Ero tanto fomentata all'idea di scrivere questo capitolo, ma ora che inizio, non so esattamente cosa dire.
Ho tante cose da esprimere ma poco per introdurle.
Inizio con una parola con cui vi ho tartassato dall'inizio del libro.
Grazie.La parola "grazie" mi piace.
Sentita tante volte per molti può perdere significato, ma io mi sono imposta di pensarci sempre ad esso, ogni volta che la sento.È una parola che quando si sente praticamente non si considera, ma che quando non si sente porta a crearsi un'idea di maleducazione.
Una cosa considerata superflua ma che quando manca si nota. Ne conosco e ne ho scoperti molti di concetti e cose così, anche se ora non starò ad elencarli per questioni di tempistiche e in generale di mettere al primo posto altri concetti.
"Grazie" è una parola che io dico spesso perché rappresento in essa il suo vero significato.
Grazie è una parola grossa.
E io vi ringrazio.
Vi ringrazio per tutto ciò che avete fatto, forse senza neanche volerlo.
Questo libro è molto per me.
È una cosa importante.
Quasi fondamentale.L'ho iniziato praticamente per caso, mettendo su due idee su una perdita di memoria e soldati colorati che sparavano laser e fumogeni in un deserto caldo e secco.
Ed è diventato qualcosa di più.
"Tutte le cose più grandi nascono da cose più piccole". È una cosa che ho scritto nel capitolo 61.
Tranquilli, sono andata a vedere.
Non lo ricordavo a memoria.È una frase però che in qualche modo mi resta in testa. La assimilo a questo libro.
Non fraintendetemi.
Non credo che questo libro sia grandioso o qualcosa del genere, anzi, lo ritengo piccolo e forse alquanto insignificante, generalmente, a livello generico e nel suo contesto.Ma non per me.
Per me è qualcosa di più.È quotidianità, sotto un certo punto di vista.
Una certezza che ho.
Una delle poche che ho.È una valvola di sfogo da ciò che provo e che penso.
Tutto ciò che è scritto, in fondo è pensato.
In fondo, l'ho provato e sono stata in qualche modo in grado di descriverlo.Molti personaggi hanno caratteristiche in comune con le mie, con i miei pensieri, con i miei sentimenti, manie, modi di dire o altro, per quanto io sia stata attenta a creare personaggi con una psicologia precisa e più umana possibile.
Ritrovare me stessa nelle cose che scrivo, e sentire che in qualche modo anche voi vi ritroviate in esse, mi da un qualcosa di forte, di sostegno, di compagnia.
Certe volte però ritrovare me stessa in ciò che scrivo mi porta ad inquietudine.
A rivalutare le mie azioni, i miei pensieri, il mio carattere, tutto ciò che mi sta intorno.Mi porta a rivalutare me stessa.
È quasi inquietante vedere come la storia si intreccia con la mia mente, quanto lontano sono capace, forse per pazzia o forse per fortuna, a portare avanti idee e creazioni solo con l'uso dell'immaginazione.
Ma è ancora più inquietante vedere i tuoi stessi personaggi mutare con te.
Vederli crescere o arrabbiarsi, intristirsi e considerare le peggio idee, tra disperazione o euforia, felicità e incredibili e incontenibili emozioni.
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...