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Entrò nella mensa.

Appena due passi, e tutti gli occhi erano su di lei, di nuovo.

Ogni volta che entrava in un posto pieno di persone, non poteva fare altro che sentirsi osservata, con conseguente sensazione di disagio.

Certe volte si vestita in modo diverso, magari con colori scuri, con vestiti "normali", ed anche se lo odiava, si toglieva la maschera.

Riusciva la maggior parte delle volte a passare per una persona normale, indisturbata e finalmente sollevata dal fatto di essere vista come una persona come tutte le altre.

Si metteva pure il cappuccio della felpa in testa, a volte, per coprire la tintura azzurra sulle punte dei capelli.

Non era un soldato.
Tantomeno era 113, in quei momenti.

Era solo, per poco, una ragazzina apparentemente come tutte quelle della sua età.

Apparentemente.

Se qualcuno l'avesse veramente conosciuta, avrebbe di certo notato la cosa più evidente che la distingueva da tutti gli altri.

Lo sguardo.

Uno sguardo così pieno, ma allo stesso tempo vuoto per colpa della pienezza dei suoi sentimenti nascosti, non si vedeva facilmente.

Nessuno notava quello sguardo, forse il colore raro o unico dei suoi occhi.

Ma nessuno prestava attenzione al suo sguardo.

O meglio, una persona aveva prestato attenzione a quello sguardo martoriato.

104.

Ma dopo di lui, chi sarebbe stato in grado di cercare di comprenderla?

Chi avrebbe notato il suo sguardo?

Camille corse incontro a 113, subito prendendole le mani e giochicchiandoci, facendole ondeggiare.

Si guardò intorno.

C'erano tutti.

156, 125, 168, Camille, Mauris, 180, 184 e 191.

197.
Dov'era 197?

113 ammise a sé stessa senza problemi di averlo cercato, tra quelle persone.

Si parlava anche di lui, ora.

Le notizie viaggiavano velocemente nell'Accampamento.

Soprattutto, la notizia del primo combattimento di 197 era viaggiata in fretta.

Anche 113 era rimasta stupita.

Sei persone.

Aveva ucciso sei persone.

Era ovvio, ai suoi occhi, che lui avrebbe fatto di certo un numero di uccisioni considerevole, nel suo primo combattimento, ma non si aspettava un risultato immediato pari a sei persone uccise, soprattutto in proporzione al numero di nemici.

Nessuno gli aveva parlato, sul bus.

La ferita di 156, per quanto superficiale, aveva comunque la priorità, in quella situazione.

Lui comunque non aveva fatto nulla per comunicare, tralasciando una richiesta di poter essere utile ad aiutare 156, sviata dalla stessa, che aveva notato quando egli fosse sconvolto.

Era rimasto seduto, in silenzio.

168 gli lanciava strane occhiate, ma Jack non ricambiava a nessuna di esse.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora