I'm so sorry

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Aprì gli occhi, di colpo.

Ebbe un lampo.
Le oscurò la vista.
Era rosso.

Rosso vivo.
Rosso pulsante.

Con la stessa fretta con cui aveva aperto i suoi occhietti da bambina, presto di rese conto di quello che era successo.

Spalancò gli occhi.

L'orrenda visione davanti a lei la costrinse a chiuderli, i suoi occhi.

Li riaprì.
Doveva esser certa.
Non ci credeva.

Era tutto troppo irreale, anche se quello che aveva vissuto era ancora vivo nella sua memoria.

Vivo.
Pulsante.

Esattamente come quello che aveva davanti agli occhi.

Strisció piano sul letto con i gomiti, cercando di allontanarsi da quella visione orrenda.
Ma ormai, era parte di lei.

Non poteva scappare da quella cosa, se era parte del suo stesso corpo.

Sentì dei passi.

Un uomo, uno dei soldati che l'aveva portata via dall'esecuzione, si avvicinò.

- Sei sveglia.- disse.

Toccó, leggermente, con la mano.

La bambina boccheggiò, mentre i suoi capelli scuri le finivano ovunque in faccia, mentre tremava.

- Ragazzina.- disse l'uomo, avvicinandosi.

- Credo tu abbia capito la situazione.-

La bambina annuì, tremante.

- La mia gamba non c'è più.-

Silenzio.

Una pacca su una spalla.
Una carezza.

- Mi dispiace tantissimo.
Non c'era nulla che potessimo fare.-







~Francy

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora