Soldier 113 [First Arc]

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Era inutile, per Jack.

113 continuava a tirare pugni, ma lui, nonostante ormai sapesse cosa gli stava per accadere, non riusciva a pararli.

- Deve essere più lenta?- chiedeva 113.

- No.- lui rispondeva.

Gli faceva un po' male lo stomaco, ogni volta che quei pugni arrivavano.

Sapeva che 113 li stava tirando piano, senza troppa forza, ma non era lo stesso in grado di pararli.

- Jack, ascoltala, deve rallentare?- chiese 113, guardandolo con un espressione vuota, fermandosi.

- N-No.- disse Jack, ancora un po' scosso dai pugni.

- Jack. Continuare così è inutile.
113 sa che vuoi mostrarti forte, ma così ti fai solo male e fai pure la figura dell'idiota.- disse.

- No... Non ti devi preoccupare.
Ero quasi al punto di-

- Quasi al punto di farti venire un'emorragia interna e dei lividi.
Fai i pesi. 113 torna subito.-

Jack sospirò.

Aveva fatto la figura dell'odiota.

Voleva solamente riuscire a concludere qualcosa, ed ora, invece, 113 pensava che lui fosse un idiota.

Perfetto.
Pensò.

Guardò 113 uscire.

Ora 113 pensa che io sia un idiota.
Pensò, iniziando a fare i pesi.

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Di nuovo, l'avevano guardata in quel modo strano.

In quel modo che lei semplicemente odiava a morte.

La guardavano tutti come se fosse stata un'arma, una stupida arma di cui nessuno aveva veramente considerazione del tutto.

La guardavano come la salvatrice, il Messiah, ma nessuno la vedeva sul serio.

Come ogni volta che usciva da sola e camminava per i padiglioni del MI, la gente aveva iniziato a radunarsi intorno a lei.

Lei ovviamente li ignorava.

Tutto quello di cui aveva bisogno era un po' di cibo per Camille.
Non aveva di certo bisogno di una platea che la seguisse in ogni suo movimento.

Ma come al solito, quella stupida platea c'era. E come al solito, la seguivano, standole intorno.

Ormai non badava neanche alle loro parole.

Quando era bambina, li considerava, anche se un minimo.

Le dava comunque un po' fastidio che le stessero attorno, ma allora erano molto più gentili.

Vedendola bambina, probabilmente si comportavano in modo meno invadente, ma col tempo, erano diventati sempre più morbosi.

Alcuni neppure la riconoscevano, se non portava la maschera e non si vestiva in modo appariscente, tipico da soldato della Resistenza.

113 l'aveva detto più di una volta, di non voler rispondere.

Ma loro continuavano.

156 si era offerta di uscire a fare commissioni per lei, e 113 aveva riconosciuto la sua gentilezza nell'offrirsi di compiere quel gesto, ma aveva comunque rifiutato.