49

63 3 0
                                    

La ragazzina si alzò in piedi, con atteggiamenti calmi e naturali.

- Camille è uscita.- disse, netta, allontanandosi di un poco, non accennando a quello che era appena successo.

Rimasero nel silenzio.

Jack non seppe cosa dire.

Non era abbastanza in confidenza per poter aprire una conversazione.

E non aveva il coraggio, in quel momento così bizzarro, di chiedere su quello che era appena accaduto.

Perché lo aveva guardato così?
Perché gli aveva toccato i capelli e girato il viso tra la mano?

Si alzò, lentamente.
Era ancora un po' indolenzito dal sonno, ma pronto per iniziare quella giornata.

Alzando lo sguardo, si ritrovò gli occhi della ragazzina addosso.

Lo studiavano, come prima.
Lo osservavano.

Si chiese il perché.

Si gurdarono, di nuovo, a lungo.

Come la sera prima.

Sentiva i raggi solari filtrare deboli attraverso la stoffa della tenda, e colpirlo, senza molta forza, ma non se ne curava.

Cercava di capire lo sguardo di 113.
Cercava di capire perché lo guardasse così.

Perché lo guardava con quella strana diffidenza, ma anche curiosità e cura.

- Tu sei Jack.-

Non era una domanda.
Era un'affermazione.

- Tu vuoi rimanere Jack?- chiese.

Jack corrugò involontariamente le sopracciglia.

Che voleva dire?

- C-Cosa...?- chiese lui, stortando involontariamente la testa di lato.

- Devi scegliere.
Hai già scelto?
Vuoi rimanere Jack o prendere un nome da soldato?-

"Dio santo."
pensó.

Se ne era completamente dimenticato.

Cosa avrebbe dovuto dire?

Cercò di ragionare.

Non fare il soldato.

Andare al MI era visibilmente e palesemente la cosa più ovvia che una persona avrebbe fatto.
Se ci mandavano i bambini, doveva essere per forza un posto sicuro, no?

Molto più sicuro della vita nella casupole, nelle tende, sotto il Sole.
Molto più sicuro della vita del soldato, immersa nel rischio, nel pericolo, nelle armi, nelle maschere, nella paura, nella morte, nel sangue, nel buio.

In fondo, tutto ciò che Jack aveva voluto sin dall'inizio cos'era?
Jack voleva solo una vita normale.

"Una vita normale"
Al MI di certo era più che sicuro il "vivere una vita normale".

Sarebbe stato al sicuro.
Lontano da nomi in codice.
Lontano dal pericolo.
Lontano dalle armi.
Lontano dalla paura.
Lontano dalla morte.
Lontano dal sangue.
Lontano dal buio.

Una vita normale.
Avrebbe avuto un lavoro, un posto sicuro in cui stare, un tetto vero sopra la testa e un pavimento stabile sotto i piedi.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora