Si vestì.
Ma non ne trovava neanche il motivo, a dir la verità.Si infilò le calze, le scarpe, si mise la giacca e si strinse la cravatta.
Come fosse stata un cappio.Non trovava il senso di continuare così.
Non ne vedeva il motivo.Andò allo specchio, ma non si guardò neanche in faccia. Non ne vedeva il motivo.
Con una mano si sistemò i folti capelli ricci e castani. Gli erano cresciuti parecchio.
Ma non vedeva il motivo di pettinarseli.
Non oggi.Controlló sotto il cuscino, prima di uscire.
Il coltello era ancora lì.
Non lo prese con sé.Presto qualcuno avrebbe bussato alla sua porta, chiamandolo.
Lui avrebbe riferito di non sentirsi molto bene.Ciò avrebbe impedito a chiunque di entrare in camera sua con il fine di sistemargli il letto.
Se era malato, nessuno gli rifaceva il letto.
Lo aveva notato a nove anni.
Si impose di non pensare a quei tempi lontani.Pensando a sua madre avrebbe fatto fatica a trattenere le lacrime.
E non aveva bisogno di distrazioni.
Non oggi.Ma pensò comunque a lei.
Pensò alle sue mani abbronzate mentre gli rimboccavano le coperte con amore, pensò alle fiabe che gli raccontava prima di andare a dormire, pensò ai libri che lei gli passava sotto il tavolo da pranzo, facendogli l'occhiolino, e pensò al modo in cui, con due semplici parole, faceva sorridere sia lui che suo padre.
Come ci riusciva?
Come riusciva ad essere tanto delicata, quasi fosse stata una rosa, ma tanto decisa e stabile, come un albero indistruttibile e allo stesso tempo tanto dolce da riuscire ad addolcire un uomo talmente acido e severo come colui che aveva sposato?
Come?
Una lacrima scese limpida lungo la sua guancia lentigginosa, sul livido.
Kevin non la asciugò.
"Non oggi." si disse tra see e see.Sentí bussare.
- Principe Kevin, la attendiam-
- Arrivo.-
Interruppe quella voce limpida e inumana.
Per una volta il suo tono era sicuro.Sapeva a memoria ciò che stava per dire.
"Principe Kevin, la attendiamo nella sala da pranzo entro dieci minuti per la colazione."
Chissà perché stamattina lui si era svegliato così presto.
Di solito non dormiva, o restava nel letto il più possibile, cercando conforto artificiale tra le coperte morbide.Ma ora non ne vedeva il motivo.
Uscí dalla porta.
Nella sua testa, un vuoto.
Nel suo petto, un vuoto.
Nel suo cuore, sofferenza.Arrivò nella stanza, e si sedette.
Qualcuno lo serví, ma lui non prestò attenzione a niente.
Guardava il piatto, ma la sua mente era altrove.
- È stato riferito che non si sente bene.- un'altra voce piatta.
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Soldier 113 [First Arc]
ActionAnno 4000 d.C circa. In seguito ad una guerra nucleare, la California è rimasta l'unica zona del mondo intatta dalle radiazioni. PerfectOne, con capitale NewElement, è l'unico segno di civiltà umana rimasto sulla Terra, governato da una stirpe imper...