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Si alzò in piedi.

Non si era cambiato i vestiti dal giorno prima.

Non ne aveva né la forza né la voglia.
Aveva ucciso.

113 gli aveva detto parole che lo avevano fatto stare meglio, ma sulla coscienza sentiva il peso di quelle vite che aveva rubato.

Erano uomini malvagi, lo sapeva.
Aveva scelto lui quella strada, certo.

Il rumore del colpo di pistola laser però non gli scappava dalla mente.

Guardò fuori dalla finestra, e vide il Sole sorgere.

Raccolse la pistola, il pugnale e la fondina.
L'aveva tolta la sera prima.

Nessuno gli aveva detto niente.
Erano soldati, certo, ma con un lato umano.

Sapevano che uccidere la prima volta, sia volontariamente che involontariamente era un trauma non poco rilevante.

Cercavano tutti di essere il più comprensivi possibile.

Solo con una persona non lo erano stati.
113.

Solo una persona aveva realmente mostrato il proprio lato umano, in seguito a quell'evento.
104.

Chi sennò?
Tutti gli altri vedevano 113 come una macchina da sfruttare.

Qualcuno aveva addirittura praticamente festeggiato dopo che la notizia si era sparsa.

Nessuno in realtà l'aveva detto, ma 113 era tornata all'Accampamento ricoperta di sangue non suo, e 104 non aveva detto una parola, chiudendosi poi nella loro casupola e non uscendo neanche per le cure mediche di cui aveva bisogno.

197 si incamminò verso la porta.

Un ultimo sguardo alla ragazza dagli occhi gialli e disperati, un'occhiata a Camille che dormiva, fortunatamente serena, e poi uscí.

—————

- 197.- una voce che non avrebbe voluto sentire così presto al mattino lo chiamò.

Jack si girò, anche se sapeva benissimo di chi era quella voce.

- Se stai cercando 125, posso dirti subito che è occupato e sarò io oggi a doverti dare istruzioni.- disse 168.

Jack sospirò impercettibilmente.
Chissà cosa gli avrebbe detto 168 se l'avesse sentito.

- Bene. Cosa devo fare?- rispose prontamente 197.

Non gli sarebbe importato niente se 168 gli avesse assegnato, data la loro "rivalità" (se così si poteva definire), un compito sconveniente.

- Il tuo lavoro per questa mattina è smistare i proiettili negli involucri per le munizioni.- disse semplicemente.

197 si stupí.

Era una cosa che pensava facessero dei lavoratori al MI, ma non gli sembrava neanche vero di dover fare così poco.

Si aspettava che 168 cominciasse di nuovo a parlare, elencando altro, ed invece, dopo un breve "seguimi", lo stava conducendo alla casupola dove avrebbe svolto il lavoro.

Forse non era stato lui a decidere cosa fargli fare.

Forse la loro rivalità stava giungendo al termine.

Si illuse.

Appena aprí la porta della casupola, 168 lo spinse dentro con una manata, per poi chiudergli senza una parola la porta alle spalle.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora