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Jack sentí 113 avvicinarsi, per poi passare oltre i cadaveri e mettersi a poco da lui, alla sua sinistra.

Alzò la testa.

La vide, perfettamente immobile, calma, i vestiti leggermente sporchi di terra e sabbia.

Sentì una voce di donna, da davanti a lui, parlare.

- 4 ostaggi, vero?- disse.

113 annuì.

- Due ragazzi, un adulto e una bambina.- disse poco dopo la voce di donna.

Una donna avanzò dalla coltre di fumo.

I capelli erano marroni e molto lunghi, raccolti in una coda bassa.

La maschera, color verde acqua e con i bordi neri, non lasciava intravedere il colore degli occhi, per colpa di due verrini azzurri che facevano da lenti per gli occhi.

Indossava una maglietta bianca, sporca, non solo dalla terra, ma anche da varie macchie di colore, probabilmente di fumo o polvere, rotta in molti punti e ricucita con fili colorati.

Portava un gilet arancione, dei pantaloni gialli e degli scarponcini marroni, a lacci.

Anche lei portava dei guanti senza dita, ma i suoi sembravano fatti di un materiale più leggero, di colore rosso, e non avevano borchie o decorazioni.

- 113, sai dove sono le casse per trasporto, vero?-

La ragazzina annuì.

- Potresti prenderle e portarle qui?- disse la donna, mentre 113, che aveva già probabilmente capito, si avviava a passo veloce, con nonchalance, verso i muri di fumo, per entrarne e scomparire.

Jack notò quanto lei fosse tranquilla, in tutto quello che faceva, come se fosse naturale, come se fosse
nata per quello.

Intuí subito che doveva essere una persona forte, ma allo stesso tempo provava un po' di pena per lei.

Pensò che forse stava pensando un po' troppo, quindi interruppe i suoi pensieri lì, senza giungere a conclusioni.

La donna estrasse da una fondina un coltello molto affilato, avvicinandosi agli ormai liberati ostaggi.

Si mise molto vicina a Jack, e d'istinto, lui si ritrasse, con sguardo leggermente (ed involontariamente) impaurito.

- Non preoccuparti.
È per le fascette.- disse, con tono rassicurante, mentre si inginocchiava dietro a Jack.

Jack tirò un sospiro di sollievo, mentre il coltello raschiava la fascette, iniziando a tagliarle.

Quando le sue mani furono finalmente libere, se le portò al petto.

Le tese leggermente in avanti, tenendole a mezz'aria, con i palmi rivolti verso l'alto, per poterle vedere.

La sensazione che sentì fu quella di avere le mani fredde, mentre poteva sentire il sangue circolare in ogni sua vena.

Fino a poco prima le sue mani erano insensibili.
Le fascette erano molto strette.

Soldier 113 [First Arc]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora