162. Belle/Bestia - Orologio

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Adam era un bell'uomo, aveva circa trent'anni e nella sua vita non mancava nulla.
Aveva molti soldi, una villa enorme e una fidanzata splendida. Ma come spesso capita, nei momenti di vero bisogno non c'era mai nessuno con lui. 

Quando la sera tornava a casa da lavoro stanco e demoralizzato per la brutta giornata, cercava la sua fidanzata e iniziava a raccontarle quando fosse stato duro quel giorno, cercava di parlarle, ma la ragazza era sempre impegnata... Parlava sempre di come dovesse andare a fare la manicure, del club con le amiche, della sua magnifica e benestante vita e lui con il tempo aveva smesso di aspettarsi un abbraccio a fine giornata o un sorriso rivolto a lui per la semplice felicità di vederlo e non per un nuovo paio di scarpe che si aggiungeva all'armadio di lei.

Adam non era il tipo che dava a vedere certe cose, ma anche per l'uomo più paziente arriva il momento di dire basta. Per Adam arrivò una sera, dopo l'ennesima brutta giornata, durante la classica cena di famiglia del venerdì.
Aveva sempre odiato quelle cene, ogni volta passava il tempo guardando il suo OROLOGIO da polso nella speranza che il tempo, decidesse di scorrere più velocemente.

Era seduto alla tonda tavola, alla sua sinistra la sua fidanzata, il suo sguardo che che vagava tra il piatto e l'orologio quando sua madre parlò :" Adam per favore, smettila di guardare l'orologio. Siamo in famiglia dovresti partecipare più attivamente alla cena." Disse con rimprovero la donna.

Adam sospirò e rispose :"Scusa mamma, sono stanco, ho avuto una brutta giornata."

La donna lo guardò preoccupata e disse :" Perchè non ti prendi qualche giorno? Una vacanza magari ti rilasserebbe un po', lavori troppo"

Il sorriso che Adam stava rilasciando all'evidente preoccupazione della madre, si distrusse non appena la voce squillante della sua fidanzata si fede sentire :" Oh si, dovremmo davvero andare in vacanza. La mia pelle ha bisogno di un po' di sole, ma dovremmo cercare un posto non troppo caldo, se no mi si seca la cute."

Con tono rude la madre di Adam rispose :"Perchè non un  po' di montagna? C'è la neve, Adam la adora"

"Sciocchezze" Rispose la ragazza " Non siamo mai andati in montagna in cinque anni"

Adam :"Questo perchè l'unica volta che ti ho portata a sciare ti sei lamentata delle tue unghie che si spezzavano e delle tue mani arrossate che facevano brutta figura."

La ragazza lo guardò sconvolta e disse :"Beh, non andremo in montagna. "

La madre di Adam strinse involontariamente le posate che teneva fra le dita, quella ragazza non le era mai piaciuta, era snob e non era adatta a suo figlio. Tuttavia, se lei era ciò che suo figlio desiderava, chi era lei per mettersi in mezzo?

Il padre della ragazza cambiò totalmente discorso, come se  quel breve dibattito non fosse mai accaduto e disse :"Adam, ormai sono cinque anni che state insieme, quando hai intenzione di sposare mia figlia? "

Adam :" Ah... beh... al momento non è..."

"Ovviamente presto" lo interruppe la sua ragazza "Ho già organizzato tutto, la mia amica Cheryl  mi ha dato il nome di una delle boutique più famose d'Europa. Voglio far confezionare li il mio abito, Adam si vestirà di nero, con cravatta e gemelli celesti, così saranno in tinta con il mio bouquet e..."

Adam :"Io non indosserò nessuna cravatta celeste" Disse improvvisamente, sbattendo con decisione le posate sul tavolo.

"Beh, sceglieremo la giusta tonalità più avanti, in effetti il celeste non si intona ai tuoi occhi, forse dovremmo scegliere un colore più chiaro" Disse lei.

Adam :" No! Intendo dire che non metterò nessuna cravatta al matrimonio, perchè noi non ci sposeremo." Disse deciso, sotto lo sguardo interdetto della sua fidanzata. "Ne ho abbastanza di questo...delle cene del venerdì, di dover sempre andare al mare e passare le giornate sotto un enorme gazebo perchè la tua pelle si rovina al sole diretto, della tua cavolo di manicure e delle tue insopportabili amiche. " Poi rivolgendosi verso sua madre disse :"Hai ragione, ho bisogno di una vacanza e credo che la montagna sia perfetta per me. Il vecchio chalet isolato della famiglia, quello che dista poco da quel piccolo paesino...Voglio andarmene da qui"

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