46. Credence/Graves - Collana

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Credence non era stato molto fortunato nella sua vita, sua madre lo aveva abbandonato da piccolo, così era stato adottato da Marie Lou Barbone.

Marie non era esattamente una donna materna, anzi aveva regole rigide e severe e quando uno dei suoi figli non le rispettava, non si faceva scrupoli a impugnare la cinghia e punirli.

Inutile dire che Credence era quello che veniva punito di più, spesso perché si metteva davanti alle sorelle per difenderle.

Un giorno dopo una punizione particolarmente pesante, Marie mandó Credence al mercato. Il ragazzo zoppicava dolorante, la vista sfocata dal dolore non gli permise di vedere chiaramente dove andava e si scontró con un uomo.

"Hey guarda dove..." l'uomo, alto, severo e di bell'aspetto, si accorse subito del viso dolorante del ragazzo. Prestando più attenzione notó la maglietta rialzata, che scopriva la pelle bianca su un fianco, qui un rivolo di sangue faceva la sua entrata, per poi andare a macchiare la stoffa nelle vicinanze.

L'uomo si inginocchio e disse :"Scusami, non ti svevo visto. Mi chiamo Percival Graves, e tu?"

Credence alzó appena la testa e quando i suoi occhi si incontrarono con quelli dell'uomo, arrossì.

Credence :"Il mio nome è Credence Barbone"

Graves aveva già sentito parlare della famiglia Barbone, in particolare di Marie Lou Barbone, girava voce che faceva vivere i figli in condizioni pietose, picchiandoli quando ne aveva l'occasione.

Graves :"Stai bene Credence? Vorrei scusarmi con te per la mia mancanza di attenzione. Posso offrirti un tè?"

Credence guardó l'uomo sconvolto dalla richiesta e disse :"La colpa è mia, lei non mi deve niente."

Graves sorrise e disse :"La colpa non è mai solo di uno. Insisto."

Credence rifiutó gentilmente, sapendo di non dover tardare o Marie lo avrebbe punito di nuovo.
Doveva andare al mercato, fare la spesa e tornare subito a casa,non erano ammessi ritardi di alcun genere.

Ma appena Credence si alzó da terra, pronto a tornare alle sue commissioni, una fitta di dolore lo fece piegare in due, sentì la testa girare e due mani forti afferarlo salde.

Graves :"Stai.. Be.. Credence?"

La voce dell'altro appariva ovattata e le parole confuse e poco chiare, sdnza rendersdne conto Credence svenne tra le braccia forti dell'uomo.

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Quando Credence aprì gli occhi, si trovó in un morbido ed elegante letto a baldacchino. La stanza in cui si trovava era grande e spaziosa, era pulita e profumava vagamente di fiori. Credence non ci mise molto a capire di essere in una casa di un uomo benestante, solo che non ricordava come ci era arrivato.

Tirò giù le coperte che aveva addosso e notó che delle bende gli fasciavano il busto, era stato lavato e cambiato, i pantaloni che indossava era morbidi e caldi.

Piano scese dal letto ma appena posó i piedi al suolo, le gambe gli cedettero.
Due mani lo presero al volo e una voce disse :"Hey attento! Non alzarti di scatto, sei ancora debole. Ti faccio preparare qualcosa da mangiare."

Credence si sentì tirare su e posare delicatamente sul letto, alzando lo sguardó vide Graves sorridergli.

Credence :"Cosa... Cos'è successo?"

Graves :"Sei svenuto. Ti ho portato a casa mia e ti ho fatto medicare la schiena"

Un orologio nella stanza inizió a suonare, segnalando le 12.

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