190. Bellamort: Bellatrix/Voldemort - Simbolo

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A prima vista, Bella appariva come una donna forte e determinata, una di quelle che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, era sempre stata così fin da bambina, tanto che era solita difendere le sorelle ogni volta che un bulletto si faceva avanti.
Non era una che si accontentava e questo l'aveva portata a impegnarsi molto per ottenere quel lavoro, soprattutto perché essere un avvocato nella grande città di Londra, implicava l' avere a che fare con molti colleghi uomini, sempre pronti a denigrare il suo impegno e il suo essere donna.

Come tutti però, anche lei aveva le sue giornate no, aveva quei momenti pesanti in cui vorresti solo nasconderti sotto le coperte e dormire fino a data da destinarsi.
Come tutti, aveva avuto le sue delusioni in amore, perché da un lato c'erano uomini che quando la conoscevano, si mostravo timorosi della sua persona e dall'altro, uomini che aspiravano solo a sottometterla, sembrava il desiderio comune quello di  domare la donna forte, piuttosto che amarla e apprezzare ogni suo sforzo.
Erano state tante le volte in cui aveva sofferto e pianto da sola, nel buio della sua piccola casa, senza che nessuno potesse vederla, erano stati tanti i lividi che aveva nascosto con il trucco, non mostrando a nessuno ciò che accadeva davvero con il suo ex fidanzato e ancora di più erano stati i falsi sorrisi, quelli che mostrava ogni volta che qualcuno le diceva :"Tu e Rodolphus siete una coppia bellissima, si vede che ti ama."

Era stato tanto anche il dolore che aveva provato dopo, quando aveva trovato la forza di lasciarlo, quando ai suoi amici aveva confidato che le cose tra loro non andavano bene come sembrava, perché lui un giorno era cambiato e l'aveva chiusa in una prigione di controllo e minacce, rendendola giorno dopo giorno l'ombra di se stessa.
Per un istante si era sentita libera, aveva ripreso in mano la sua vita e pensava che con i suoi amici al suo fianco avrebbe rimesso ogni pezzo rotto al suo posto, ma si era trovata sola, accusata da tutti di meritare quel trattamento, accusata di essere stata lei quella a sbagliare, perché una donna non deve essere più del suo uomo, deve saper abbassare la testa, deve capirlo e amarlo anche in quei frangenti e lei si era rifiutata di farlo.
Aveva dovuto rialzarsi da sola, leccarsi le ferite e asciugarsi le lacrime, aveva dovuto ricominciare da capo, con la convinzione che niente e nessuno avrebbe mai potuto starle davvero vicino.

il tempo però le aveva insegnato che non tutti gli uomini sono uguali, non tutte le amicizie sono orribili e non tutte le persone mentono su chi sono e si doveva ammetterlo, parte di quell'insegnamento glielo aveva dato Tom.

Lui era un uomo apparentemente menefreghista, uno riservato e di poche parole, uno di quelli che non ama stare in mezzo alla gente, sempre con un espressione arcigna sul volto, uno con cui non si fa facilmente amicizia.
Eppure quando le loro vite si erano incrociate per caso, si erano piaciuti subito, neanche avevano capito il perché, forse era iniziata per curiosità, per gioco, sta di fatto che avevano iniziato ad uscire insieme.

Lui aveva visto il sorriso di lei e si era perso in esso, lei avevo visto una speranza in lui e aveva deciso di provarci davvero, ma aveva paura, ne aveva tanta e ancora di più era la paura di dirgli del suo passato, perché le persone fanno spesso l'errore di giudicare senza sapere e sentirti dire che ti sei meritato una brutta situazione fa male, ancora più male che viverla.

Poi era capitato, come succede in tutte le coppie, avevano litigato e lui in preda alla rabbia aveva dato un pugno al muro, lei aveva reagito d'istinto, si era aspettata un altro pugno, già lo sentiva addosso, così si era rannicchiata in un angolo, si era coperta il viso con le mani e aveva stretto forte le palpebre.

Bella :"Ti prego no" Aveva detto quella frase tra le lacrime e la paura nel suo tono era più che visibile

A quel punto Tom si era bloccato e aveva capito, la rabbia improvvisamente svanita, si era avvicinato a lei e dolcemente aveva cercato di afferrarle una mano.

Bella :"NON TOCCARMI" aveva urlato

Allora lui si era allontanato appena e con il tono di voce più dolce che riuscisse a produrre disse :"Hey, va tutto bene Bellatrix, non ti farei mai del male. Guardami ti prego, non ti toccherei mai"

Bella aveva aperto gli occhi intimorita e aveva letto sincerità nei suoi occhi, ci era voluto molto tempo perché lei iniziasse a fidarsi di Tom e ci era voluto molto impegno da parte di lui, per capire i comportamenti che non doveva tenere in sua presenza. Perché anche quando è finita, alcuni gesti e alcune parole ti condizionano, diventano un SIMBOLO di sofferenza e dolore, riportandoti ad un preciso e orribile momento che per un istante, ti manda in tilt.

Sono ferite che non si possono capire a meno che non le vivi, lei le aveva viste sulla sua pelle e lui le aveva capite stando al suo fianco, insegnandoli cos'è davvero l'amore.
Sono ferite interne che non guariscono mai per davvero, lasciano cicatrici permanenti con cui dovremmo convivere per il resto della nostra vita. Questo però non significa che non ci si può rialzare, non significa che non potremmo amare mai più, non significa che non meritiamo di essere felici, significa che a volte le persone fanno cose orribili per ragioni assurde e che anche una persona dall'apparenza forte, pronta a difendere gli altri può crollare in quel giro asfissiante di dolore. Perché siamo esseri umani e non dobbiamo sentirci in colpa per essere crollati a terra, non è colpa nostra se ci hanno ferito, dobbiamo invece essere orgogliosi di esserci rialzati, perché non tutti ci sarebbero riusciti.

Dovremmo smettere di giudicare colpevoli gli innocenti, dovremmo smettere di giustificare i comportamenti altrui e dovremmo smettere di girarci dall'altra parte, fingendo che certe cose non esistano, perché la violenza esiste, sia su donne che su uomini e non tutti hanno la fortuna di Bellatrix, non tutti riescono a rialzarsi e fidarsi di nuovo, non tutti trovano una persona disposta a capire.

Se ci giriamo dall'altra non siamo diversi da chi compie atti di violenza, quindi smettete di girarvi e urlate al mondo la vostra esistenza, urlate al mondo i vostri diritti e lottate anche per quelli degli altri. Perché vivere è un diritto di tutti.

SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

-10 alla fine... Con questa storia spero che più persone al mondo accettino che purtroppo, viviamo in un mondo dove certe cose esistono, dove certe situazioni si verificano ogni giorno e spero che meno persone si girino dall'altra facendo finta di non vedere...

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