170. Minerva/Albus - Ricordi

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Ogni amicizia è unica, differente dalle altre.

Ci sono amicizie che non vedi e non senti per settimane, mesi, a volte anni, ciò nonostante quando ci si riunisce sembra che non sia passato neanche un giorno.

Ci sono amicizie che per una ragione o per l'altra, che sia per luoghi di frequentazione comune, lavoro, scuola o semplice normalità, vediamo ogni giorno o comunque molto frequentemente.

Per Minerva era ancora più di questo, un mago ha un aspettativa di vita molto più alta di un babbano e lei era piuttosto giovane quando aveva conosciuto Albus.
Era stata al suo fianco inizialmente come collega, instaurando poi un gran rapporto di amicizia quasi fraterna con lui.
A Hogwarts stavi inevitabilmente vicino alle altre persone, perciò vedere Albus era una costante.

Sebbene sottovalutata da molti, la loro amicizia li portava a parlare di tante cose.

Minerva :"Pensi davvero che sia la cosa giusta?"

Albus :"Non ti fidi di lui Minerva?"

Minerva :"Mi fido di te e questo mi basta. Ciò nonostante Severus è un ragazzo, fargli fare da spia è rischioso, potrebbe morire."

Albus :"Lo so... Ma non abbiamo altra scelta"

Doveva ammetterlo, a volte faticava a capire Albus. L'uomo aveva da sempre un gran cuore, buono e generoso e questo lo portava a commettere degli errori, come quando si era fidato di Tom Riddle.
Quel ragazzo ero diventato un mago oscuro molto potente e nel corso della sua seconda ascesa, era riuscito a portar via la vita di Albus e con lui, un pezzo del suo cuore.

Quando Minerva aveva visto il corpo di Albus a terra, freddo e privo di vita, una parte di lei se ne era andata per sempre.
Entrare nel suo studio, al suo posto, era stato immensamente difficile.
Aveva sfogliato le carte sulla scrivenia, sfiorato gli occhiali a mezza luna dell'uomo e una voce, seppur la stessa che in molte occasioni le aveva dato conforto, in quel momento la fece sentire sola, facendole definitivamente realizzare ciò che era accaduto.

Albus :"Sono lacrime quelle che vedo Minerva?" Anche dal quadro, la sua voce risultava calda e allegra.

Minerva :" Ho paura di si Albus. Cosa farò adesso?"

Albus :"Andrai avanti, seguendo le mie ultime parole. Le RICORDI non è vero?"

Oh le ricordava bene, le ultime parole che le aveva rivolto, erano come sempre colme di mistero e di consapevolezza.
Allora non sapeva a cosa era dovuta quella consapevolezza, ma poi capì, Albus sapeva della sua morte, non si sarebbe stupita se qualcuno le avesse detto che aveva organizzato tutto lui.
E le ultime parole, solo una settimana prima erano riuniti in quello studio e parlando del più o del meno Albus si era rivolto a lei con auella frase.

Albus :"La guerra è vicina... Arriverà un momento in cui sarà difficile distinguere gli amici dai nemici. Minerva... Resta sempre vicino a Severus e fidati di lui, anche se gli eventi ti diranno di fare il contrario."

Minerva :"Sai qualcosa che io non so?" aveva risposto preoccupata

Albus le aveva sorriso e ignorando completamente la sua domanda le aveva offerto del the.
Era tipico di lui ignorare domande a cui non voleva rispondere.

Si era chiesta per molto tempo come poteva fidarsi di Severus dopo quello che era successo, dopo che aveva visto la scuola cambiare sotto alle sue mani.

Poi era arrivata la guerra, aveva visto professori, studenti e amici di vecchia data perire sotto ai suoi occhi, aveva visto un ragazzo affrontare Voldemort conscio che, durante lo scontro, poteva incontrare la sua fine.

Mentre sistemavano i morti della guerra, Minerva ne cercava uno in particolare, convinta di trovare quello che prima era stato suo studente e dopo suo collega, ormai privo di vita.
Tuttavia quando lo trovó ancora vivo, anche se gravemente ferito, le parole di Albus gli rimbombarono nella testa e fù grazia a quelle e alla tempestività che ebbe nel prestargli soccorso, che Severus si salvó.

Quando vide Potter felice e sollevato nel vedere Severus ancora vivo, allora capì che aveva fatto la cosa giusta.
Mentre ogni persona sopravvissuta si abbracciava, esultando con i propri cari e amici per la vittoria.
Minerva si diresse nello studio che in precedenza era stato di Albus, si sedette davanti al suo quadro e disse :" Era tutti programmato vero? La tua morte per mano di Severus, Harry che affronta Voldemort faccia a faccia... Ogni cosa."

Albus :"Sei arrabbiata vero?"

Minerva :"Dovrei esserlo... Ma no. Abbiamo vinto Albus, Harry ha vinto e Severus è salvo, anche se per miracolo."

Albus :"Scommetto che qualcuno sta già esultando per la vittoria, quindi perché sei qui?"

Minerva :"Perché quando si ha qualcosa da festeggiare, lo si fa con la persona più cara che abbiamo e tu vecchio egoista, sei e sarai sempre il mio più grande amico."

Albus sorrise dal suo ritratto e anche se con un po' di tristezza, anche Minerva fece lo stesso.

Lei aveva perso Albus, un amico, un fratello, una famiglia... Ma le persone, come dice Neville, muoiono tutti i giorni e noi dobbiamo andare avanti.
Dopotutto, anche se nella vita reale, non abbiamo quadri con cui parlare, le persone che amiamo rimangono sempre con noi, il loro ricordo vive dentro di noi e un giorno, siamo tutti destinati a rincontrarci.
Dire addio fa sempre male, ma tra una lacrima e l'altra, dobbiamo ricordarci di essere grati di aver avuto la possibilità di avere quella persona vicino, perché non tutti hanno avuto quell'onore.

SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

Come avrete capito, questa è una Friendship e si... mi è venuta molto triste e non vi vergogno a dire che ho pianto scrivendola.
Spero vi piaccia.

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