14. Lunarry: Harry/Luna - Cavillo

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Harry avrebbe dovuto incominciare il suo sesto anno ad Hogwarts, ma bloccato sul freddo pavimento dell'espresso, poteva già immaginare di tornare a Londra.

Era entrato nello scompartimento dei serpeverde, con il suo fedele mantello dell'invisibilità addosso, per sentire i discorsi di Malfoy e dei suoi amici. Era convinto che il serpeverde stesse nascondendo qualcosa.

Al momento di scendere però, il serpeverde aveva chiuso le tendine del treno, gli aveva lanciato un pietrificus totalus, gli aveva rotto il naso e lo aveva coperto nuovamente dal mantello. Tutto quello che Harry poteva fare era aspettare di tornare a londra.

Nell'esatto momento in cui concludeva i suoi pensieri, Harry sentì la porta del vagone scattare e vide, da sotto il mantello, entrare Luna, con indosso un paio di stravaganti occhiali. Dopo qualche secondo, Luna gli tolse il mantello di dosso e sciolse l'incantesimo di Malfoy.

Poi togliendosi quei particolari occhiali disse :"Ciao Harry."

Harry :"Luna! Come mi hai trovato?"

Luna :"Gorgosprizzi, ne hai la testa piena."

Harry e Luna scesero dal treno e si incamminarono verso la scuola.
Per certi versi, Harry invidiava Luna perché lei era sempre se stessa e sicura di sé , come se non gli importasse degli altri e di ciò che pensavano.

Harry :"Luna?"

Luna :" Si Harry?"

Harry :"Non ti importa mai di ciò che pensano gli altri su di te?"

Luna sembrò pensarci su un attimo prima di rispondere :"Mia mamma diceva che è importante essere noi stessi, anche quando gli altri non ci comprendono. Credo che siano in molti a non comprendere come sono, ma questo non mi disturba."

Harry :"Ti invidio. Io vorrei essere tutto tranne che Harry Potter."

Luna lo guardò per qualche secondo, arrestando la sua avanzata verso la scuola.

Luna :"Io credo che tu sia perfetto come sei. Non è un male essere diversi, anche se a volte questo ci porta a non piacere agli altri, basta piacere a noi stessi. Se ti ami sarai amato, mai sentito dire?"

Con la sua solita spensieratezza Luna riprese a camminare e in poco tempo raggiunsero il Castello.

Una volta dentro Luna si offrì di aggiustare il naso rotto di Harry, che accettò di buon grado.

Luna :" Epismendo. "

Harry :" Ah... Come sto? "

Luna :" Straordinariamente ordinario."

Harry non seppe dire perché, ma sentirsi dire di essere ordinario da Luna lo fece sentire a disagio.

*****

Al banchetto venne riempito dalle domande di Hermione e Ron, sul perché fosse arrivato tardi e il perché del sangue che ancora macchiava la sua maglietta.

Harry però continuava a pensare a quello che gli aveva detto Luna...

Harry :"Secondo voi sono ordinario?"

Ron :"Beh... Sei Harry Potter."

Harry :"Si ma, se non fossi famoso, sarei ordinario? Come aspetto intendo."

Hermione :"È una domanda strana da fare, perché ce lo chiedi?"

Harry :"Beh.. Io... Non importa."

Hermione :"Beh, ad ogni modo credo che tu lo sia"

Harry la guardó e poi spostò velocemente lo sguardo sul tavolo di corvonero, alla ricerca di Luna. Quando la vide Harry pensò che la parola ordinario, iniziava davvero a stargli stretta.

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