172. Yuki/Shuichi

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ATTENZIONE: Questa one shot ha un happy ending, quindi un finale positivo. Tuttavia tratta argomenti delicati come il tentativo di suicidio (chi ha visto gravitation sa a cosa mi riferisco), se non ve la sentite di leggere questa storia, per favore non fatelo.

Si poteva dire che Yuki aveva tutto nella vita, soldi, fama, amici veri e anche se il rapporto con i suoi genitori non era dei migliori, lo stesso non si poteva dire dei suoi fratellli, che erano sempre pronti a stargli vicino, a modo loro.

Eppure, c'erano dei momenti a causa del suo passato, che lo facevano cadera in una rete buia e fitta di sofferenza e sensi di colpa.

Non importa quanto cerchi di fuggire dai tuoi problemi, alla fine loro trovano sempre il modo di raggiungerti.

In momenti come quelli, quando i suoi pensieri diventavano improvvisamente tetri e asfisianti, Yuki usciva di casa, in incurante dell'ora o del tempo che ci fosse fuori.

Iniziava a camminare senza una meta precisa, cercando di liberarsi da quelle pressioni e fú durante una di quelle notti che incontró Shuichi.

Inizialmente tra loro tutto sembrava andare male, Shuichi non aveva mai represso l'amore che provava per Yuki, ma quest'ultimo, nella convinzione di non meritare quell'amore, spesso lo allontanava.

È inevitabile, a volte il dolore che abbiamo dentro, ci riduce in mille pezzi e ci porta ad allontanare le uniche persone disposte ad aiutarci. Il problema della sofferenza è che ha un solo limite e quando viene raggiunto le opzioni di uscita sono solo due.

Puoi alzarti e dare una svolta alla tua vita o lasciarti cadere nel baratro, sempre più in profondità, aspettando la fine.

Per Yuki, Shuichi era puro e nella sua testa, amarlo avrebbbe significato macchiarlo per sempre, portarlo con se nel suo baratro e rischiare quindi di farlo sprofondare con se.

Non poteva fare a meno di amarlo, era più forte di lui, Shuichi lo attirava, lo teneva con i piedi a terra, come la gravità.

Ogni volta che lo sentiva cantare una CANZONE, gli sembrava di vedere una luce nella sua voce, una luce in quel tunnel buio che viveva.

Allo stesso tempo però, era combattuto dal passato e quel dolore gli impediva di essere completamente suo.

Puoi correre incessantemente per anni, ma alla fine arriva per tutti il momento di fermarsi.

Yuki era stanco...

Stanco di pensare, di soffrire, di guardare la vita in torno a se scorrere, di vedere i volti sorridenti delle persone per strada, mentre lui quando si guardava allo specchio vedeva solo il vuoto più assoluto.

Mentre impugnava la pistola, nella sua testa si formarono mille ricordi, i volti delle persone che amava e che da sempre gli erano stati vicino, sua sorella, suo fratello, Tohma e poi il suo, quello di Shuichi.

Le persone hanno il pensiero sbagliato che, quando uno arriva alla fine della propria strada, quando spinto dal dolore profondo del cuore decide di porre fine a tutto, non pensi alle persone che ama o che addirrittura si senta solo e non sappia di essere amato.

La verità è che quando la sofferenza è troppa, quando il tuo cuore è sull'orlo del collasso, pensi che tutte le persone che ami possano stare meglio senza di te.

Un po' ti senti in colpa, sai che gli provocherai un dolore terribile, sai che sarà dura per loro affrontarlo... Ma sai anche che andranno avanti, perché è quello che si fa quando si perde qualcuno, sai che come ci sono sempre stati per te, ci saranno l'uno per l'altro. Così fai la tua scelta... Sapendo di non lasciarli davvero da soli...

Un ultimo respiro per darsi forza, perché quando dicono che certe scelte sono facili è una mera bugia. Non è mai facile scegliere della propria vita e se questo è il pensiero comune è perché per loro fortuna, non hanno mai dovuto scegliere.

Nel momento in cui la pistola sfioro la tempia di Yuki, una voce gli riportó i piedi a terra facendolo barcollare.

Una cosa era finire tutto da solo, una cosa era far vivere anche quel gesto alla persona che amava, recandogli oltre al dolore, un ultimo terribile ricordo di se.

Così quando Shuichi si fece avanti, Yuki lo guardó tremante, con gli occhi colmi di lacrime.

Shuichi :"Yuki, ti prego no."

Chiuse gli occhi per un secondo, ma a lui parvero anni, la scelta da fare era diventata improvvisamente pesante, così come la pistola che reggeva... Così la lasciò cadere a terra e crolló in ginocchio piangendo.

Dicono che quando qualcuno si lascia andare è perché non aveva nessuno ad aiutarlo.

La verità è che il primo a decidere di aiutarti sei tu, solo dopo permetterai agli altri di fare la loro parte, che sicuramente sarà essenziale per la tua ripresa.

La scelta è sempre tua, anche se nella tua testa inizialmente ti dirai il contrario.

Yuki aveva scelto, aveva posato la pistola e anche se inizialmente, in ospedale, diede la colpa della sua scelta a Shuichi, con il tempo, capi che non solo essere vivo non era una colpa, ma che la scelta era stata sua ed era felice di non essere andato fino in fondo.

Le persone credono che chi sopravvive si pente di ciò che ha fatto... Io posso dirvi che è una bugia, vivo ogni giorno pensando che si non rifarei mai ciò che ho fatto, come non lo farebbe Yuki, ma che non mi pento di ciò che è stato. Quello che è accaduto mi ha segnato in modo indelebile e a distanza di anni, penso che come ogni esperienza negativa mi abbia aiutato a diventare ciò che sono oggi. E non posso che essere felice di chi sono.

Per Yuki era lo stesso, il suo gesto lo aveva segnato in modo indelebile e gli aveva messo di fronte una strada tutta in salita, ma si poteva dire che nel male, per la prima volta vedeva una strada.

Il bello di toccare il fondo... È che puoi solo risalire.

Yuki lo aveva fatto, era risalito, ci era voluto tempo, mesi.. Molti mesi.

Eppure era li, nel suo percorso, le persone che più amava gli era sempre state vicine, era stato difficile ma con il passare ddgli anni era tornato a sorridere.

Aveva seppellito il passato, i sensi di colpa e il dolore costante, avevo scelto di volersi guardare allo specchio e di voler vedere qualcosa di più di un ombra.

Aveva ricominciato a scrivere e stava per pubblicare un nuovo romanzo, si guardava allo specchio e vedeva la vita.

La cosa migliore però, era distesa nel suo letto addormentata.

Già, perché durante tutto quel tempo aveva capito di meritare anche lui l'amore, aveva capito che anche se non tutti erano in grado di capirlo, a lui bastavano quelle poche persone vicine.

Accarezzando i capelli colorati di Shuichi, sorrise, pensando per la prima volta a quanto fosse fortunato.

Shuichi si sveglió a quel gesto e osservando Yuki chiese :"Hey, qualcosa non va?"

Yuki non poté che allargare ultetiormente il suo sorriso e dire :"No... È tutto perfetto."

Shuichi sorrise a sua volta :"Torni a letto?"

Yuki si sdraió al fianco di Shuichi e abbracciandolo, pensó che a volte vale la pena di fermarsi, fare un bel respiro e godersi tutto ciò che si ha attorno.

Perché la vera felicità scorre proprio intorno a noi, se sono decidiamo di meritarla e di accoglierla. 

SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

Che dire... Questa storia è sull'anime yaoi Gravitation, nella storia reale, come nella fanfiction, il personaggio di Yuki attraversa questa fase buia... 

Non pensavo che avrei mai trattato un argomento del genere, che per me è molto sensibile, spero di averlo fatto nel migliore dei modi e spero che possa essere di ispirazione positiva per tutti. Non abbiate comunque paura di farmi domande, se ne avete. 

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