189. Miyagi/Shinobu - Acqua

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Si dice che il buon giorno si vede dal mattino e per Miyagi quel giorno era iniziato veramente male, tanto per iniziare si era svegliato dopo un incubo tremendo e dando una rapida occhiata al telefono aveva scoperto di essere terribilmente in ritardo.
Si era alzato di corsa e si era vestito non perdendo un attimo di tempo, si era diretto in salotto dove, su un mobile, era appoggiata la sua valigetta che, per sua fortuna, preparava accuratamente la sera precedente. 
Aprì la valigetta giusto il tempo di buttarci dentro il portafoglio e corse verso la porta, nella foga di uscire di casa, con la valigetta urtò una pianta che cadde a terra, rovesciando tutto il terriccio sulla moquette, diede un altro rapido sguardo all'ora, non avendo il tempo di ripulire, Miyagi si limita a tirare su la pianta e a dirigersi fuori di casa.
Cercò furiosamente le chiavi che, non si sa come, erano finite nella valigetta, così infila quest'ultima ancora aperto sotto al suo braccio e si appresta a chiudere la porta di casa, ma appena finito di dare l'ultimo giro di chiave, la valigetta cade, rovesciando l'intero contenuto di essa sul pavimento.

Miyagi :"Maledizione" Disse frustrato

Si china e raccogli il più in fretta possibile ogni cosa, gettandola alla belle meglio nella valigetta, dopo di che, corre fuori dall'edificio e si dirige al lavoro.
A metà strada, si rende conto che non arriverà mai in tempo, così decide di telefonare al decano dell'università e di avvertire per il suo ritardo, sfortunatamente, rivolta ogni tasca ma del cellulare non vi è traccia e a lui non resta che correre sperando di limitare il ritardo.

"Può farcela" Pensa una volta arrivato.

Mancano dieci minuti all'inizio della sua prima lezione e l'aula dista pochi metri dal corridoio che ha appena imboccato, in poche falcate raggiunge la porta, per la corsa è spettinato, la sua camicia è completamente spiegazzata ed è visibilmente sudato, si passa velocemente una mano fra i capelli e si abbottona la giacca, nella speranza di limitare il suo aspetto trasandato, poi apre di scatto la porta dell'aula.
Quando si trova davanti un aula piena intenta a fare lezione e il suo collega e amico Hiroki a fissarlo sorpreso se ne stupisce, sa di essere in ritardo, ma sa anche che l'amico non si intende di letteratura antica e di solito non è lui a sostituirlo.

Vede Hiroki rivolgersi alla classe e dire :"Attendete un attimo per favore" Poi si dirige velocemente verso di lui dicendo :"Parliamo fuori"

Indeciso, Miyagi si chiude la porta alle spalle e si avvicina al collega, che stranito gli chiede :"Che succede? Hai un aspetto terribile"

Miyagi sospira e dice :"Lo so, mi sono svegliato tardi e ho corso per arrivare in tempo."

Hiroki lo guarda a metà tra lo stupito e il perplesso e gli chiede :"Il mercoledì non hai lezione dalla seconda alla quinta ora?"

Istintivamente risponde di si e improvvisamente realizza... Mercoledì? Ecco perché Hiroki era nella sua aula, perché era mercoledì non martedì.

Miyagi :"Oggi è Mercoledì"

Hiroki :"Si..." Risponde perplesso

Sospira pesantemente e dandosi mentalmente dello stupido, lascia Hiroki alla sua lezione, ha un ora prima dell'inizio di letteratura antica, così decide di fare una tappa in bagno, sistemarsi i capelli con un po' di acqua e sciacquarsi il viso, poi si dirige nel suo ufficio dove, per fortuna, tiene sempre un botticino di deodorante. 
Sa che non è il massimo, ma si è fatto la doccia solo la sera prima e tutto ciò che può fare in quel momento è spruzzarsi addosso un po' di deodorante e dirigersi alle macchinette in fondo al corridoio per una bella dose di caffè, sente davvero di averne bisogno.

Arriva a metà strada quando realizza che il suo portafoglio è rimasto nella valigetta, così torna indietro a recuperarlo e finalmente ha un momento di calma per ripercorrere il corridoio e prendersi un bell'espresso con una piccola dose di zucchero.
Tuttavia, riesce a berne a malapena due sorsi prima che un ragazzo, palesemente in ritardo, glielo rovesci addosso. Il suddetto ragazzo gli urla delle scuse mentre raggiunge la sua aula ma la sua camicia ormai ha una grande chiazza marrone proprio all'altezza del petto.
Di certo non può presentarsi a lezione in quello stato, così lascia perdere il caffè e si dirige nuovamente in bagno, dove non gli resta che sbottonarsi la camicia e cercare di lavarla come può sotto l'ACQUA corrente, poi l' asciuga velocemente con il phon per le mani e si prepara per il resto della giornata.

A quel punto, vorrebbe solo darsi malato e tornare a casa, ha un aspetto così orribile che due ore dopo, anche Hiroki gli dice che avrebbe dovuto prendersi il giorno libero e forse sarebbe stato meglio, perché dalla sera prima la sua testa è completamente direzionata altrove.
Ha passato metà serata a discutere con Shinobu, il motivo era semplice, il ragazzo voleva smettere di vivere quella relazione nascosta, ma lui gli aveva urlato addosso che non avrebbe perso il suo lavoro per uno stupido ragazzino immaturo.
Non pensava davvero quelle parole, certo amava il suo lavoro, ma avrebbe potuto chiedere un trasferimento se si fossero creati problemi con il decano, non poteva neanche essere licenziato per la loro relazione, poiché Shinobu non era un suo studente.
La verità era che aveva avuto paura, Shinobu era la prima vera relazione dopo la perdita che aveva subito anni prima, non aveva mai amato nessuno come amava quel ragazzino e temeva che un giorno il ragazzo si potesse stancare di lui, vivere apertamente quella relazione la rendeva più reale che mai e lui aveva maledettamente paura di soffrirne.
La verità era che tra i due l'immaturo era stato lui, aveva più di trent'anni e non aveva avuto il coraggio di fermare Shinobu quando i suoi occhi si erano riempiti di lacrime e gli aveva detto con un tono spaventosamente calmo, che se quella era la sua scelta, allora non aveva più motivo di tornare in quella casa.

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