87. Hermione/Rodolphus - Vino

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Il mondo era cambiato molto nel corso dei secoli, avrebbe dovuto evolversi e andare avanti, avrebbe dovuto migliorare. Ma l'uomo carico di odio e pregiudio lo rovinó e lo portó al declino.

Il mondo si divideva a zone, le diverse classi sociali vivevano secondo rigide regole... Ma non tutti pensavano che fosse corretto.

Hermione era una ragazza intelligente, colta e incredibilmente sfortunata.
Dopo aver perso i suoi genitori aveva iniziato a lavorare come serva, nella case dei più agiati, ma il mondo in rovina legalizzava la vendita degli esseri umani come più gli aggradava. Così un giorno la famiglia per cui lavorava la diede a una donna, severa e all'apparenza crudele, che la portó in una villa immensa.

Hermione sapeva svolgere ogni genere di compito casalingo ma quello che scoprì una volta arrivata alla villa, era che i suoi compiti erano ben diversi.
Hermione non sarebbe stata una semplice serva, una cameriera... Sarebbe stata di proprietà del padrone della villa, sarebbe stata sua ogni notte, ogni giorno,senza possibilità di scelta.
Hermione Granger apparteneva a Rodolphus Lestrange.

Al suo arrivo infatti, fù lavata e vestita, si sentiva un pacco regalo pronto ad essere scartato.
La donna dalle rudi maniere che l'aveva portata li, la accompagnó in un gran salone, dove il Lestrange era seduto a leggere un libro.

Quando entrarono la donna disse :"Ho regalo per fratellino..."

Rodolphus :"Spero che non sia la ragazza dietro di te"

"Oh dai...le farai un favore a prenderla con te. Lei non ha una famiglia ne un futuro e tu non hai una moglie. Con lei non dovrai più evitare le avance di ogni donna della città. Puoi usarla per farti credere impegnato e nel frattempo divertirti." disse la donna con convinzione.

Rodolphus :" Ma ti senti? Parli di lei come se fosse un oggetto. È una persona, un essere umano. Ha dei diritti. " si arrabbió lui.

Per tutta risposta, la sorella disse :" Beh è tardi non posso restituirla ormai, quindi o la butti in mezzo alla strada o fanne ciò che vuoi. " E offesa se ne andó, lasciando Hermione li.

Rodolphus sospiró pesantemente e rivolgendosi ad Hermione disse :"Tranquilla, non intendo approfittarmi di te o farti del male, ne voglio abbandonarti in mezzo alla strada... Hai un nome?"

:" Hermilne signore." disse lei.

Rodolphus :"Solo Rodolphus per favore. Non darmi del lei e non chiamarmi signore. In casa mia non ci sono classi sociali... Le persone sono tutte uguali. Se hai bisogno di un lavoro te ne daró uno, se desideri istruzione garantiró per te. Ma verrai trattata come chiunque altro. "

Hermione stupita disse :" Perché? Lei... Tu... Neanche mi conosci. "

Rodolphus :" Perché non ci sono esseri unani diversi dagli altri... Siamo tutti uguali e dio ci ama in egual modo, la gente purtroppo tende a dimenticarlo. "

Dopo quella conversione passarono molte settimane, Heemione già molto intelligente, ricevette un adeguata istruzione che le permise di trovare un lavoro ben retribuito, per lo stesso Rodolphus.
Hermione iniziò infatti ad occuparsi della contabilità personale dell'uomo, poiché lui preferiva fosse qualcuno di interno a occuparsi dei sui affari.

Questo aumentó di molto il tempo che i due passavano insieme e permise ad Hermione di conoscere meglio l'uomo. Scoprì che oltre ad essere buono e giusto, era anche molto generoso, infatti contribuiva economicamente a molte campagnia umanitarie.
Rodolphus era gentile ed educato con tutti e ogni dipendente per lui aveva un valore, come persona e come lavoratore.

Innamorarsi di lui fù inevitabile e lo fù anche piangere la sera nella sua stanza, pensando di nom essere abbastanza per un uomo come lui.

Hermione tuttavia non era a conoscenza dei sentimenti che, anche l'uomo provava per lei. Avendola trovata una giovane donna colta, intelligente e ambiziosa ma sempre educata e onesta.

Il loro interessa per la lettura li unì ulteriormente e permise loro di divulgarsi fino a sera in grandi discorsi.
Una sera Rodolphus tornó da una cena di famiglia, decisamente brillo per il troppo VINO bevuto, l'uomo non aveva mai avuto buoni rapporti con i parenti, soprattutto per le diverse opinione sull'importanza delle classi sociali.

Ogni volta che andava a quelle cene obblogatorie, beveva solo per non ascoltare le parole offensive che venivano rivolte a ogni essere vivente, che secondo i suoi genitori era "inferiore" a loro.

Hermione uscì dal solittino che incrociava l'entrata proprio mentre Rodolphus, in preda a un gran mal di testa, si accasció a terra, facendo scivolare la schiena contro il muro e rilasciando un profondo sospiro, segno che aveva avuto una serata pesante.

Hermione gli si avvicinó preoccuoata e chiese :"Stai bene? La tua serata sembra essere stata terribile."

Rodolphus :"Non immagini quanto... Ho bevuto troppo..."

Hermione :" Allora dovresti riposare"

Rodolphus :"Non ne ho voglia, non sono stanco. A dir la verità mi sento pieno di energia e tensione da scaricare."

Hermione :"È l'effetto dell'alcool"

Rodolphus :"No... È l'effetto della mia famiglia. Dover star zitto ore per non litigare con tutti ti mette addosso una pressione incredibile."

Hermione si stupì della totale sincerità dell'uomo, non che fosse solito mentire, ma era sempre stato restio a parlare della sua famiglia.

Rodolphus :" Non li sopporto... Nessuno di loro. "

Hermione :" Perché vai a queste cene allora? "

Rodolphus :" Perché non ho altri se non loro... Anche se a volte penso sia meglio essere solo che con certi elementi vicino."

Hermione si rattristó :"Non sei solo... Ci sono io con te."

Rodolphus :"Per quanto? Sei giovane e bella, sei intelligenti e piena di grandi qualità... Ti innamorerai un giorno, ti sposerai e io rimarró solo, con l'amaro di essere stato troppo stupido e ingenuo ad innamorarmi di te." parló a raffica e solo in un secondo momento si rese conto delle sue parole.

Chiuse appena gli occhi e poi disse :" Scusa... Quando sono brillo perdo il filtro cervello bocca e dico tutto quello che penso nel peggior modo possibile... Mi dispiace. "

Hermione :"Quindi lo pensi davvero? Non è solo il vino a parlare?" Chiese sparanzosa.

Rodolphus :"No non è il vino... Non sono ubriaco. Solo incredibilmente brillo"

Hermione lo bació, senza aspettare un attimo di più e quando si staccò appena disse :"Sono già innamorata Rodolphus... Di te."

Lui la guardó sorprese, ma forse per la felicità, forse per l'emozione che quel breve bacio gli aveva provocato o forse solo per il vino... La bació a sua volta, mettendoci più passione di prima e tirandola a terra con se.

Rimasero li a baciarsi dolcemente per molto, fino a che, un po' più lucido Rodolphus rise e disse :"Tutto sommato una cosa giusta la mia famihlia l'ha fatta... Mi ha fatto incontrare te."

Hermione sorrise pensando che a volte la vita era davvero strana.

Quando pensi di essere arrivato al fondo, il vortice della vita ti riporta in alto, senza che tu neanche te ne accorga.
Ed è in quel momento che apprezzi davvero quello che hai, perché solo conoscendo il dolore capisci e apprezzi la felicità.

SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

Penso sempre che nel 2020 la gente dovrebbe essere avanti mentalmente rispetto ai tempi passati e invece mi rendo conto, guardando un video youtube con una persona di colore o di una nazionalità differente alla mia, leggendo i commmenti delle persone e girando per strada...
Che le persone non imparano mai...
Non imparano ad amara, ad accettare, a capire, non imparano ad andare oltre i pregiudizi e a conoscere.
L'essere umano da la colpa a Dio o a madre natura per ciò che di brutto gli capita, senza rendersi conto che spesso è lui stesso ad essere l'artefice del suo dolore.
Perché spesso ciò che tocchiamo lo distruggiamo invece di proteggerlo... E questo è molto triste.

Ps: Nella foto capitolo non c'è il vero Rodolphus Lestrange, ma quello che secondo me potrebbe essere lui nella storia.

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