105. Draco/Neville - Erbologia

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Nei suoi primi anni di scuola, Neville era stato preso di mira più volte dai serpeverde ed in particolare da Draco Malfoy. Il biondo infatti, non perdeva occasione di lanciargli qualche pessima battuta sul suo fisico o sul suo essere un falso grifondoro, privo di coraggio e di carattere.

Con il passare del tempo le cose erano, per certi versi, migliorate. Draco non lo trattava male come un tempo, se non in presenza dei suoi amici serpeverde o durante le lezioni di pozioni, quando non perdeva occasione di giocargli qualche brutto tiro.

tuttavia c'erano alcuni atteggiamenti nel biondo, che Neville non poteva fare a meno di trovare strani, beccava spesso il serpeverde intento ad osservarlo, sia durante i banchetti che durante le lezioni. 

Aveva sempre pensato che fosse un modo, per il biondo, di studiarlo così da scoprire sempre più punti deboli per prenderlo in giro, ma la verità era che nella maggioranza dei casi Malfoy non faceva neanche una mossa.

Neville non avrebbe saputo spiegare il perchè, ma ogni volta che lo sguardo del biondo sfiorava il suo corpo, lui si sentiva andare a fuoco, come se fosse al centro di una profonda ispezione e in cuor suo, non la sentiva come una sensazione negativa.

Se da un lato i suoi pensieri erano riversi nello strano comportamento di Malfoy, dall'altro era molto preso da alcuni piccoli pensieri che trovava in giro, con il suo nome scritto sopra. Non aveva mai capito chi glieli lasciasse, ma doveva sicuramente essere un grifondoro, pensò Neville. Dopo tutto chiunque fosse lo osservava e conosceva abbastanza da capire quando era triste e trovava sempre il modo di lasciargli un piccolo pensiero che gli alzasse il morale. Il primo di questi piccoli gesti fù caratterizzato da un libro di vecchie favole magiche, Neville ricordava che gliele leggeva sua nonna da piccolo, ci era affezionato, poichè come aveva raccontato durante un banchetto ai suoi amici, quel libro era appartenuto a suo padre. Purtroppo, quella raccorta di fiabe che Neville tanto amava, era andata perduta anni prima e lui ci aveva pianto molto, sapeva che quel libro non era quello tanto amato dal padre ma erano pur sempre le stesse fiabe.

Altri doni lo avevano raggiunto, sempre in posti bizzarri, in biblioteca, in sala grande, nella serra di ERBOLOGIA e tutti avevano a che fare con dei discorsi personali fatti ai suoi amici...

Quel giorno Neville era piuttosto triste, durante la lezione di difesa aveva fatto piuttosto schifo e aveva lanciato un incantesimo che era rimbalzato, si era istintivamente accucciato a terra convinto di essere colpito, quando un urlò di dolore gli fece spalancare gli occhi...Il suo incantesimo aveva colpito Malfoy che stava facendo pratica con un altro serpeverde, proprio alle sue spalle.

Stava malissimo per l'accaduto, gli dispiaceva per il serpeverde, anche se spesso era un continuo battibeccare con i grifondoro e con lui e soprattutto sapeva che una volta uscito dall'infermeria Draco Malfoy ne avrebbe approfittato per fargliela pagare.

Come capitava spesso quando era giù di morale, si diresse verso le serre, quel giorno nessun piccolo pensiero lo raggiunse e questo lo rese ancora più triste. che il suo misterioso consolatore si fosse stancato di stare dietro ad un terribile pasticcione come lui?

Passo metà della giornata a rinvasare e trattare la sua nuova pianta, era uno dei regali del misterioso consolatore, una rarissima pianta carnivora con la capacità di parola e due piccoli occhietti sul capo a forma di pera. La pianta in questione era un ottima pianta domestica, anche se il suo carattere prendeva spesso una piega sfacciata e maleducata, soprattutto con chi non conosceva. Avere una di quelle piante per Neville era stato come l'avverarsi di un grandissimo sogno, non era mai stato così felice in vita sua.

I successi tre giorni Neville si nascose nelle serre il più possibile, con la paura che Malfoy gli facesse pagare l'incidente capitato a lezione, stranamente il serpeverde non aveva mostrato alcun segno di rabbia in quelle poche volte, che con i suoi amici grifondoro, lo aveva incrociato. Anzi lo fissava con uno strano sguardo indagatore e se ne andava per la sua strada.

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