112. Zeus/Era - Famiglia

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Nelle storie raccontano spesso di come, la nascita e la crescita dell'eroe sia facile, positiva e piena d'amore. Tuttavia ci sono storie che iniziano, come spesso accade nella vita, in salita e tendono a migliorare solo dopo molti anni.

La storia che vi sto per raccontare è quella di un bambino Zeus, figlio di un potente Dio, ma rifiutato alla nascita, considerato da suo padre Crono un pericolo per il suo trono.

Crono era crudele e tutto ciò che riteneva davvero importante era il potere, mai avrebbe permesso a qualcuno di sottrarglielo, anche se questo qualcuno fosse stato suo figlio. Deciso a mantenere il potere, promise di uccidere chiunque nascesse per minacciarlo, soprattutto i suoi figli. Tuttavia Rea, madre biologica di Zeus, a differenza del marito Crono aveva un buon cuore e per salvare suo figlio da suo marito, decise di abbandonarlo in una grotta spesso frequentata.

Una FAMIGLIA umile e abbastanza povera trovò il bambino piangente nella grotta e lo tenne con se, crescendolo forte e bello, abituato a sentire la terra sotto ai suoi piedi e grandi pesi sulle sue spalle.

Zeus passò venticinque anni della sua vita non conoscendo le sue vere origini, ma amando la famiglia che nonostante avesse altri figli, nonostante non lo avessero messo loro al mondo, gli avevano donato un incondizionato amore. Ma se l'amore di chi lo aveva adottato lo aveva fatto sentire protetto e accettato, molte domande gli bussavano alle porte della mente, facendolo sprofondare in una grande tristezza. Perchè i suoi genitori non lo avevano voluto? Perchè non lo avevano amato? 

Con gli anni il desiderio di scoprire le sue origini divenne più forte e pur amando i suoi genitori adottivi, decise di partire per trovare il suo posto nel mondo.

Il suo viaggio gli portò fatica e dolore, il mondo era spesso crudele o poco amichevole e la mancanza di chi lo aveva cresciuto si faceva sentire ogni giorno di più. Zeus vagava senza meta, non sapendo realmente dove cercare, ma attirato dal fato verso un grande monte...

Fù vicino ad esso che sentì una voce, un canto che lo attirò, a cantare era una ragazza, bella e dai lunghi capelli. Zeus si nascose dietro ad un cespuglio e per minuti interi stette li, in silenzio, ad osservare quella giovane dalla grande bellezza e dalla voce magnetica. Lei non si accorse di essere osservata, fino a che Zeus non decise di avvicinarsi, con l'intento di scoprire il nome di colei che con solo il suono della voce, gli aveva trapassato il cuore.

La ragazza si spaventò, pensando a lui come un nemico ma Zeus disse :" Ti prego...non temere, non voglio farti del male. La tua voce... è bellissima, così come lo sei tu."

"Chi sei? non sembri di qui" Chiese la ragazza, ignorando i complimenti di lui.

Zeus :"Non so molto delle mie origini, sono cresciuto con una famiglia adottiva, tutto ciò che i miei genitori mi hanno lasciato prima di abbandonarmi è un nome... Zeus"

La ragazza si stupì molto nel sentire quel nome e osservandolo bene disse :"Perchè sei qui Zeus? Perchè ai piedi di un grande monte."

Zeus :"Non so dire il perchè, lo sentivo, come se mi volesse qui. Ma ti prego, concedimi di sapere il tuo nome."

"Era" disse la ragazza e guardandolo incuriosita disse :"Sai, mia madre mi raccontava una leggenda... Un bambino destinato a vincere il male e a regnare sul mondo intero, abbandonato dalle sue origini ma amato da chi non lo conosce. Zeus era il suo nome..."

Zeus sorrise :"Te lo sei appena inventato"

Era lo guardò seria e disse :"Non credo fosse una leggenda... Il monte chiama a se chi ha il destino scritto dell'eroe...forse il mondo vuole essere salvato."

Zeus iniziò davvero a pensare che anche se bellissima, la ragazza era un po' fuori di testa.

Era :"Sei sporco e sembri ferito." Disse lei preoccupata

Zeus si guardò velocemente e disse :" Ti chiedo scusa per il mio aspetto, sono partito senza una meta, ma senza rendermene conto ho camminato per giorni e giorni senza fermarmi..."

Il monte aveva chiamato a se il ragazzo, facendogli attraversare ogni pericolo che gli si presentava davanti, piccole ferite di spine incrociate nel bosco gli marchiavano la pelle, su braccia e petto. Ma fino a che la bella ragazza non glielo fece notare, lui neanche se ne accorse, capì di essere stato chiamato quando arrivò ai piedi del monte e si sentì ad un passo dalla verità.

Era gli sorrise gentile e lo accompagno in una piccola casetta non troppo lontana dal monte, gli medicò le ferite e gli diete acqua e cibo, gli permise di fare un bagno e poi parlò seria con lui :" La leggenda che mi raccontava mia madre, credo che sia vera e che tu sia l'eroe della storia."

Zeus :"Perchè lo dici? E' solo una leggenda" disse convinto

Era :"Ogni leggenda ha un fondo di verità"

Anche se Zeus non credeva alla verità della leggenda, pur di stare con quella bella ragazza che gli aveva rapito il cuore, era disposto a tutto. Così la ascoltò e passò i successivi giorni con lei, cercando di capire come salire sul monte.

Molti furono i tentativi, ma nessuno andò a buon fine... Il monte lo aveva chiamato ma non era disposto a farlo salire...

Passarono i mesi e Zeus ormai vicino al desistere disse ad Era :"Potrei semplicemente restare qui...con te. Non so neanche che c'è sul mondo, ma so che qui ci sei tu e desidero rimanere con te se lo vuoi anche tu."

Era abbassò lo sguardo e disse :" Lo vorrei tanto Zeus...ma il monte e per gli dei e per chi destinato, se ti ha chiamato a se è perchè è in pericolo. Se il monte è in pericolo allora lo è tutto il mondo. Zeus, il mio amore per te rimarrà come fuoco impresso nel mio cuore...ma tu devi andare."

Infine Zeus decise, avrebbe scalato il monte, a costo di usare ogni sua energia, avrebbe dimostrato ad Era che potevano stare insieme e amarsi come chiunque altro. Il fato gli aveva negato i suoi genitori ma non gli avrebbe portato via anche la persona che amava.

Come recita la leggenda però, Zeus sul monte non ci trovò solo la cima, ma un mondo dedicato agli dei, un mondo in rovina e prossimo al crollo.

Crono aveva infatti portato gli dei allo stremo, l'aria lassù era pesante e acre. 

Penso che tutti sappiate il resto, Zeus scoprì le sue origini su quel monte, sconfiggendo suo padre Crono e ricongiungendosi con sua madre Rea, un lieto fine forse...ma fù allora, quando Zeus dovette sentirsi più completo che si sentì incredibilmente vuoto e allora capì...

Una famiglia non è composta dal sangue comune, chi lo aveva messo al mondo non aveva lottato per lui, chi lo aveva cresciuto lo aveva amato come suo. La famiglia è di chi ci cresce, di chi ama e chi ci insegna ad amare.

Zeus chiamò a se la sua vera famiglia, colore che lo avevano cresciuto, dandogli un posto sul monte, accanto a lui. Solo allora si sentì felice ma non si dimenticò di una ragazza, l'unica che lo aveva amato pur non conoscendolo, l'unica che lui era riuscito ad amare.

Così scese dal monte e andò da Era, offrendole un posto da Dea al suo fianco.

A questo punto tutto dovrebbe finire con e vissero felici e contenti...ma vi dirò un altra cosa invece...

La vita non è fatta di rose e fiori, le favole non esistono e nessun principe azzurro vi salverà dai vostri mali. Siete voi a dover cercare il vostro posto nel mondo, siete voi a dovervi alzare. Le persone che ci amano davvero saranno sempre al nostro fianco e non dobbiamo mai dimenticarle, non conta se condividiate o meno il dna con loro, perchè l'amore viene dal cuore.

Alzatevi e lottate per essere felici, i sacrifici potrebbero essere molti ma un giorno, la vita vi ricompenserà e anche se spesso le lacrime vi scenderanno dagli occhi, sono certa che altrettanto spesso avrete la capacità di sorridere. E come dice sempre mia mamma :" Per capire se una cosa ne vale la pena, devi capire se sono di più le cose positive o quelle negative."

SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

Mmm... non mi piace troppo com'è venuta. Onestamente non sapevo bene che scrivere, per quanto mi piaccia la mitologia, non è una cosa di cui scriverei in genere.

Nella mitologia Zeus è un traditore nei confronti di sua moglie Era, ironico se pensiamo che lei sia la Dea del matrimonio e della fedeltà coniugale. In ogni caso ho cambiato (come ben avrete capito) Alcune cose della vera storia mitologica.

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