107. Hermione/Krum - Torneo

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Il quarto anno ad Hogwarts era appena iniziato, il golden trio era pronto, come sempre, ad affrontare qualunque minaccia che gli fosse apparsa di fronte. Perchè andiamo, dopo tre anni ad affrontare ogni sorta di creatura disparata, non avevano certo l'illusione di poter passare un anno in tranquillità.

Come previsto, poco prima del banchetto di inizio anno, venne annunciata una grande novità, quell'anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts si sarebbe tenuto il torneo tre maghi. Un torneo in cui giovani maghi senza paura avrebbero inserito il loro nome in un calice magico e i tre estratti avrebbero gareggiato per la vittoria e forse, avrebbero avuto un piccolo momento di gloria.

Quando Albus Silente finì il suo discorso, accolse nella sala grande, le due scuole che avrebbero passato l'intero anno con loro: La scuola di magia francese di Beauxbaton, i cui ragazzi e ragazze erano provenienti da diverse parti d'europa e avevano una divisa di seta azzurra e la scuola di magia di Durmstrang i cui studenti bulgari e non, avevano divise in pesante pelliccia.

Il golden trio, Ron in particolare, non potè fare a meno di notare che Viktor Krum fosse uno studente di Durmstrang, molte studentesse di Hogwarts sospirarono al suo passaggio.

Nei giorni successivi Harry e Ron videro sempre meno Hermione, non se ne stupirono più di tanto, in quando spesso la grifondoro passava ore e ore in biblioteca a leggere. Quello che li stupì, o per lo meno che stupì Harry, erano gli sguardi che Krum lanciava a Hermione, ogni qual volta gli passava davanti.

Una delle tante volte che questo accadde, Harry si avvicinò all'orecchio di Hermione e le disse :" Herm... Credo che gli occhi di un certo bulgaro siano tutti per te."

Hermione sorrise ma rispose :" Che dici Harry... Ti sarai confuso."

Harry :"Ah dici? Si vede che allora ha una cotta per me" Disse sarcastico, con un mezzo sorriso sulle labbra.

Hemione rise ma non commentò le parole dell'amico.

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Come ogni anno, Harry finì il mezzo al caos, questa volta provocato dal torneo tre maghi, di cui lui era il quarto, inaspettato e decisamente poco volenteroso di parteciparvi. Dopo alcuni litigi con Ron e una strana complicità nata con Cedric, arrivò il ballo del ceppo. Harry non si stupì di vedere Hermione accompagnata da un sorridente Krum, anche se, trovava in qualche modo ironico che uno studente, la cui scuola di magia non accettava i nati babbani, uscisse proprio con una nata babbana, anche se si trattava di Hermione, che certo non era una strega qualunque.

Hermione non poteva fare a meno di chiedersi il motivo per cui Viktor avesse scelto proprio lei, tra tutte le ragazze di Hogwarts e Beauxbaton che gli sospiravano dietro. In un momento in cui i due erano seduti ad un tavolino, a bere qualcosa, la ragazza diede voce ai suoi pensieri e chiese :" Viktor? Perchè hai chiesto proprio a me di venire al ballo con te?"

Viktor :" Sei Intelligente e carina, molto matura per la tua età, mi fai stare bene."

Hermione sorrise e rispose :" Ma... sono una nata babbana."

Viktor si scurì in volto e disse :" La nostra scuola ha regole ferree e spesso sbagliate, non tutti concordiamo con le idee che ci vengono imposte. Io penso che ci dovrebbero essere più streghe come te, hai degli obbiettivi e delle idee uniche... Sei più vera delle altre." Sorrise lui, sporgendosi appena a toccare le labbra di lei.

Hermione non era mai stata una di quelle ragazze interessate all'amore, una di quelle che sognava il matrimonio e una vita da favola, una di quelle con il lieto fine in stile: E vissero tutti felici e contenti. Era più una di quelle ragazze che volevano fare la differenza, lottare per i diritti di ogni essere vivente e lasciare il suo nome nella storia.

Viktor non era certo uno di molte parole, spesso la fissava e basta, sorrideva ogni volta che gli occhi di lei si alzavano su di lui e doveva ammetterlo, la cosa era spesso inquietante... Ma con quelle poche parole, le aveva fatto capire, che era stata proprio la sua originalità, il suo essere fuori dagli schemi imposti dalla società, che le aveva permesso di essere notata da lui. La maggior parte delle ragazze infatti, annuiva ogni volta che lui diceva qualcosa, sospirava al suo passaggio o semplicemente faceva in modo di trovarsi sempre sulla sua strada. Anche se l'essere così desiderato poteva aumentare a dismisura il suo ego, quelle ragazze erano una uguale all'altra, interessate a lui solo per la sua fama da giocatore di Quidditch, ma nessuna di loro avrebbe avuto il coraggio di contestare una qualunque delle sue idee, per loro era più importante essere notate che avere un carattere, delle idee e mantenere saldi i propri valori.

Perciò, ogni volta che siete interessati ad una persona, ogni volta che avete un vostro idolo di fronte, non siate come tutti gli altri, siate voi stessi. Perchè ad essere come la società ci vuole è facile, ma non ci assicura la felicità...E' ad essere noi stessi che ci vuole coraggio, e il coraggio della verità ripaga sempre bene. Siate voi stessi per essere felici.


SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

Storia breve e forse non troppo di coppia... ma oggi volevo volevo lanciare un messaggio che forse non verrà compreso da tutti... Essere se stessi in un mondo che impone dei falsi valori ad ognuno di noi (uomo o donna che sia) non è facile e spesso si sceglie di essere tutti uguali, vestirsi uguali, parlare in modo uguale, colorarsi i capelli e fare tutto ciò che ci rende degni di accettazione. Quello che ci dimentichiamo è che non dobbiamo essere accettati dagli altri ma da noi stessi, se non riuscite ad amarvi per quello che siete davvero allora nessuno ci riuscirà. Qualunque sia la vostra scelta, che sia un colore di capelli, un vestito o una vostra opinione...mantenetela salda a voi, siate fieri di essere unici, perchè sono quelle piccole cose che ci rendono diversi, quel coraggio di essere noi stessi...che ci rende speciali... e ognuno di noi è speciale.

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