129. Spiderpool: Spiderman/Deadpool - Alcol

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"Sono stufo di essere considerato il cucciolo degli Avengers, sono adulto e anche io voglio essere considerato come tale..."

Era così che era iniziato tutto, una semplice frase detta in un momento di sconforto, che avrebbe scatenato molto più di quello che Peter pensava.

Ma facciamo un piccolo passo indietro...

Da quando Peter si era unito agli Avengers come Spiderman, era sempre stato in un certo senso viziato e coccolato, ma al contempo escluso dalle battaglie più pericolose.

I primi tempi lo aveva capito, non era neanche maggiorenne, era l'ultimo arrivato ed era anche il meno esperto, ma con il passare degli anni la cosa era diventata sempre più pesante, soprattutto perchè ora aveva ventun anni e sentirsi dire "Sei troppo piccolo e inesperto per venire con noi" L'ho faceva sentire uno stupido.

Quella mattina si era alzato proprio con in testa quel pensiero e la voglia di parlare chiaramente con tutti, spiegandogli che non era più il ragazzino minorenne che avevano reclutato e che avrebbero dovuto accettare la sua crescita.

Peccato che il suo discorso iniziato con determinazione e una certa sicurezza, aveva scatenato una certa ilarità nei vari componenti del gruppo e presto avevano iniziato a commentare ogni sua parola, senza neanche farlo finire.

Tony :"Peter ascolta, tu ti senti grande ma hai solo vent'anni, quella è un età di passaggio, devi imparare ancora tante cose."

Già, età di passaggio... Era una cosa che gli ripetevano tutti, da quanto era diventato maggiorenne non facevano altro che dirgli "Peter ora sei adulto e dovrai prenderti le tue responsabilità, per ogni tua azione" Poi però al momento opportuno la frase cambiava in "Peter lascia fare a me, sei ancora un ragazzino" Era come essere entrati legalmente nel mondo degli adulti, ma senza essere davvero accettati.

Bruce :"Sai ha ragione e poi... non vorremmo che tu ti facessi male." disse con il solito tono calmo che tanto lo caratterizzava.

Poi arrivò il commento che lo fece davvero impazzire...

Thor :"E poi siamo onesti... tu un adulto? Non riesci neanche a bere una birra senza avere la nausea. Ti fai portare la cannuccia per la coca cola e non credo che tu abbia mai avuto una donna, probabilmente sei ancora vergine."

Ecco... in quel momento tutta la sua determinazione se ne andò e la sua calma si fece letteralmente benedire...

Peter :"Ok basta... Questa non è un'età di passaggio, ho ventun anni non venti e Bruce proprio tu dici a me che non dovrei farmi male? Tu eviteresti ogni combattimento perchè sei troppo buono e pieno di parole inutili quando un cattivo si presenta a noi, se puoi starci tu in campo, senza offesa ma posso starci anche io. Thor... tu sei uno stronzo... E sapete una cosa? Vi farò vedere che sono perfettamente adulto per fare tutto ciò che farebbe un adulto" Così dicendo se ne andò con rabbia.

Tony :"Questo è esattamente quello che direbbe un ragazzo in età di passaggio"

Ora, se vogliamo essere davvero onesti forse Peter era un ragazzo molto innocente, era il suo carattere e non c'era nulla di male in questo. Lui aspettava l'amore vero prima di donarsi e c'era stato un periodo della sua vita in cui era fortemente convinto che fosse M.J, ma alla fine aveva compreso di sbagliarsi.

Tuttavia, la sua innocenza personale non aveva nulla a che fare con gli Avengers, anche se si fece condizionare molto dalle parole dei suoi compagni. Ci sono momenti in cui anche gli adulti sbagliano e no, non lo ammetteranno mai, ma credetemi se vi dico che accade spesso. 

Questo ci porta a Peter, che con tutto l'intento di dimostrare che non era il ragazzino che tutti pensavano e che con i suoi ventun anni era perfettamente in grado di badare a se stesso, entrò in un bar e ordinò la sua prima birra.

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