197. Peter Parker/Tony Stark - Squadra

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Tendiamo a dimenticarci di quando siamo fortunati ad avere ciò che abbiamo, a partire dalla famiglia, in particolare dai genitori che ci amano e ci proteggono, che ci sgridano quando commettiamo errori, cercando di direzionarci verso la strada giusta, insegnandoci la differenza tra bene e male e anche nei loro errori possiamo imparare grandi cose.

Chiediamo alla vita innumerevoli cose, principalmente beni materiali e costosi, come iPhone, playstation e altre console, computer ecc...
Ci crogioliamo nel desiderio di avere più soldi, una macchina perfetta, una casa di lusso e vacanze all'estero, senza però dare importanza a ciò che abbiamo davvero, perdendo spesso di vista ciò che è veramente importante nella vita.

Peter non si sentiva una persona sfortunata, aveva sua zia May al suo fianco, a volte era severa, ma sapeva che gli voleva bene anche se non sempre riusciva a capirlo.
C'erano stati momenti della sua vita, in cui però aveva sentito una forma mancanza, come quando era bambino e tutti i suoi compagni all'uscita da scuola, abbracciavano calorosamente i loro genitori o quando a scuola c'era la giornata del genitore, in cui erano invitati papà e mamme a parlare del loro mestiere.
C'erano giornate calde in cui il sole per Peter spariva all'improvviso, perdendosi a guardare una mamma che, al parco giochi, rideva giocando con il figlio, lui non aveva tutto quello che avevano gli altri, zia May non gli aveva mai fatto mancare nulla, affetto compreso, ma lei era tutto ciò che aveva, poiché l'unica cosa che gli era rimasta dei suoi genitori era una foto.

Si era sempre chiesto se da lassù, i suoi genitori erano fieri di ciò che era e di ciò che stava diventando e da quando la sua vita aveva preso quella strana piega, se lo chiedeva ancora di più.
Ricordava il primo incontro con il signor Stark, ricordava la domanda dell'uomo :"Perché lo fai? Devo saperlo"

Ci aveva pensato per un breve istante, poi aveva risposto di getto :"Quando si riesce a fare le cose che faccio io, se non lei fai e poi succedono cose brutte, succedono per causa tua." 

Sapeva di non essere direttamente responsabile per le azioni altrui, ma si sentiva come le autorità, il loro lavoro è difendere le persone, non sono responsabili dei crimini che certi soggetti compiono ma si sentono responsabili di risolverli.
Dal momento che era cambiato, tutto in lui gli urlava di essere responsabile di chi non poteva difendersi da solo, poi era arrivato Tony Stark che lo aveva messo alla prova, gli aveva dato delle tute migliorate, aveva conosciuto la SQUADRA, aveva combattuto con loro e forse doveva ammetterlo, un po' si era anche montato la testa, ma continuava a ritrovarsi sul tetto di qualche palazzo abbandona a guardare la vita scorrere sotto di lui e a chiedersi se le sue scelte fossero giuste, proprio come stava facendo in quel momento.

"Qualcosa non va? Hai appena salvato il mondo dovresti esserne felice" 

La voce di Tony lo raggiunse alle sue spalle e lo fece sospirare :"Sto... sto bene" Disse incerto.

Tony gli si sedette a fianco e disse :"Peter, non mentirmi. Cosa c'é che non va?"

Peter sospirò e disse :"Guardo spesso le persone, li guardo dall'alto di un tetto e vedo la loro vita prendere forma, vedo coppie innamorate che discutono e che fanno pace, vedo anziani che spesso la gente ignora, come se non fossero importanti e penso....devo fare qualcosa, perché tutti loro sono importanti. Poi vedo madri e padri che fieri parlano del futuro dei propri figli e mi chiedo, ho fatto le scelte giuste? Sarebbero fieri di me? O forse li avrei delusi, li avrei fatti preoccupare a morte per tutto il tempo, tanto da arrivare a fargli dire, basta Peter, non puoi fare il supereroe, sei solo un ragazzino. A volte mi sento come... come se mi mancasse qualcosa e poi mi sento in colpa, perché o zia May, ho Ned, Ho lei... non solo e c'è gente la fuori che non ha niente di tutto questo."

Tony sorriso amaro e disse :"Senti che qualcosa ti manca perché è così, non devi sentirti in colpa per questo, ci mancheranno sempre le persone che perdiamo e forse ad un certo punto avrebbero detto basta, forse ti avrebbero urlato addosso perché li facevi preoccupare, ma questo non vuol dire che non sarebbero stati fieri di te, vorrebbe solo dire che ti amavano tanto da preoccuparsi che tu stessi bene, questo è quello che fanno i genitori, si preoccupano, a volte troppo. Peter, gli unici a poter scegliere della nostra vita, gli unici che possono decidere se ciò che facciamo sia giusto o meno, siamo noi, i genitori creano una solida base di lancio, ma dove volare e come lo decidi solo tu e se io fossi tuo padre, sarei fiero delle tue decisioni e delle tue scelte, so che lui è fiero di ciò che sei, perché io lo sono."

In quel momento Peter guardò sorpreso il signor Stark e pensò che una parte di lui avrebbe sentito quella mancanza per tutta la vita, ma un' altra parte di lui, aveva capito che un genitore era una figura che ti fornisce una base su cui crescere, si preoccupa e ti ama e anche se lui non aveva avuto questo dai suoi veri genitori, lo aveva avuto da zia May e dal signor Stark, che fin da quando lo aveva conosciuto, era la cosa più vicina ad un padre che potesse avere.
Perciò sorrise e per la prima volta nella sua vita si sentì un po' meno vuoto, come se in qualche modo avesse avuto lo stesso ciò che gli spettava dalla vita, anche se in modo un po' diverso.

La vita è fatta di insegnamenti, ad ogni età si può imparare qualcosa e si può crescere, ogni persona che incontriamo nel nostro viaggio può essere importante, per questo bisogna essere pronti ad ascoltare.

SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

Chiedo scusa per com'è venuta, purtroppo non ho visto tutti i film quindi ho cercato di fare del mio meglio con quei pochi che ho visto e con qualche video trovato su youtube, spero comunque che via sia piaciuta.

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