76. Tomarry: Tom Riddle/Harry - Cellulare

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Tom Riddle era il più giovane CEO di una catena di aziende di marketing.
Era un uomo sulla trentina, un sex simbol che attraeva sia donne che uomini, già solo per il suo imponente portafoglio.
Molti penserebbero che sia una fortuna ma per lui, essere riconosciuto per strada ed essere avvicinato, seppur da una bellissima donna, solo per le sue ricchezze economiche, era tutto tranne che bello.

Quando sei ricco, non sai mai se chi ti si avvicina, amici o amori che siano, ti voglia per quello che sei davvero o per i tuoi soldi.
Non sai mai di chi fidarti.
Non sai mai se... Puoi fidarti.

Tom non era solito interagire con i propri dipendenti, aveva chi se ne occupata.
Il suo ufficio era all'ultimo piano del grande edificio targato: Riddle corp.

Sotto di lui, i segretari personali, i direttori, i responsabili e i dipendenti comuni... Insomma piano più alto, responsabilità maggiori.
I primi 3 piano erano per servizio clienti, call center e ovviamente il piano terra per la hall... La grande entrata imponente che ogni società che si rispetti deve avere.

Benché non andasse mai nei piani bassi ad interagire con i suoi dipendenti, di tanto in tanto gli capitava di incontrarne uno all'entrata o negli ascensori.

Quella mattina ad esempio, era in anticipo rispetto al solito, entró nell'ascensore ancora sbadigliando e poco dopo fù raggiundo da un ragazzo, che all'apparenza sembrava giovanissimo.
Il ragazzo, non fece molto caso a lui, gli rifiló un veloce buongiorno e un piccolo sorriso di circostanza. Sul naso un paio di occhiali insolitamente tondi, in una mano un caffè d'asporto di starbucks e nell'altra un CELLULARE che vibrava freneticamente.

Tom trovó strano il comportamento del ragazzo, in genere quando qualche suo dipendente lo incrociava, cercava subito di conversare o di impressionarlo
Il ragazzo invece sembrava totalmente interessato al suo telefono, che a proposito squilló poco dopo.

Il ragazzo rispose al telefono in fretta e con foga disse :"Si Herm so di essere in ritardo e so che ho molte pratiche da compilare, sono in ascensore e... Cosa? No non ho idea di dove sia Ron."

Il ragazzo stette un minuto in silenzio, probabilmente ad ascoltare ciò che gli diceva l'amica pensó Tom. Poi il ragazzo parló di nuovo :" Beh... Non ha esattamente tutti i torti, questo Riddly o come si chiama, non sa neanche che esistiamo nella sua azienda, come se fosse lui da solo a mandarla avanti...Non sto dicendo che Ron abbia ragione ma non ha neanche totalmente torto. In ogni caso verrà licenziato comunque se non arriva in tempo, anche se Mr. CEO non sa chi siamo, i nostri responsabili lo sanno. Approposito, la pratica Claymont è pronta? Devo inviarla ai piani alti entro le 10, non posso chiedere un altro reinvio.....daccordo a dopo. "

Tom era incredulo, nessuno lo aveva mai chiamato Mr. CEO, nessuno aveva mai neanche sbagliato il suo nome in realtà e quel ragazzo non sembrava neanche conoscerlo.

Tom :" Riddle. " disse ad alta voce, per farsi sentire dal ragazzo, che aveva ripreso a messaggiare.

"Come?" disse questo, fermandosi e volgendo lo sguardo su di lui.

Tom :"Il Mr. CEO come lo hai chiamato si chiama Riddle non Riddly."

"È uguale... Io mi chiamo Harry, lavoro qui da un paio di anni dalle 7 del mattino alle 19 di sera e non credo che lui mi chiamerebbe in modo diverso da: tizio che pago per lavorare al posto mio. " disse con sarcasmo

Tom spalancó leggermente la bocca incredulo e con tono duro disse :" Prego? Il signor Riddle ha messo in piedi questo impero da solo. Non fa lavorare gli altri al suo posto. "

Harry :" Davvero? E sentiamo, quante pratiche di Marketing compila al giorno? Quante telefonate per discutere con le aziende affiliate sulla concorrenza fa al giorno? E quante ora passa qui dentro in ufficio, con una pausa pranzo di 1 ora appena? Sono abbastanza certo che il signor Rubble... "

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