200. Snarry: Harry/Severus - Inizio

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La vita è una costante e impegnativa avventura, ogni volta che concludiamo un capitolo della nostra storia, ogni volta che ci lasciamo invadere dai sentimenti che ne conseguono, pensiamo che la nostra avventura sia conclusa, ma la fine di un capitolo è l'INIZIO di un altro.

Così come la guerra era stata un capitolo molto lungo per la vita di Harry, non era stata una parentesi facile della sua vita, in quanto aveva perso molte persone e tante che non conosceva le aveva viste perire davanti ai suoi occhi, tuttavia quando era finita, si era sentito destabilizzato.
Aveva vinto, Voldemort era morto sotto ai suoi occhi, era stato acclamato come un eroe, anche quando distrutto dall'improvviso peso delle ferite e della stanchezza, si era lasciato scivolare a terra e successivamente, con gli altri sopravvissuti, era andato al San Mungo.
Eppure se da un lato era felice per la fine della guerra, dall'altro Harry non poteva fare a meno di chiedersi cosa ne avrebbe fatto della sua vita da li in poi, fin da quando aveva messo piede nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, si era scontrato contro Voldemort e il suo estremo desiderio di potere, aveva combattuto per non lasciare nessuno indietro, aveva combattuto perché era giusto farlo,  ma adesso cosa avrebbe dovuto fare?

Al San Mungo le stanze erano piene di pazienti, la guerra aveva colpito un po' ovunque, ferendo molte persone e per quanto l'ospedale fosse magico e grande, non avevano tempo di sistemare ogni paziente in una stanza singola, così i pazienti vennero disposti nelle stanze due alla volta e con tutte le persone con cui poteva finire Harry, di certo non si aspettava di condividere la stanza con il suo, da poco, ex professore di pozioni Severus Piton.

Non si poteva certo dire che l'uomo fosse di grandi compagnie e non perché i primi tempi non riusciva a parlare, ma per i costanti sguardi d'odio che indirizzava ad ogni inserviente che osava parlargli, compreso il personale del ministero che, a seguito della guerra, passava a fare continui controlli sui sopravvissuti seguaci di Voldemort e ovviamente anche a lui, che sperava vivamente di esserne esente.

Doveva ammettere che la prima frase che aveva riservato al suo professore, dopo tutto ciò che questo aveva fatto per lui, forse aveva contribuito ad ottenere quelle sopracciglia alzate come se lo stessero insultando.

Harry :"Sei vivo, è assurdo" lo disse con un tono sorpreso, ovviamente non intendeva dire che il professore non avrebbe dovuto essere vivo, quello che intendeva esprimere, era la sorpresa per averlo visto vivo dopo il morso ripetuto di Nagini che, aveva quasi ucciso il signor Weasley anni prima. Con il senno di poi la sua scelta di parole in quel momento, era stata azzardata e poteva anche suonare come :"E' assurdo lei doveva morire" Ma davvero Harry non aveva mai e poi mai pensato ad una cosa simile, soprattutto dopo aver visto i ricordi dell'uomo.
Aveva provato a giustificare la sua frase più e più volte, ottenendo sguardi sempre più arcigni e la prima volta che Kingsley, nuovo ministro della magia dopo la caduta di Voldemort, venne a fargli visita, ottenne sguardi ancora peggiori.
Probabilmente Severus Piton non aveva apprezzato l'idea di Harry Potter, di salvarlo da Azkaban fornendo al ministero i suoi ricordi e l'impossibilità di opporsi, vista la momentanea perdita della parola, era stata sicuramente frustrante, tuttavia Harry era certo di aver fatto la cosa giusta, la guerra aveva portato via molte vite e lui non avrebbe potuto sopportare di farne portare via un altra ingiustamente.

I suoi amici gli facevano spesso visita, anche se alcuni di loro, come Neville, temevano ancora un po' il pozionista con cui condivideva la stanza, ma quando i discorsi sul futuro iniziavano a prendere vita, lui si bloccava, non sapendo mai cosa dire e si allontanava nei suoi pensieri, finendo per essere richiamato all'attenzione da Hermione, che preoccupata gli chiedeva se andava tutto bene.

Harry :"Sono solo stanco" Rispondeva con un piccolo sorriso

Dopo quello i suoi amici si dileguavano sempre per lasciarlo riposare, ma appena chiusa la porta il suo sorriso spariva per lasciare spazio ai dubbi e pensando ad alta voce disse :"Futuro... non so cosa farmene del mio futuro" e più ci pensava meno trovava una risposta.
Dopo l'ennesima visita dei suoi amici, dopo l'ennesimo pensiero ad alta voce, Severus lo sorprese parlando, come per rispondere a quel pensiero involontariamente espresso :"Hai vinto la guerra, parti da questo, guarisci e liberami dalla tua fastidiosa presenza, poi potrai dedicarti alla tua carriera di Auror e se vuoi, cercare nuovamente di farti uccidere dal prossimo mago oscuro"

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