101. Slenderman/Jeff The Killer - Sangue

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Attenzione: i personaggi di questa storia potrebbero apparire molto diversi dalla realtà

Slanderman aveva sempre disprezzato i bambini, apparivano innocenti ma sapevano essere estremamente crudeli.
C'è chi dice che i bambini non sanno odiare, ma lui non aveva mai sentito di qualcuno che non era stato preso in giro, discriminato o bullizzato da un altro bambino.
Suo fratello offenderman ne era l'esempio, l'odio l'aveva trasformato in un uomo senza cuore che faceva di ogni donna ciò che meglio gli aggradava e lui non era così diverso da suo fratello.

Il disprezzo, aveva portato Slenderman a far sparire tutti i bambini che proiettavano il loro odio su altri, gliela faceva pagare, in un certo senso gli sembrava di essere un giustiziere.

Quella notte però accadde qualcosa che lo cambió per sempre, girava in cerca di nuove vittime quando vide dei ragazzi prendere di mira un loro coetaneo.
Il gruppo di bulli non si limitó alle prese in giro, cosparsero il ragazzo di candegina e gli diedero fuoco, Slenderman reagì prima ancora di pensare, aiutó il ragazzo prima che fosse tardi e scacció il gruppetto.

Il ragazzo era svenuto tra le sue braccia, così decise di portarlo a casa sua e di adagiarlo sul divano. La pelle del ragazzo era bruciata ma per fortuna non in modo grave o eccessivo, niente che Slenderman non avrebbe potuto risolvere con le sue capacità.
Il ragazzo si sveglió diverso tempo dopo, spaesato e spaventato si alzó e guardandosi allo specchio vide la sua pelle lievemente sfragiata dalle bruciature, era ancora lui ma allo stesso tempo sembrava un altra persona.

Slenderman si fece avanti e disse :"Posso curarti, farti tornare come nuovo, ma prima andrò a prendere quei ragazzi e li farò a pezzi." il tono che usó era crudele e terribilmente serio.

Il ragazzo lo guardò sconcertato e disse :"Meritano di pagare... Ma non così, non con la vita."

Slanderman fù sorpreso dalle parole del ragazzo e disse :"Perché? Hai visto ciò che ti hanno fatto? L'odio li ha portati a questo"

Il ragazzo per tutta risposta disse :"Si è vero, ma l'odio non si combatte con l'odio. Io non voglio questo, voglio solo tornare a casa e ricominciare da capo"

Slanderman si arrabbió e disse :"Quindi ragazzo, vuoi fuggire? Senza fare nulla? Senza fargliela pagare? Non vuoi pareggiare i conti? Io posso curarti ma non lo farò una seconda volta, se quei tipi ti dovessero uccidere o ferire gravemente saranno fatti tuoi."

:" Mi chiamo Jeff... Perché odi così tanto quei ragazzi? Non hanno ferito te"

Slanderman :"Io odio tutti i bambini e ragazzini irritanti, tutti coloro che odiano, voglio fargliela pagare con laloro stessa moneta."

Jeff :"Ma non odi te stesso."

Slenderman :"Perché dovrei?"

Jeff :"Perché se punisci chi odia con il tuo stesso odio, non sei diverso da loro. Potresti essere migliore, potresti aiutare chi lo merita, invece scegli di essere anche tu un bullo. So chi sei, tutti parlano di te, so cosa sai fare... Se potessi fare quello che sai fare tu, lo userei per aiutare chi se lo merita. "

Se avesse avuto degli occhi, Slenderman li avrebbe sgranati a più non posso. Stupito dalle parole del ragazzo, si allontanó senza proferire parola, era davvero un bullo come quei ragazzini che tanto odiava?

Ci pensó per molto tempo, chiuso in una piccola stanza della sua casetta, non seppe dire quanto tempo passò, minuti? Forse ore.

Le parole di Jeff continuavano a battergli in testa come un tamburo...
Se punisci chi odia con il tuo stesso odio, non sei diverso da loro...

Jeff aveva ragione, non era diverso diverso da quei bambini e dai ragazzini che faceva sparire, era anche peggio di loro, era un mostro, pensó guardandosi allo specchio.
In uno scattò di rabbia, tiró un pugno contro di esso, riducendo lo specchio in pezzi.
Un rivolo di SANGUE gli bagnó la mano con cui aveva scagliato il pugno, ma lui non ci fece caso, fino a che due mani delicate avvolsero la sua in un pezzo di stoffa.

Jeff era accorso preoccupato al rumore e vedendo la mano di Slenderman sanguinante, aveva strappato un pezzo della sua maglia da usare come benda, avvolgendono accuratamente in torno alla mano ferita.

Slenderman :"Perché? Hai ragione non sono diverso da loro, meritirei le stesse terri punizioni che per anni ho inflitto."

Jess gli sorrise e disse :"Oppure, potresti espiare le tue colpa cambiando e facendo del bene a chi se lo merita. Non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta."

Per anni Slenderman aveva fatto cose terribile, compiuto azioni di cui si sarebbe pentito a vita, ma le cose sono fatte per cambiare.
Jeff gli aveva insegnato qualcosa di molto importante, qualcosa che a sua volta insegnava ad altri:
Non combattete l'odio con l'odio, siate migliori, siete in grado di amare, perché la più grande pena che una persona può avere è il senso di colpa.

SPAZIO AUTRICE:

NON BETATA

Confesso di essere stata molto indecisa sullo scrivere o meno questa ship, poiché mi sembrava alquanto macabra e io apprezzo solo cose che possono avere un lieto fine.
Ho cambiato ovviamente qualche dettaglio per rendere la storia positiva (nel limite del possibile) spero che vi piaccia.

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