59. Joker/Harley Queen - Rossetto

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Harley era sdraiata sul divano dai colori sgargianti, posto nel salotto ampio di casa.
Di li a poco Joker sarebbe passato a prenderla per portarla a cena, ne era felice, amava J ma da qualche tempo, le mancava qualcosa.

Era certa le mancassero i suoi particolari amici, che aveva conosciuto in quella improbabile squadra suicida, messa insieme per sconfiggere l'incantatrice.

Ma un altra cosa le occupava la mente...

Scosse la testa, con l'intento di far uscire quei pensieri e si alzó dal divano. Harley si diresse verso l'armadio, prese un vestiro a scacchi rosso e blu e lo indossó, si sistemò i capelli, lasciati sciolti e indosso un paio di scarpe tacco 12, dello stesso tema del vestito.

Quando Joker arrivó, le posó subito una mano su un fianco e squadrandola compiaciuto la baciò, sporcandosi appena le labbra con il ROSSETTO di lei. Harley era felice dell'effetto che faceva a J, ma continuava a sentire quella potente mancanza dentro di se.

Le cene con J erano sempre eleganti e bizzarre allo stesso tempo, ristoranti e locali eleganti, loro vestiti in modo sgargiante e particolare, Joker che regnava su tutti... A volte era piacevole... Ma per Harley stava diventando tutto... Troppo...
Avrebbe voluto una via di mezzo, qualcosa di più normale, qualcosa di solo loro...

Joker :"Che ti prende mia regina? Sembri... Meno divertita del solito." disse lui, guardandola con un sopracciglio alzato.

Harley si riscosse dai suoi pensieri e con voce calma disse :"No, ero solo sovrappensiero."

La risposta non convinse troppo Joker, l'Harley Queen che conosceva avrebbe riso e risposto con voce squillante e forse troppo... Estasiata visto l'ambiente. Invece la sua risposta era calma e pacata e quella sera sembrava comportarsi cone chiunque altro in quel ristorante.

Joker passó tutta la serata a fare battute, cercando di farla ridere, ma sembrava che nulla la squotesse, neanche a fine serata, quando al momento del conto lui tiró fuori la pistola e la puntó contro il proprietario del ristirante dicendo :"Mr. J non paga per una comune cena."

Questo annuì velocemente, inghiottendo a vuoto.
Harley però tiró fuori una carta d'orata e la porse al proprietario del ristorante, ignorando completamente lo sguardo stupito di J, così stupito da aver abbassato la pistola per guardarla completamente.

Harley :"Pagheró con questa se non è un problema, è una carta di credito, mi hanno assicurato che fosse già attiva."

Il proprietario del ristorante la guardò a bocca aperta e lanciando un'occhiata a Joker disse :"Non c'è bisogno... La cena è offerta dalla casa."

Harley però fece una smorfia infastidita e disse :"Non voglio che niente mi venga offerto, sono una donna adulta e perfettamente in grado di prendermi cura di me stessa... Compreso per pagarmi la cena."

Il proprietario allora, prese tremante la carte, la inserì in un piccolo tastierino e glielo porse, Harley digitó velocemente un codice e poco dopo ritiró lo scontrino e la carta. Poi salutó e senza aspettare Joker si direse verso l'uscita.

Joker era sconvolto, ma la seguì e una volta fuori disse :"Perché hai una carta di credito? L'hai rubata?"

Harley rispose semplicemente :"No è mia."

Joker fermò bruscamente Harley e chiese :"Si può sapere che ti prende? Ti è sempre piaciuto divertirti con me, spaventare la gente, fare ciò che volevamo..."

Harley lo guardó triste e disse :"Credo... Che qualcosa sia cambiato in me J... Sono stufa di questo. Non voglio più essere la ragazza pazza e sfacciata di un gangster altrettanto pazzo... Voglio essere normale, lavorare, andare a cena e pagare come gli altri, vestirmi elegante ma non in modo bizzarro, amare... Come chiunque altro. Ne ho abbastanza di Batman, di Gotham e di questa stupida rivalità. Io voglio essere libera. "

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