Sono persa tra i tanti vestiti che ci sono nella mia enorme cabina armadio. Muovo le mani, accarezzandoli con nostalgia. Sono abiti ricercati e molto costosi. Abiti che mi hanno accompagnata in molti giorni felici. Le mie amate scarpe, i completini intimi, i miei accessori. Non smetto di guardare ogni cosa lì dentro. Non entro da troppo, quei pochi indumenti che indosso ora, li tengo in un altro stanzino. Ma ora, che guardo tutto ciò che tempo fa ero, mi riscuote dentro un senso di malinconia. Cosa sono diventata? Respiro a fatica e proprio non so cosa indossare. Ancora più esitante mi trovo davanti ai miei trucchi. Riuscirò a mettere qualcosa sul viso? Alla fine indosso una tuta nera senza maniche, dalla scollatura appena accennata. Ho messo del correttore, rimmel, fard e lucidalabbra. Raccolgo i capelli in una morbida crocchia con delle forcine, spruzzo un pò di profumo e metto dei sandali bassi con una pochette. Non importa come potrò apparire a chi mi guarderà, ma non m'interessa. Prima di andare, passo dalla cameretta di Azzurra, è grande, piena di giochi e tutta rosa. Arthur accontentava ogni suo capriccio, non facendo mai mancare niente alla sua principessa, proprio come la chiamava. Non appena mi vede lascia la Barbie e mi guarda come un regalo di natale da scartare. 《Wow!》Esclama con la bocca aperta, gli occhi azzurri felici e subito rivedo Arthur. Corre verso di me e mi stringe in un forte abbraccio. La bacio e l'annuso con amore. 《Mamma che bella che sei! Hai pure un buon profumo, è quello che ti ha regalato papà?》Sento il cuore gonfio al pensiero di Arthur. 《Sì, amore mio.》Confermo sistemandole i soffici capelli biondi. 《Dove vai?》Chiede con curiosità. Ho qualche secondo di esitazione. Dove vado? Da tuo zio? Tuo zio vuole incontrarmi? Arthur ha detto a nostra figlia di avere un fratello con cui non andava d'accordo, è il caso di dirle che sto per andare ad incontrarlo? Non sono una che dice bugie, e non mi sembra giusto farlo proprio con mia figlia. E poi se questa cosa andrà per il verso giusto, è meglio parlare ora. 《Tuo zio vuole incontrarmi. E mi è sembrato giusto accettare il suo invito.》Vedo il suo visetto farsi per un attimo pensieroso. 《Zio Carter?》《Sì, tesoro.》Non so perché, ma vedo il suo visetto angelico illuminarsi. 《Che bello! Lo porterai qui? - Inizia a saltellare. - Voglio vederlo. Ti prego, ti prego, ti prego.》Sono scioccata dal suo entusiasmo. Come potrei mai portarlo qui? 《Azzurra, calma. Non ci conosciamo ancora.》Si acciglia di colpo. 《Non è necessario! È mio zio! Voglio vederlo! Ti prego!》Alla fine unisce le mani in una preghiera. Sospiro e cerco di spiegarle con calma la situazione. 《Azzurra, papà e zio Carter non si frequentavano. Avevano problemi. - Le accarezzo il viso e i capelli. - Non è facile tesoro mio. Io sto andando a conoscerlo. Capire cosa vuole. Può darsi anche che non voglia avere a che fare con noi, ma dirmi solo qualcosa di non importante.》Fa di no con la testa. 《Se vuole incontrarti non è per qualcosa di non importante. Io sono sua nipote, e voglio conoscerlo.》Da chi avrà preso? Di certo non da Arthur, lui era così comprensivo. Cerco di formulare un discorso in modo da tenerla calma, anche perché sta agitando anche me. Guarda tu se questo arrogante doveva sconvolgermi la vita. 《Okay. Ti prometto che presto lo conoscerai.》Perché l'ho detto? Subito mi stringe in un abbraccio, e capisco quanto per lei dev'essere difficile non avere più suo padre. Forse è per questo che vuole conoscere suo zio. La stringo forte e le bacio i capelli e sento la mancanza di Arthur. 《Ti prego digli che lo saluto e che voglio vederlo.》Sento una fitta al cuore. 《Fa la brava con Clara e mangia tutto.》Sono nei guai!
L'autista è puntuale, mi apre lo sportello con un inchino e poi guida in assoluto silenzio. Mi sento molto a disagio e anche arrabbiata per come già ha fatto leva su mia figlia. Sono proprio curiosa di vedere che aspetto ha. Somiglierà ad Arthur? O sarà solo la sua brutta copia? So che ha trentotto anni, è il fratello maggiore. Me lo immagino con i capelli pieni di gel, pettinati indietro, gli occhi azzurri con rughe dovute alla vita mondana e da puttaniere. Un naso importante, non piccolo e sofisticato come quello di Arthur, e penso che anche le labbra non saranno carnose come le sue, sottili, non avrà un fisico modellato, intento alla sua vita mondana, non avrà tempo di pensare alla pancia che si ritrova e magari fuma pure i sigari. Blaa, che schifo. Arriccio il naso per il raccapriccio, proprio quando l'autista entra in un enorme villa piena di luci e verde ovunque. La villa da fuori è qualcosa da mozzare il fiato, è piena di vetrate, tanto da riuscire a vedere la marea di gente che c'è al suo interno. Come volevasi dimostrare: è un'esibizionista megalomane. L'autista mi apre lo sportello e scendo mettendo i piedi nella ghiaia e avvicinandomi alla grande scalinata in pietra che porta al varco. Si sente una musica sensuale, che rapisce i sensi. Come inizio è un tutto dire.
Entro e la musica mi trasporta subito in una sorta d'incantesimo, stranamente sento le budella aggrovigliarsi piacevolmente. Ancora non l'ho visto, e sento già il suo magnetismo. È un qualcosa di forte e proibito. C'è gente in ogni angolo dell'ampia sala ricevimento, le luci sono molto soffuse e rosate, sembra che sia finita nella tana degli inferi. Molte donne ridono con i calici in mano, alcuni uomini mi fissano bevendo appena dal bordo del bicchiere. Mi sento incomoda e fuori luogo tra tutte queste trasparenze e movenze lascive. Stringo più forte la mia pochette di raso nera e credo che più tardi troverò tracce delle mie unghie. Continuo a camminare dritto, guardandomi intorno, non so chi sia. Come faccio a trovarlo? I miei pensieri s'interrompono quando una donna dai lunghi capelli rossi mi viene incontro. 《Tinkerbell Williams Scott?》《Sì.》 Mi porge la mano inanellata e dallo smalto bordeaux, al contrario della mia nuda, senza smalto. 《Sara Moore, ci siamo sentite a telefono.》Annuisco. 《Sì. Certo. Ricordo.》I suoi occhi azzurri risaltano con lo smokey eyes, forse lo fa per coprire le rughe, visto che quelle agli angoli delle labbra sono evidenti, avrà una quarantina d'anni. Sorride amichevole e stranamente mi mette subito a mio agio, il disagio di prima sembra essere scivolato via. 《L'accompagnio da Mr Scott. Mi segua.》Le sorrido e inizio a seguirla, vagando con lo sguardo e cercando di individuare il fratello di mio marito.

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...