Carter. Capitolo 183

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Seduto su una sedia di legno aspetto che portano Evans all'altro capo del tavolo e guardo quelle mura grigio topo, alte e resistenti intorno a me. Dovrebbe starci quel verme di Baker, invece di lui non si hanno novità, ancora una volta sembra essersi dissolto nel nulla, come una nuvola di vapore. Riuscirò ad afferrarlo e quel giorno sarà l'ultimo che vedrà la mia faccia. La porta di ferro si apre ed ecco il fallito fare il suo ingresso nella stanza dei colloqui. Ha una brutta cera, gli occhi chiari sono cerchiati e la folta capigliatura castana è tutta arruffata in cima. Mi guarda storto, al contrario mio che lo fisso con attenzione. Si siede di fronte a me e continua ad avere la faccia tosta di sfidarmi con lo sguardo. Allora, o è un pazzo seriale, o un povero stupido. 《Cosa vuoi?》La sua domanda esce come una minaccia e mi sistemo più comodamente sulla sedia, accavallando la gamba e incrociando le braccia sul petto. Rimango in silenzio e fa una risata nervosa, ma resto immobile a fissarlo. 《Vuoi mettermi paura?》Credo che almeno per un secondo i miei occhi sorridono al posto delle mie labbra, perché provo molta compassione per quest'uomo frustrato. 《Conosco gli uomini come te. Miliardari che credono di tenere in pugno il mondo, ma io non ho paura di te.》Assottiglio gli occhi e serro le mascelle, inspirando pesantemente. È un pazzo! 《Bell era mia e tu me l'hai portata via, solo perché sei un ricco don Giovanni, ma appena ti conoscerà meglio ti lascerà, allora sarai tu a vivere in prigione.》Le sue farneticazioni mi scivolano addosso come acqua e non mi scompongo. 《Perché cazzo sei venuto qui, se non parli?! Parla!》Urla sbattendo le mani sul tavolo di legno. È così cieco da non accorgersi che lo sta già facendo, con la mia faccia. Mi alzo dalla sedia di scatto e finalmente sobbalza, mi avvicino a lui, notando la faccia attenta della guardia e quella sbiancata di Evans. 《Così non hai paura?》Lo derido, fissandolo con sguardo di avvertimento. Noto che deglutisce appena, ma ha ancora la faccia tosta di guardami accigliato. 《Dopotutto questo posto potrebbe essere un paradiso, in confronto. - Mormoro. - Pensaci bene Evans.》Gli lancio uno sguardo eloquente e stavolta la sua espressione si fa tesa. Finalmente ha capito, così mi allontano per uscire da questo luogo. Soddisfatto di non sentirlo replicare.


Ritorno sul set e sono soddisfatto che sono riusciti a finire con successo lo spot, anche il regista lo è, e noto che si è instaurato un buon feeling tra Bell e Lily. Quando mi vede, il suo sorriso sollevato mi rincuora. Approfitto del fatto che Bell e Michael parlano con Lily, per telefonare George e dirgli di venire nel mio ufficio.




Siamo in macchina per ritornare in azienda e l'iralità di Bell mi riempie di gioia, Sean guida in silenzio e fissando sempre la strada davanti a sé. Avvolgo il corpo di Bell in un abbraccio e le bacio la tempia. 《Sapevo che sarebbe stato un successo.》Dico soddisfatto. Sorride in modo luminoso, mostrando la sua bianca dentatura perfetta. 《Grazie a te.》Mormora con voce profonda. Le scosto delicatamente una ciocca di capelli dal viso e le regalo il mio sorriso speciale. 《No, il merito è tutto tuo. Sei una donna molto talentuosa Bell.》Arrossisce e con una mano mi accarezza una guancia e infine baciandomi molto piano sulle labbra, sembra una piuma, ma l'intensità con cui me lo dà, è pericolosa perché mi accende all'istante come un fiammifero. 《Non riesco a sopportare che Megan sia nuovamente in azienda.》Confessa con imbarazzo quando le nostre labbra si staccano. Mi faccio serio perché immagino quanto possa darle fastidio, non ha tutti i torti, anche perché non la smette di provocare. 《Mio dolce cuore, vedrai che si farà sbattere fuori molto presto.》Con il pollice le accarezzo il labbro inferiore. Chiude gli occhi e dischiude le labbra, mi inorgoglisce vedere quanto mi desidera e mi avvicino alle sue labbra, respirando piano, lasciando in sospeso quello che potrebbe essere un bacio appassionato, ma la sento e voglio che anche lei senta me. Con il pollice premo il labbro in una lieve carezza sensuale. 《Mio Dio.》Sussurra tremante. 《Eppure basta così poco.》Bisbiglio. I suoi occhi si aprono e mi fissa quasi a ricordare un momento. So qual'è il momento, perché l'ho fatto di proposito. Quel giorno è ancora così impresso nella mia memoria. 《Come quando eravamo in cucina e volevi sapere da quanto...?》Annuisco. 《Sì.》Anche per lei quel giorno è impresso nella memoria. Mi accarezza i capelli con lo stesso desiderio nello sguardo, proprio come quel giorno e inspiro più forte. Ha le labbra più aperte e il mio pollice scivola lungo la gola, fermandosi sulla fossetta, dove riesco a sentire il suo battito cardiaco accelerato. 《Cazzo quanto ti desidero.》Bisbiglio appassionato. Ride, gli occhi le brillano e riesco a scorgere la voglia che io faccia l'amore con lei. 《Siamo arrivati signori.》Ci avverte Sean fermando la macchina e un pò m'infastidisce perché ha rotto la magia. Leggo la delusione sul volto di Bell. 《Scendiamo.》Dico con un ghigno. Bell non sa che posso essere un uomo impetuoso e impaziente, quanto posso essere paziente e amorevole. Abbiamo fatto l'amore una volta nel mio ufficio, ma ora le farò vivere un altro brivido caldo.

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