Carter. Capitolo 38

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《Mi sposo. La mia ragazza è incinta.》Mio padre lascia cadere con un tonfo la forchetta sulla fine porcellana del piatto. Mia madre non riesce ad ingoiare il boccone che tiene ancora in bocca, credo che stia per soffocare e io ho ancora la forchetta a mezz'aria. Sono appena rincasato dal Canada e non sapevo neanche che Arthur fosse fidanzato. Visto il gelo, gli do una pacca sulla spalla con affetto. 《Congratulazioni. Come si chiama?》Mio padre è molto accigliato, mi somiglia molto, anche i miei occhi grigi sono suoi, ho addirittura ereditato la sua espressione corrucciata. Arthur invece somiglia più a mia madre. 《Era necessario? Hai venticinque anni.》La voce altisonante di mio padre rimbomba facendo sussultare mia madre che sorseggia il vino, magari l'aiuta a far scendere il groppo in gola. 《Certo che sei proprio uno stupido! - Mi acciglio. - Farti incastrare da una donna! Avrei dovuto spiegarti l'ABC!》Vedo Arthur sbattere le palpebre con aria mortificata. 《Papà, è una bellissima notizia. Avremmo un nipote, e una ragazza che potrebbe diventare una figlia per voi e una sorella per me.》So che è assurdo, considerando che per loro noi che siamo i suoi figli è come se non lo fossimo per l'affetto che ci danno. Arthur è ancora assorto, non mi ringrazia del sostegno che gli sto dando. Mio padre fa un sorriso beffardo. 《Per favore Carter, continua ad occuparti degli affari e non pensare come una femminuccia!》Stringo i denti e serro un pugno. 《Bene! Visto che è l'unica cosa che sai fare nella vita, sposala, ma la gestione dell'azienda andrà nelle mani di Carter, quindi sarai un suo dipendente.》Sono sempre più scioccato e vedo Arthur annuire con amarezza. 《Non lo accetto.》Intervengo riportando gli occhi infuriati di mio padre sui miei. 《Voglio che la metà sia sua.》Butto sul tavolo il tovagliolo di stoffa, fortificando la mia indignazione e non capisco perché Arthur non reagisce. Mia madre guarda allarmata mio padre, sa che lo sto sfidando. 《Vuoi vederci affondare?! - Sputa le parole con acidità. - Sei tu che puoi mandare avanti la baracca! Non ti ho permesso di laurearti con più master per poi distruggere tutto! Perché è questo quello che farebbe lui! È un incapace!》Vedo gli occhi di mia madre guardare con dispiacere Arthur che è ancora immobile a subire. Sono molto più che accigliato. 《Può gestire una piccola quota sotto il mio supporto. Imparerà.》Sono irremovibile. Lo vedo assorto e poi: 《D'accordo. Ma tu ne sei responsabile!》Mi avvisa puntandomi il dito e io annuisco. Sono abituato a prendermi le mie responsabilità e mi dispiace vedere Arthur trattato come uno stupido. Mio padre torna a guardare Arthur con aria severa. 《Ringrazia tuo fratello per averti dato una possibilità.》Faccio una smorfia spazientita. 《Non è necessario.》Mormoro. 《Invece lo è. Perché dipendesse da me dovrebbe solo essere un dipendente.》
Arthur mi guarda con il volto scuro. 《Ti ringrazio fratello.》Gli sorrido e gli faccio un'occhiata come a dire di non dargli ascolto, ma lui non ricambia, è strano, eppure dovrebbe essere felice per la futura nascita, il matrimonio e il mio sostegno. 《Ah Carter?》Mio padre richiama la mia attenzione. 《Per piacere evita di sposarti. Le donne offuscano il cervello. Limitati alle tue serate.》E mi fa l'occhiolino sorridendo, riprendendo ad affettare la carne. Sento che la cena mi ha smosso il reflusso gastroesofageo e bevo un sorso di vino, non credo che continuerò a mangiare. Del resto il rapporto tra i miei genitori fa schifo. Per un attimo mia madre mi guarda con sopportazione e colgo la sua insofferenza nei confronti di quel puttaniere di mio padre. Pensa che io sia un puttaniere come lui? Sicuramente mi diverto, ma con moderazione. 《Come si chiama la tua ragazza Arthur?》La voce appena udibile di mia madre rompe la tensione. Lo guardo sorridente in attesa di conoscere il nome di chi sarà la mia futura sorella. 《Tinkerbell Williams.》E mi fissa attentamente. Mi sento morire. La mia Tinkerbell? La mia ragazza? Quella che ho cercato ogni giorno da quando l'ho trovata? Sento il fuoco pervadermi e una rabbia cocente. Non esiste un'altra ragazza con quel nome buffo da fatina. È lei! Mi alzo di scatto dalla sedia e questa cade a terra in un tonfo. Mio padre si blocca, mia madre ha gli occhi fuori dalle orbite, non l'ho mai vista così sconvolta. 《Hai messo incinta la mia ragazza?!》Urlo imbestialito e vorrei spaccargli la faccia. Lui si alza dalla sedia, mostrando la sua altezza superiore alla mia, ha sempre fatto così tutte le volte che voleva intimorirmi. 《Non è la tua ragazza! È la mia futura moglie!》Ringhio e lo prendo per il colletto della sua camicia perfettamente inamidata. 《Lo sapevi che era mia.》Gli ringhio in faccia e scorgo appena mia madre alzarsi dalla sedia. 《Ci amiamo! Ha fatto l'amore con me!》《Chi non ha scopato con te?》Mi sibila provocatorio. Gli do un forte pugno su quella fottuta faccia perfetta. 《Non ti permettere di parlare di scopate quando ti riferisci a Tinkerbell!》Gli urlo mentre lui si porta una mano sul labbro sanguinante, avrei dovuto colpirlo in un occhio. 《Carter!》Mi richiama mia madre con orrore. 《Quella ragazza è incinta. Vuol dire che non sei stato così importante per lei. Ama Arthur. Fattene una ragione.》Ma che cazzo...? Noto allibito mio padre che ride scuotendo la testa e continuando a mangiare, a quel punto lo schifo ha raggiunto livelli di non ritorno. 《Non voglio più vedere la tua faccia! Cercherò un moderatore per il lavoro.》

Quel giorno avrei dovuto fare di più, che limitarmi solo ad un pugno. Annoto alcune cose, tra le quali di chiamare Sthephy, la ragazza delle pulizie e poi salgo di sopra a riporla nel borsone con le mie cose.

𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼‍♀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora