Tinkerbell. Capitolo 111

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Siamo nella sala d'attesa della dottoressa Dawson, Carter ha una gamba accavallata all'altra, è bellissimo con i jeans blu scuro, la camicia anch'essa blu scura un pò sbottonata e la giacca in pelle nera. Guardo il ciuffo di peli che sporge dalla camicia aperta e sorrido compiaciuta. Ha tutta l'aria di un playboy, così sexy, sportivo, ma riesce comunque a portare questo abbigliamento in modo elegante, appunto perché lo è lui, nei modi, in ogni cosa. Contempla la stanza e le altre due coppie di ragazzi di fronte a noi. Ho indossato anch'io dei jeans e un maglioncino, per sentirmi più facilitata quando andrò a svestirmi. 《Mi sento vecchio.》Mi sussurra all'orecchio e sobbalzo guardandolo basita. 《Ma che dici?》Gli sussurro. Si avvicina di nuovo al mio orecchio. 《Guarda qui davanti. Sono così giovani, come te. Sono io il vecchio qui.》Sbatto le ciglia e lo guardo accigliata. 《Sei anche il più figo se è per questo.》Gli bisbiglio all'orecchio, sembriamo due adolescenti. 《E poi ricordati che per me è un valore aggiunto.》Sorride come un ragazzino compiaciuto e mi fa l'occhiolino procurandomi un piacevole spasmo nelle parti basse. Gli passo una mano nella folta capigliatura mossa e gelatinosa e ci scambiamo sguardi ardenti. Vedo le altre due coppie fissarci come se fossimo alieni. Del resto, sembrano due coppie sposate da vent'anni, non si fissano ardenti come noi, non sorridono tra di loro. Gli uomini poi sembrano così sciatti e privi di personalità. 《Mi sa che sembri più tu ragazzo che non questi due vegetali.》Gli sussurro all'orecchio e scoppiamo a ridere come due bambini cospiratori. Noto che le tizie buttano qualche occhiata in più verso Carter e subito le incenerisco e si ricompongono. Prendo una rivista, mentre il cellulare di Carter vibra. Fruga nella tasca interna della giacca di pelle e guarda chi lo chiama accigliato. 《Che succede Sara?》Ecco il tono dittatoriale da uomo d'affari che mi fa rabbrividire. 《Ti avevo avvisata che oggi non ci sono per nessuno. Solo per mia moglie.》Mi sciolgo sulla poltrona e altre piacevoli contrazioni al ventre mi risvegliano pericolosamente. Non ora! Cazzo! 《Domani darò una riunione per discuterne. Ora ti saluto e spero di non risentirti.》Dio... Maledizione Carter! È un eccitante che respira. Sono rovinata se la dottoressa mi vieta il sesso. Speriamo di no. Mi concentro sulla rivista e mi accorgo che è sull'allattamento. Straluno gli occhi e la chiudo buttandola tra le altre. 《Che voleva Sara?》《C'è un pò di disordine nel settore creativo e devo assolutamente dare una riunione per ripristinare l'ordine. Vedere le ultime idee. E discutere sugli ultimi dati auditel.》Annuisco leggendo svogliatamente i consigli per una buona gravidanza. Faccio un ghigno sarcastico. Non scrivono proprio tutto, perché se penso alla precedente gravidanza mi prende male. Sollevo lo sguardo perché vedo Carter recuperare la rivista che ho buttato in mezzo alle altre e lo fisso. Aggrotto la fronte quando lo vedo leggere interessato. Comprendo che per lui è tutto nuovo e vuole saperne sempre di più. Ma sta toccando un tasto dolente. 《Che fai?》Sussurro avvicinandomi a lui. 《Sto ampliando i miei orizzonti.》Esclama con un ghigno. 《Non serve. Buttala via.》Sibilo nervosa. Si volta a guardarmi aggrottando le sopracciglia. Poi alza la rivista come per coprirci, in modo che le altre coppie non ci guardino. 《Lo so che tu non ne hai bisogno perché sei esperta. Ma mi farebbe piacere capirci qualcosa in più. Non ho mai approfondito la cosa.》Lo fisso incredula. 《Non è così. E non lo sarà. Quindi, ora, posa quella rivista.》Sussurro tra i denti. Il solco sulla fronte si fa più profondo. 《Che vuoi dire?》Sbatte ripetutamente le palpebre. 《Che non ho intenzione di allattare né ora e né mai. Quindi...》Gli faccio segno con gli occhi di posare la rivista. Mi scruta ancora con il volto sconvolto. Poi si fa più vicino e davvero visti da fuori facciamo ridere. 《Non hai allattato Azzurra?》Cerco di mantenere la calma. 《No. E non succederà neanche ora.》Il suo volto si fa serio e poi chiude la rivista e la butta tra le altre. Prendo un profondo respiro, mentre gli altri ci fissano. Ecco, ho rotto l'equilibrio. Mi giudicherà come tutti hanno fatto in precedenza: una madre snaturata. Poi mi cattura la mano e la porta alle sue labbra, baciandola ripetutamente con dedizione, le dita, il dorso e il palmo. Mi sta mostrando il suo rispetto e lo guardo preoccupata se qualcosa si è rotto, ma il suo sguardo intenso dice esattamente il contrario. "Ti amo". Mima e gli sorrido rincuorata, poi le sue labbra sono sulle mie, dolci e devote. Finalmente la coppia esce dallo studio e ci stacchiamo alzandoci per entrare. Ho il cuore che mi esplode. Carter mi prende la borsa e poggia la mano sui miei reni, avanzando. Ci siamo.

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