Salgo verso la zona notte, mi dirigo verso il bagno e vedo Azzurra uscire con orrore. 《Scappa! Non entrare lì dentro!》Corre di sotto e scuoto la testa sorridendo divertito. Busso alla porta. 《Bell? Posso entrare?》Sento il rumore dell'acqua scorrere nel lavandino. 《Sì.》Apro la porta e vedo che ha appena finito di sciacquarsi il viso e lo asciuga. 《Che è successo?》Chiedo in pensiero e circondandola in un abbraccio. 《Non lo so, credo che il profumo di George alla fine mi abbia fatto vomitare. Era troppo forte.》Corrugo la fronte fissandola attento, poi rido divertito. Mi guarda aggrottando le ciglia. 《Cosa ci trovi di tanto divertente?》《Il fatto che il coglione voleva conquistarti e invece ti ha fatta vomitare. Ahahahah!》Ride anche lei. 《Bè perde tempo, perché io sono perdutamente innamorata di te.》Dice infine sensualmente e la guardo serio, poi lentamente mi avvicino alle sue labbra e le bacio delicatamente, dischiudendole piano e accarezzandole la lingua pigramente. Le sue mani mi accarezzano i capelli e gemo di piacere. 《Come ti senti ora?》《Meglio, grazie.》Sorrido e le bacio la punta del naso, poi mi muovo verso l'uscita tenendola stretta a me. 《È il momento di andare nella nostra camera.》Sono emozionato. Sorride timidamente. 《George è andato via?》《Certo. Gli ho detto chiaramente che era arrivato il momento di salutarsi. Non posso starmene tranquillamente seduto a sorseggiare caffè mentre tu non stai bene.》Sorride compiaciuta e mi bacia il petto. Inizio a comprendere che è una parte del mio corpo che le piace particolarmente. 《Mi dispiace che sia stato sbattuto fuori.》Mormora. 《A me no.》Ammetto sincero. Mi fissa assottigliando gli occhi con espressione indagatore. 《Facciamo i gelosoni?》Geloso? Ahahahah! Mi viene da ridere solo a pensarci. Il termine più appropriato è possessivo. La stringo più forte a me e arriviamo davanti la porta della camera da letto. 《Geloso è l'eufemismo dell'anno Bell.》Mi guarda con una luce particolare, indecifrabile. 《Chi gli ha detto dove siamo?》Straluno gli occhi. 《Sara. Mi sentirà. Eccome se mi sentirà.》Mormoro nervoso e alla fine apro la porta.
Quando entra rimane colpita di vedere le stesse foto che tengo nella mia camera da letto a Long Island. Chiudo la porta e stavolta do un giro di chiave, Azzurra è in compagnia di Clara e comunque io e Bell dobbiamo cominciare a ritagliarci i nostri momenti d'intimità. Si volta con la stessa emozione sul viso di quando li ha visti la prima volta a Long Island. 《E io che pensavo avessi portato qualcuna qui.》Mi avvicino a lei e la prendo per la vita, abbracciandola. 《Non ho mai portato donne nei miei letti. Per me alcune cose hanno una certa importanza.》Accenna un leggero sorriso e la bacio delicatamente. Poi l'accompagno ad accomodarsi sul letto, m'inginocchio e le tolgo le scarpe. 《Che fai?》Ha un sorriso curioso. 《Ti aiuto a spogliarti, così da poter fare una bella doccia calda.》Increspa le sopracciglia. 《Intendi insieme?》Infilo le mani sulle cosce per poterle sfilare le autoreggenti. 《Certo.》Rispondo candidamente. Sento gli ingranaggi del suo cervello mettersi in moto e vedo che è assorta, intanto le mie mani scivolano piano sulla sua pelle liscia, sfilando la calza di seta. 《Con Azzurra di sotto?》Mi fermo e le sorrido con ovvietà. 《Non crederai che aspetterò tutte le volte che lei vada a letto per avere un'intimità con te.》È senza parole e riprendo con l'altra gamba. 《È molto sveglia la furbetta e non credo che ci disturberà, siamo fortunati.》《Lo so.》Replica in un sospiro e mi appoggia un piede sulla spalla, mentre sfilo l'autoreggente. Mi sorride provocante e abbandonando la calza le prendo il piede e le bacio il plantare, salendo lentamente verso una falange e leccandola, mi sposto su un'altra falange e la mordicchio. 《Oh Carter!》Geme in un sospiro. Sollevo lo sguardo sul suo viso contratto dal piacere e con la lingua scendo fino al tallone dove schiocco un bacio e poi mi sollevo per sbottonarmi la camicia. La guardo serio e con la verga già più dura della pietra. Si alza sensualmente dal letto e piano piano tira fuori la camicia dalla gonna e la sbottona, porta un meraviglioso reggiseno di pizzo che sfuma tra il nero, blu, oro e rosa, niente di più sensuale. Si volta e porta le mani a far scorrere lentamente la lampo oro della gonna e credo che il cuore mi stia uscendo dal petto, tanto batte veloce. Porta un brasiliano coordinato al reggiseno e il respiro mi si fa più accelerato. La gonna cade a terra e in modo sensuale s'incammina verso il bagno lasciando cadere il reggiseno. Sono immobile, con la verga infuocata e un desiderio accecante di perdermi dentro di lei. Mi spoglio e la raggiungo. Ha appena tolto il brasiliano e io apro l'anta e faccio scorrere l'acqua calda. Le sorrido sardonico e vedo che è arrossita. 《Ma come facciamo?》Mormora dubbiosa e ho un'altra conferma: non lo ha mai fatto in doccia. 《Vedrai che ti piacerà, amore mio. Entra.》La mia mano la invita ad accomodarsi e avanza come una bimba al parco giochi. 《Ah! Che calda!》Entro e chiudo. 《Gradisci che sia più tiepida?》《No, no. Va bene così.》Si butta sotto il getto e resto a fissare con meraviglia mentre passa le mani dai capelli al corpo in movimenti femminili. Mi fa un sorriso orgoglioso guardando la mia erezione e poi mi fa spazio sotto il getto. Lascio che l'acqua mi scorre per un pò e poi prendo il suo shampoo. Vedo che alza un sopracciglio, si aspettava un attacco famelico. Invece a me piace gustare le cose, intensificando ed esaltando ogni sapore. Verso un pò di shampoo nella mano e la porto sulla sua testa, massaggiando con movimenti lenti, morbidi e fissandola con attenzione. Noto che respira a fatica e che le sue pupille si sono dilatate deliziosamente. Il profumo di cocco rende la situazione più inebriante, i capelli sono già coperti da una soffice schiuma, ma io non smetto di massaggiarla. Socchiude gli occhi e ansima. 《Sei maledettamente bravo!》Sorrido appagato. Poi si muove per prendere il mio shampoo e imita i miei gesti. Le sue mani si muovono carezzevoli sulla mia testa e vedo che ha un bel sorriso felice stampato sul viso stupendo. I suoi occhi hanno una dolcezza che mi fanno tremare, sento qualcosa di profondo nel suo modo di guardarmi e massaggiarmi. 《Sei uno spettacolo con tutta questa schiuma in testa.》Mormora dolcemente, poi ride. 《Che hai da ridere?》Piano piano la sua risata lascia posto ad uno sguardo intenso, appassionato, una cosa che mi fa ribollire il sangue. 《Dio come ti amo.》Tento di deglutire più volte perché l'emozione è troppo forte. Non riesco a respirare, sento il rumore come ovattato dell'acqua che scorre, mentre quello del suo respiro è perfettamente udibile, forte e profondo e credo di sentire i nostri cuori: due batterie impazzite. 《Se è quanto me allora sei nei guai amore mio.》Ci fissiamo ancora un attimo con un'intensità spaventosa, poi le mie labbra s'incollano alle sue, l'acqua ci accarezza facendo scorrere la soffice schiuma sui nostri corpi appiccicati. Le nostre lingue danzano sensualmente e l'acqua penetra nelle nostre bocche semichiuse. Le prendo un'anca portandola alla mia vita e lei risponde portando anche l'altra a stringere. Mi sposto verso le piastrelle, poggiandola piano e non smettendo di morderle le labbra e baciarla con trasporto. Una mano la tiene stretta per la vita e con l'altra le accarezzo piano un fianco. Bell lascia le mie labbra per inarcarsi alla ricerca di ossigeno. Le massaggio piano un seno e le sue unghie si conficcano sulla mia spalla. Con la punta del naso le sfioro il capezzolo e poi con le labbra. Geme tremando appena. Le lecco il profilo del viso e dell'orecchio, fino a morderle piano il piccolo lobo, insinuo la lingua nell'orecchio esterno e la sento tremare più forte, con la mano scendo a toccarla, è bagnata e le tocco il piccolo bottoncino pulsante. 《Ah! Carter!》Se non altro qui nessuno sentirà le sue urla. Ma non deve esagerare. Le mordo il mento e poi scendo giù a leccarle la gola, Bell non molla la presa sulle mie spalle. Spingo due dita nella sua calda cavità e la sento stringere e inizia a muoversi smaniosa. Gioco con il suo capezzolo girandoci intorno con la lingua e suggendolo piano, poi esco le dita e prendo la verga dolorante e la penetro piano. Molto lentamente, sentendomi avvolgere in una piacevole morsa, geme in modo straziante. 《Il piacere è troppo forte Carter!》Sorrido felice. È questo il mio scopo. 《Fai più piano amore.》Le mormoro all'orecchio. Lo esco e lo entro sempre con lentezza studiata, avvicina il volto al mio, le nostre labbra si toccano respirandosi e poi mi morde piano il mento, chiudo gli occhi abbandonandomi ad ogni piccola cosa che mi fa. Poi la sento stringersi e irrigidirsi e comprendo che è vicina al climax. 《Più forte.》Geme in una preghiera, ma non lo faccio. Più continuo lentamente, più toccherà l'apice in modo catartico. 《Va bene così amore.》Mormoro fissandola come se potesse decidere della mia sopravvivenza. La amo infinitamente, in un modo potente, come una forza sovrumana. L'espressione del suo viso cambia velocemente, assumendone una sconvolta. 《Mi uccidi.》Si lamenta disperatamente e sento che sto per raggiungere l'apice, ma non cambio andatura per niente al mondo. 《Non lo farei mai amore mio.》La guardo intensamente, con il respiro pesante, continuando a penetrarla dolcemente. Ad un certo punto mi guarda attentamente con le sopracciglia increspate. La amo da morire e lei mi ama. È bellissimo che è tutto vero e che le sono dentro. Muove leggermente il capo, come per chiedermi che succede. Rido appena con il respiro irregolare. 《Cosa c'è di più bello che essere uno dentro l'altro? Perdersi per diventare una cosa sola. E rendersi conto che quello che sento per te è aumentato pericolosamente.》Corruga la fronte e il suo sguardo è disperato, mi bacia come se fosse vitale e afferra i miei capelli. Spingo più mirato e geme in modo straziante, le copro le labbra con le mie soffocando quelle urla, mentre il piacere mi avvolge liberandomi la mente e trasportandomi in un luogo fantastico fatto d'amore. Quando è piena di me le mordicchio le labbra delicatamente, baciandole. 《Ti amo da morire Bell.》
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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...