La mattina non procede granché, sono furioso e per di più stamattina non ho potuto scaricare con l'esercizio fisico. Ora mi trovo davanti scuola di Azzurra ad aspettare che esce, ma non sono ancora calmo, anzi, sono più nervoso. Devo comunque cercare di calmarmi perché non voglio mettere in agitazione la mia bambina. 《Buon giorno.》Sussulto appena e mi volto trovandomi ancora quel tizio insopportabile. 《Salve.》Grugnisco e riporto l'attenzione all'uscita. 《Quindi è vero. Vedrò sempre lei qui a prendere Azzurra?》Mi tolgo gli occhiali da sole e lo fisso con la fronte aggrottata. Ma che cazzo vuole? 《Non vedo come la cosa la possa interessare.》Corruga la fronte, non si aspettava una risposta simile. 《Ci mancherebbe, è solo che volevo scambiare quattro chiacchiere con Bell per quanto riguarda un compito.》Ah sì? Sorrido beffardo. Vuole la mia fatina. 《Può chiedere a me. Azzurra è con me che studia.》Sottolineo. Vedo che storce il muso, mi irrita e davvero non è una buona giornata, sono già furente per la libertà di Baker. 《Capisco, ma volevo discutere con lei di alcune cose tra genitori.》Mi avvisa il poveretto. Mi raddrizzo e lo guardo con compassione. 《E allora è sempre con me che deve rivolgersi. Io ricopro la figura del padre per Azzurra.》Serra le mascelle accigliato e provo davvero compassione per lui. Sarebbe un altro che metterebbe a tacere la natura della mia Tinkerbell. È palese che è un pover uomo in cerca di compagnia da letto, ma non in grado di soddisfare le esigenze di una donna come Tinkerbell. 《Immagino che se volessi parlare con Bell devo chiedere il permesso a te.》Rido appena. 《Tinkerbell è libera di parlare con chi vuole. Non sono il suo carceriere.》Questo tizio mi fa così pena che non potrei mai essere geloso. Se Tinkerbell non lo ha preso in considerazione prima, non lo prenderebbe mai ora, a maggior ragione che mi ha ritrovato. Spreco le mie energie con chi gioca con me ad armi pari, un uomo che potrebbe attirare l'attenzione della donna che amo. Ed ecco che escono i bambini e vedo correre verso di me Azzurra, il suo fiocco rosa rimbalza tra i capelli dorati. Le vado incontro e l'abbraccio baciandola. 《Ecco la mia bellissima ragazza!》Arrossisce e mi dà un sonoro bacio che mi fa sospirare. 《Come sei bello. Ti guardano tutte.》Scoppio a ridere inarcando la testa. È proprio figlia di Tinkerbell, la amo. Le do un altro bacio sonoro e mi avvio verso la macchina, ignorando le occhiate svenevoli attorno. 《Lo sanno che sono qui ricoprendo il ruolo di tuo padre, quindi è altrettanto scontato del ruolo che ricopre tua madre nella mia vita.》Sorride furba e noto che ha messo in moto gli ingranaggi del suo cervello. Ho un pò timore, ma mi preparo. 《Non vi siete sposati, quindi non è scontato per alcune galline.》Galline? Scoppio ancora a ridere. 《Ma che t'insegnano in questa scuola?》《Queste cose non le insegnano a scuola.》La scruto con fare sospettoso e lei ride, poi saluta con la mano la sua compagnetta e il poveretto. 《È un amico stretto di mamma?》Cerco di sondare.《Mr Evans? Oddio no! È così barboso.》Ridiamo insieme a quella sua classificazione, avendo la conferma di ciò che già pensavo.
Dopo pranzo torniamo nel mio ufficio e sono nervoso per l'incompetenza di alcuni dipendenti. Non hanno idee brillanti, così appunto una riunione in questi giorni, è necessario fargli una bella strigliata. Penso al discorso da fare, quando Azzurra di colpo mi spiazza con una domanda. 《Zio come si fanno i bambini?》Improvvisamente ho caldo, la fisso con le sopracciglia inarcate e trattengo il respiro. Che dico?《A scuola non ve lo hanno ancora spiegato?》Scuote la testa. 《Hai già fatto questa domanda a tua madre?》Scuote ancora una volta il capo. Aggrotto la fronte sentendomi in difficoltà. 《Perché allora lo chiedi a me?》Sorride con aria di chi la sa lunga. 《Perché mamma non mi direbbe mai la verità, mi direbbe che è stata la cicogna che li porta sotto a un cavolo.》Sussulto appena strabuzzando gli occhi. 《Ti ha detto una cosa simile?》Non è un ragionamento da Tinkerbell. Si acciglia infastidita. 《No. Lo dicono le mamme delle mie compagne. Io non ho mai chiesto a lei, perché scommetto che la imbarazzerebbe. Tu invece mi diresti la verità.》Ah! Sbatto le palpebre sbalordito. 《L'idea che pensi metterebbe a disagio tua madre è perché più o meno hai un'idea di come succede. No?》Questa conversazione mi mette in difficoltà, non credevo che un giorno mi sarei ritrovato a dare una spiegazione simile. 《Non ne sono sicura. Ecco perché volevo che me lo spiegassi.》Mette il broncio e mi colpisce al cuore, non riesco a negarle niente quando fa così. Ma non so se posso. Devo avere il consenso di Tinkerbell. Giusto? 《Tesoro, ne parliamo con tua madre prima...》《Ma sei o no mio padre?》Mi sorprende con questa domanda provocatoria. 《Certo che sì.》Rispondo risoluto. 《Non credo che i padri chiedono il permesso alle mogli per rispondere ai figli.》Improvvisamente è come se mi dà una sprangata in testa e ovviamente ha ragione. 《Okay. Rispondo alla tua domanda.》La vedo subito farsi attenta con un sorrisone compiaciuto, è una birbante per eccellenza. Da dove inizio? 《I bambini nascono dall'unione di due persone che si amano.》Spalanca la bocca e alza le piccole sopracciglia dorate. 《Quando due persone stanno insieme e si amano profondamente, decidono di dare vita a questo loro grande amore. Amandosi uniscono parte di loro per crearne una che è l'insieme dei due e quindi il loro amore. L'unione di entrambi diventare un'unica cosa.》Riflette assorta e so che non è finita. 《Non penso che io sono stata fatta così.》Stringo le labbra e non so che dirle, ripenso alle parole di Tinkerbell, al fatto che non voleva la gravidanza, ma che comunque ora non riesce ad immaginare la sua vita senza Azzurra. 《Non dire così. Sicuramente i tuoi genitori non si amavano follemente, ma non per questo non ti hanno voluta. Tua madre ti ama alla follia e anche io.》Evito di menzionare il coglione sotto terra, Azzurra non lo vuole neanche sentire. Per lei sono io suo padre. Sorride rincuorata. 《Okay, ma come avviene il processo? In che modo due persone si uniscono?》Ahia! Questa è difficile, vedo che però conta su di me e quindi non voglio deluderla. 《Come già sai le femminucce si distinguono dai maschietti. - Annuisce riflessiva. - È proprio questo che unisce entrambi. Come la vite e il bullone.》 Meglio di così non potrei proprio. Vedo che i suoi occhi si muovono a ritmo con i suoi pensieri. 《S'incastrano. Solo che l'uomo pianta il semino dentro la donna che invece dovrà farlo crescere dentro di sé per nove mesi. E poi nasce il bambino.》Spero di non dover aggiungere altro, ma noto dal suo sguardo che il concetto è chiaro. Mi guarda con occhi furbi e un sorrisetto birichino. 《Tu e mamma vi amate profondamente?》Mi faccio guardingo. Ci amiamo profondamente? Io sì. Lei... non ne sono ancora sicuro al cento per cento, ma sembrerebbe di sì dalla sua gelosia. 《Sì.》Rispondo infine. 《Non avevo dubbi. Allora qualche sera state da soli.》Rido perché ho già capito il ragionamento. 《Infatti domani sera porto a cena tua madre. Così restiamo soli. Ma non perché non ti vogliamo...》《No, no. Fate benissimo.》M'interrompe con quell'aria da nonnetta saggia, mi fa ridere e subito la sbrano di baci. 《Basta, basta... ahahahah.》Ride e si contorce divertita. 《Sei una furbacchiona tu.》《Più tempo state soli, prima potremmo vivere insieme.》Se ne esce quasi esasperata. Scuoto la testa incredulo. 《Sii paziente.》Le dico dolcemente, mentre lei riprende a colorare il suo disegno d'arte. 《Sono stanca di essere figlia unica. Pianta il tuo semino così potrai sposare mamma.》Sono impressionato dal suo ragionamento, ma non così tanto stupito, dato i ragionamenti di poco fa. Peccato che Tinkerbell non vuole saperne, e sicuramente non ne farò parola con Azzurra. 《Concentrati a non uscire dai bordi, cara suocera.》La riprendo giocoso e lei sorride divertita, concentrandosi sul disegno.
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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...