Tinkerbell. Capitolo 133

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《Va meglio?》Chiudo gli occhi tirando su con il naso. 《Anch'io ho sofferto come un cane Carter. Mi sentivo disperata.》Confesso. 《È passato. Non ci pensare più.》Mormora sofferente. 《No, io devo dirtelo. Devo!》Urlo infine, perché ne ho bisogno. 《Okay, amore mio. Dimmi tutto quello che vuoi. Io ti ascolto.》La sua voce esce ancora sofferta, comprendo che non sopporta il mio dolore. 《Quando Arthur mi disse che tuo padre è morto... - sussulto ad un singhiozzo - io ho perso la testa. Ero disperata, perché lui era mio padre. Ormai lo era diventato e non potevo credere di aver riperso un'altra volta un padre. Un uomo che capiva il mio stato d'animo.》Mi stringe forte. 《Tesoro, ci sono io qui. Non ti lascerò.》Mormora con voce rotta. 《Ero così disperata che ho preso la macchina e sono scappata. Senza pensare a niente, neanche ad Azzurra. - Lo sento respirare forte. - Vuoi sapere dove sono andata?》Il suo respiro si fa più pesante. 《Sì.》Subito mi stacco dall'abbraccio e lo fisso, ha gli occhi arrossati ed è triste. 《Sono andata negli Hampton a cercarti.》I suoi occhi si allargano. Sono increduli, stupiti, sconvolti e poi diventano lucidi e si fanno intensi, profondi e scavano i miei, vogliono sapere e io non mi faccio attendere. 《Sono andata in quella che oggi è casa tua, il luogo dove abbiamo fatto l'amore, e ho bussato, urlato e pianto.》Lo informo ancora agitata, e leggo la sofferenza nella sua espressione. 《Che strano vero? Richard mi ha portato a casa sua.》《Sei stata lì tutta la notte?》Mi chiede addolorato. 《Sì. Non sapevo dove andare a cercarti e avevo disperatamente bisogno di te. Non ce la facevo più.》Scoppio in lacrime e lui mi stringe a sé. 《Mi distrugge sapere che mi hai cercato in quella circostanza e che hai passato una notte al freddo per me. - Sussurra roco. - Chissà le tue mani come erano ridotte.》Butta l'aria pesantemente e preme le labbra sulla mia guancia per poi baciarla ripetutamente. 《Abbiamo sofferto come cani amore mio, ma ora nessuno ci dividerà più. Aspettiamo i nostri bambini e il prossimo mese ci sposiamo.》《Volevo che sapessi che anch'io ti ho cercato.》《Invece non mi avresti trovato comunque perché ero andato a riconoscere i corpi e ad occuparmi delle pratiche per il funerale.》Mentre Arthur se ne stava tranquillamente a casa. Razza d'ingrato egoista. Chissà che dolore ha provato nel riconoscerli, e ad occuparsi di sbrigare tutto. Anch'io ci sono passata con mia madre, so di che parla. È terrificante. Restiamo ancora un pò abbracciati poi lui mi prende il viso tra le mani e mi bacia lentamente, con profondo amore e mi sciolgo completamente. Sento la sua erezione contro il ventre e mi riaccendo. 《Allora, dov'eravamo rimasti?》Si guarda attorno con il suo solito ghigno che lo rende terribilmente attraente. 《Ah! Devo prenderti qui dunque.》Gli faccio un sorrisino. 《No.》Corruga la fronte. 《Siamo rimasti che dove ti trovo avremmo fatto l'amore, e ti ho trovata sul letto.》《Stavo per uscire e sono stata calamitata dal tuo dipinto.》Mi sorride dolcemente e molla la presa. 《Allora va, sono dietro di te.》Saltello come una bambina eccitata, facendolo ridere e apro la vetrata, mi affaccio tenendo i piedi sulla piccola fascia di parquet e fisso il verde che circonda l'immensa villa e la spiaggia, respiro a pieni polmoni quell'aria pulita, poi fisso la vasca e con il piede tocco l'acqua. Ah! Cazzo! È fredda! Mi volto per cercare Carter e vedo che ha portato due accappatoi che poggia sulla poltrona e poi preme un pulsante vicino alla vetrata. L'acqua inizia a bollire. 《È con l'idromassaggio?》Porto le mani alla bocca, Carter mi sorride e si tuffa. Lo guardo incantata, tutti quei muscoli che si muovono deliziosamente dentro l'acqua. Sento la familiare morsa di desiderio e mi abbasso con attenzione. Carter riemerge, si sistema i capelli con una mano e viene verso di me allungando le mani. 《Attaccati a me.》Capisco le sue premure e il cuore mi batte forte, con la mano gli afferro una mano e con l'altra la spalla e subito mi afferra e in un attimo sono dentro la vasca. 《Ah! È fredda! Ahahahah!》L'idromassaggio è fantastico, ci voleva proprio. Lo stringo per il collo, le mie gambe si avvolgono alla sua vita e lo bacio tirandogli i capelli. Ci perdiamo in un lungo bacio appassionato. È molto intimo, carnale, bagnato, sento la sua fame dal respiro accelerato e dai morsetti carnali e la la lussuria mi travolge. Ho voglia di lui, da morire. 《Uhmm... - mugolo succhiandogli la lingua. - Ti voglio!》Esclamo in estasi. Subito una mano lascia il mio corpo e prende la sua erezione direzionandola ed entrando facendomi gemere all'istante. Mi porta con la schiena al muro e si tiene con una mano alla sporgenza, con l'altra mi tiene stretta per la vita. È una sensazione strana farlo in acqua, è come se parte dell'acqua fosse dentro, bloccata dal suo enorme pene che sfrega piacevolmente, mentre l'acqua fruscia massaggiandoci. Ogni nervo viene sollecitato e mi porta all'estasi.

𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼‍♀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora