Mi fermo davanti ad una splendida Db10 argento. Arthur si è schiantato con la Db11. Ma pur rabbrividendo difronte lo stesso stemma della Aston Martin, trovo che questo modello sia più elegante e accattivante. Ma senza dubbio entrambi hanno scelto una Aston Martin. Chi ha fatto prima l'acquisto? Immagino lui, visto che è il fratello maggiore. Mi apre lo sportello e si ferma a contemplare me, immobile. Non riesco a vedere i suoi occhi, ma vedo la sua ruga sulla fronte. Finalmente ha smesso di ridere. 《Ti prometto che andrò piano.》Dice serio e non so perché, mi fido. Entro con un certo timore e lui chiude lo sportello. Dentro l'abitacolo c'è il suo profumo e, come non mi era mai successo in vita mia, i miei sensi subiscono un forte orgasmo, mi sento schiacciata dal potere che esercita sulla mia libido che si è risvegliata più forte di anni fa. Non mi era mai capitato con le fragranze di mio marito, anche lui ne usava di buone, ma niente di paragonabile a questo, intenso e selvaggio. Entra in macchina e subito abbassa leggermente sul naso un pò abbozzato, gli occhiali da sole. 《Tutto okay?》Ma certo. Da quando sei entrato nella mia vita, non fai altro che sconvolgermi. Per il resto, tutto okay. 《Sì.》Breve e conciso. Ma non è vero. Sta fermo a studiarmi ancora un attimo, con quello sguardo affascinante e poi aggiusta gli occhiali e accende il motore. Lo studio attentamente mentre guida. I suoi gesti sono morbidi, delicati e guida piano. Non riesco a fare a meno di paragonarlo ancora una volta ad Arthur. Lui era più veloce e i suoi movimenti erano bruschi, dalla presa ferrea. Penso che non hanno assolutamente nulla che li accomuni, nonostante hanno avuto lo stesso sangue. Non so che dire, anche se di cose da dire ce ne sarebbero. Quando accende la radio, e sento la canzone dei Killers: Everything will be alright. Chiudo gli occhi con una forte morsa al cuore. No, non questa canzone. Ma del resto lui che ne sa? 《Ti piace?》Chiede. Subito riapro gli occhi e mi rendo conto di essere stata appena sorpresa. Ho abbassato troppo la guardia, ma che mi prende? Sono troppo a mio agio con quest'uomo, anche se non ci conosciamo. Ma com'è possibile? Forse dipende dal fatto che sia il fratello di Arthur? Dev'essere così, non c'è altra spiegazione. 《Sì, è molto bella.》Riesco a rispondere infine. Lo vedo sorridere ancora una volta compiaciuto. 《Io la trovo molto romantica e la mia canzone preferita. Si è azionato il bluetooth, così è partita.》Già. Quella canzone mi ha tormentato per anni. E ora... la sto riascoltando con lui. 《Tutto bene?》Chiede improvvisamente. 《Ehm sì, è solo... questa canzone è legata ad un ricordo a cui tengo molto.》Mi mordo la lingua e non capisco perché gli ho detto una cosa tanto intima. Quest'uomo mi sta soggiogando con il suo magnetismo. Ha un potere su di me, che neanche Arthur aveva. È come se mi narcotizzasse, lasciandomi agire d'impulso. 《Vuoi che la tolgo?》Chiede con premura. Troppa premura. Come mai? 《No.》Dico di getto. 《È molto che non l'ascolto. Mi fa piacere farlo.》Lo vedo sorridere piano e sento i miei battiti cardiaci aumentare. Ha delle labbra molto belle, piccole e ben disegnate, nonostante non sono carnose invogliano di più a ... viene voglia ugualmente di ... Guardo ancora una volta il suo braccio muscoloso, vedo qualche vena guizzare e vorrei tanto toccarlo. Che sensazione avrebbe sotto la mia mano? Sento la mia intimità contrarsi smaniosamente e credo di stare per impazzire. E come quando... 《Mi dispiace di averti turbata e scombussolata.》Esclama dolcemente, lasciandomi stupita. Non mi aspettavo questo suo atteggiamento. Quindi ne approfitto. 《Perché non sei venuto prima? Quando Arthur era ancora vivo.》Accenna appena un sorriso mesto. 《Arthur mi odiava. Non ho mai capito perché. Ma lui soffriva molto la mia persona. E non ti biasimo se non vuoi credere alle mie parole. Infondo era tuo marito. Non mi avrebbe mai permesso di avvicinarmi a voi.》Le sue parole mi sconvolgono. 《Perché avrebbe dovuto odiarti? Eri il fratello maggiore, dopo che i vostri genitori sono morti dovevate esseri più uniti. E poi Arthur era un uomo intelligente, affascinante...》Lo vedo ridere in modo beffardo e m'infastidisco. 《Perché hai riso in quel modo? Credi il contrario di ciò che ho detto?》《Francamente sì. - Mi sento come colpita da un pugno. - Non era intelligente. Era scaltro. Quanto affascinante... beh è soggettivo. Forse vuoi dire oggettivamente bello.》Tu lo sei di più. Avrei voluto dire. Ma stavolta trattengo l'impulso. Decido di non replicare. Non ha senso. 《Ti sei avvicinato comunque ad Azzurra.》Mi fa impazzire il fatto di non poterlo guardare negli occhi, ma intravedo le rughe all'angolo dell'occhio, quindi colgo la sua serietà. 《Era tutta sola, in un angolo. Mi si è stretto subito il cuore e l'ho portata nel mio ufficio, l'ho fatta mangiare e giocare e poi quando sapevo che stava per rientrare l'accompagnavo di nuovo nel suo ufficio.》Mia figlia in un angolo? La mia Azzurra? Affamata? Sto per sentirmi male. L'uomo che mio marito definiva mostro, è un angelo. A questo punto il mostro era lui. Impulsivamente la mia mano tocca il suo braccio muscoloso, che è teso per via della mano sul manubrio, sentendo quelle vene sotto il mio palmo, dandomi una sensazione divina. 《Grazie Carter. Davvero.》È la prima volta che lo chiamo per nome. Quel nome. E sento una dolce e tormentosa fitta al cuore. Lui si ferma davanti la scuola proprio in quello stesso istante, si toglie gli occhiali mostrandomi i suoi occhi argentati e fissandomi come incredulo. Ha un viso così bello, non riesco a smettere di studiarlo attentamente, mentre la canzone giunge al termine. Ci troviamo a fissarci in silenzio e a malapena riesco a deglutire. Ha dei capelli molto belli, mossi e di un biondo molto più chiaro di Arthur, che al contrario li aveva lisci. Chissà se sono morbidi. Noto che ha una piccola cicatrice sulla fronte, chissà come se l'è fatta... Oddio! Ho smesso di respirare, il cuore a preso a battere troppo veloce, sto per avere un infarto. Qui. Ho le vertigini. Calma! Calma! 《Non somiglio molto ad Arthur.》Dice risvegliandomi dal mio shock e un pò m'imbarazzo, sentendomi una povera stupida. Una povera vedova che non sta più con un uomo da anni. Tanto da capire che lo sto paragonando all'immagine del fratello morto. Chissà che pensa di me. Parte un'altra canzone, è di Tom Walker con Leave a light on e mi sento più smarrita. È come se mi stesse mandando dei messaggi. 《Non tutti i fratelli si somigliano.》Affermo, non smettendo di togliergli gli occhi di dosso. Arthur aveva un aspetto più angelico e aristocratico, lui... non so, ma non ha nulla di angelico, né di aristocratico. È più elegante, sensuale e di un magnetismo assoluto. 《Sono perfettamente d'accordo.》Conviene sorridendo, poi si volta a guardare l'ingresso della scuola e improvvisamente mi rendo conto che siamo venuti a prendere Azzurra. Mi sono distratta troppo, ma è davvero difficile non esserlo. 《Usciamo, altrimenti non mi vede.》Dico aprendo lo sportello e respirando aria fresca, aria non impregnata di quel profumo afrodisiaco. Lo vedo uscire con gli occhiali da sole, si appoggia al cofano della macchina intrecciando le gambe e mettendo le braccia conserte, mettendo in evidenza i muscoli delle braccia. Okay, sarà davvero che è passato troppo tempo, se no non me lo spiego. Eppure so che non è questo, è proprio lui, il suo modo di fare ad attrarmi. Si volta nella mia direzione, sono ancora immobile di fianco lo sportello e ho le gambe che mi tremano e i crampi allo stomaco, perché ho paura di vedere la reazione di Azzurra non appena lo vede. 《Perché ti sei bloccata?》Così a piccoli passi mi avvicino. Alcune mamme mi fanno un cenno di saluto e studiano scioccate l'uomo al mio fianco, giuro che ho come l'impressione, dai loro sguardi, che nutrono un pò d'invidia. Pensano che stiamo insieme? Rido appena, come se un uomo come Carter può prendere in considerazione l'idea di avermi come sua ipotetica donna. 《Che hai da ridere?》Mi chiede con aria perplessa e subito smetto di guardarmi intorno. Lo vedo seguire il mio viso e anche lui si guarda intorno, poi si ferma su di me, e non so cosa darei per guardarlo negli occhi, mi fa un sorrisetto furbo e si drizza all'istante, spostandosi dalla macchina. Ha capito cosa stavo pensando. Che iena! Subito si mette al mio fianco e vengo investita nuovamente dal suo profumo. Mi mette la mano sui reni e subito m'irrigidisco. 《Che fai?》Lo fulmino con lo sguardo e anche se porta ancora gli occhiali, vedo che corruga la fronte. 《Aspetto insieme a te Azzurra.》Mi prende in giro? Lo guardo ancora male. 《So perfettamente cosa stai cercando di fare.》Mi fa uno dei suoi sorrisi compiaciuti. 《Davvero? E cosa?》《Ciao Bell!》La voce di Eric Evans interrompe il nostro battibecco. 《Eric!》Lo saluto ricambiando il bacio. 《Aspetti Azzurra?》《Come ogni giorno. E tu Rose.》Ridiamo un attimo, quando mi rendo conto che Eric sta osservando l'uomo al mio fianco che non ha ancora mollato la presa sui miei reni. Anche Eric ha perso la moglie qualche anno fa e si ritrova solo ad occuparsi della piccola Rose, compagnetta di Azzurra. Qualche volta siamo andati a pranzo tutti e quattro, è un uomo di trentasette anni, moro con gli occhi celesti, ma molto simpatico e gentile. 《Eric lui è Carter Scott. Mio cognato.》Lo presento. 《Quindi tu sei il fratello di Arthur. Piacere.》Dice porgendogli la mano. Carter non mi lascia, ma si limita a stringergli la mano con la sinistra e senza dire una parola. Stranamente inizio a sentire una certa tensione e non comprendo il motivo. Il silenzio mi sta uccidendo e non so cosa dire o fare. Vedo gli occhi celesti di Eric fermarsi sulla mano di Carter, poggiata sui miei reni e improvvisamente non so più che fare. Cerco di muovermi, ma ha rafforzato la presa e per di più muove le dita piano, carezzandomi. So che dovrei dire qualcosa, non ha alcun diritto su di me, ma non so cosa. Anche perché non voglio dare spettacolo lì in mezzo a tutta questa gente. Poi finalmente vedo i bambini uscire, prendo giusto un attimo di respiro e inizio a tremare interiormente. 《Rilassati.》Mormora piano Carter, e noto l'espressione seria sul suo volto, anche lui è teso. Poi eccola lì, con il suo fiocchetto rosa tra i capelli. Rimane qualche attimo a fissarci, poi spalanca gli occhioni azzurri e la bocca in un sorriso che non le avevo mai visto in otto anni e lì sento di aver fallito.

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
عاطفيةAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...