Corre velocemente verso di noi con lo zainetto sulle spalle e subito Carter mi lascia per andarle incontro e finalmente stringerla in un forte abbraccio. Li fisso in silenzio, circondata dalle urla dei bambini intorno. Rimango come di ghiaccio mentre vedo un'Azzurra che stringe suo zio, accarezzandolo per i capelli, le braccia e il volto dove lo bacia ripetutamente. Non l'ho mai vista così felice e ho il cuore gonfio. Solo con me è così intima nelle effusioni, non lo è mai stata neanche con suo padre. Sono letteralmente sconvolta, perché è come se lei stesse riabbracciando suo padre. È importante per me vedere tutto questo, perché così ho capito che non posso combatterlo, mia figlia lo ama e per l'amore che provo per lei, devo istaurare un rapporto con lui. Vedo Carter metterle i suoi occhiali, facendola ridere di cuore e lui è stupendo! È felice, ha le lacrime e... anche lui la ama. Mi viene da piangere perché non ho mai visto una cosa simile con Arthur, Carter sembra saperci fare. Avrà una figlia? Non credo di avergli visto una fede. Subito controllo e... no. Non porta la fede, ma non vuol dire niente, potrebbe avere benissimo una relazione e quindi una figlia. È troppo paterno. La cosa mi sconvolge. Ma poi rifletto che hanno passato ogni pomeriggio insieme, e quindi è normale. Si avvicina verso di me con Azzurra in braccio e un sorriso smagliante, senza gli occhiali vedo che ha gli occhi un pò rossi. 《Mettila giù, è bella pesante, con lo zaino poi...》Gli dico con un sorriso. 《Mamma! Mamma!》Urla felicissima. 《Per me non è così pesante.》Risponde soddisfatto. Arthur non ci pensava neanche, e questo pensiero mi fa provare rabbia nei suoi confronti. Sempre dalla sue braccia mia figlia allarga le sue verso di me e la stringo, accarezzandole i capelli. 《Ti voglio tanto bene mamma. Grazie.》Mi dice di colpo e dandomi un forte bacio. Mi emoziono e chiudo gli occhi. 《Anch'io te ne voglio. Ricordi? Fino alla luna e ritorno.》
In macchina io e Azzurra dividiamo il sedile, siamo entrambe magre quindi ci stiamo, mia figlia è entusiasta come non l'ho mai vista, racconta ogni cosa a Carter, dal disegno che le hanno fatto fare, al compito di matematica. Carter non smette di ascoltarla, consigliandola su qualche formula e di complimentarsi dei suoi progressi. 《Mamma sai che una volta zio Carter mi ha aiutato con un problema così difficile, che poi la maestra mi ha fatto i complimenti!》《Sono contenta tesoro mio. Evidentemente tuo zio sa il fatto suo con la matematica.》Dico piatta al pensiero che quel problema credevo l'avesse aiutata Arthur a risolverlo. 《Ecco a cosa serve essere laureato in economia e commercio.》Risponde pieno di sé. Improvvisamente mi sento male, una morsa mi appesantisce il petto. Con chi mi sono sposata? Con un uomo che non ascoltava sua figlia, non l'aiutava, non la incoraggiava. Che diavolo faceva? Ho sbagliato tutto! Ho fallito! Guardo fuori dal finestrino e mi sembra che ho vissuto una vita fatta d'illusioni. Un uomo che mi ha mentito e io sono stata la solita ingenua. Persino Azzurra mi ha tenuto nascosto il suo fantastico rapporto con suo zio. E io? Con chi avevo costruito qualcosa di vero? Sento la sua mano stringermi il ginocchio e subito ho i brividi, mi volto e lo guardo sconcertata. 《Va tutto bene?》Ha il volto preoccupato, gli occhi indagatori. I suoi occhiali sono ancora nelle mani di Azzurra, che vedo osservarmi attenta. Che avrei dovuto dire? 《Sinceramente non è facile. Stanno succedendo troppe cose in fretta.》Mi sfogo infine, la sua mano mi lascia per cambiare marcia e mi dispiace, avrei voluto che non la togliesse. 《Mamma...》Inizia a piagnucolare Azzurra, ha paura che voglio mettere fine a tutto questo. 《Azzurra. - L'ammonisce dolcemente Carter, lasciandomi senza fiato ancora una volta. - Tua madre ha ragione. Ha bisogno di tempo. Dobbiamo essere comprensivi. No?》Vedo mia figlia ascoltarlo con dispiacere e capisco che per lei è più di una cottarella infantile, per lei è come se fosse il padre che ha sempre voluto. Non la biasimo, Arthur era troppo severo con lei e comincio a pensare che esaudiva ogni suo capriccio, proprio perché non ci sapeva fare, comprando il suo affetto, che paragonato a quello che ha per Carter, era solo come se fosse lui lo zio.
Carter mi ha convinta ad andare a mangiare qualcosa al Mac Donald per la gioia di Azzurra, continuando allegramente a conversare. Arthur non ha mai voluto portare Azzurra al Mac, diceva che il cibo è cattivo, ma io dopo la sua morte l'ho portata spesso qui, perché la rende felice e per me non c'è niente di più importante. Quindi oggi per lei è doppiamente festa. Dopo che lasciamo Azzurra a casa, ci ritroviamo nuovamente da soli in macchina. Ma questa volta è diverso. Ho maggiore consapevolezza. 《Quanti anni ha tua figlia?》Gli chiedo di getto. Lo guardo mentre ferma la manovra che fa per uscire dal mio viale. Ha lasciato i suoi occhiali a mia figlia senza battere ciglio, lasciandomi sempre più impressionata, e quindi vedo perfettamente i suoi occhi argento stupiti e le sopracciglia inarcate. 《Figlia? Non ho figli. E neanche una compagna. Sono libero. Cosa ti ha fatto pensare una cosa simile?》Allora è proprio nel suo DNA. 《Così. Ti ho visto così ferrato con mia figlia, che ho fatto questo pensiero.》Sorride appena, riprendendo a guidare. 《Per questo non ci vuole una laurea.》Ha ragione. E mi ritrovo a fissare il suo bel profilo. Quel naso piccolo e appuntito. 《Sarà l'età allora.》Penso ad alta voce è subito mi mordo la lingua. L'ho pensato davvero a voce alta? Ride. Una bella e calda risata e mi accorgo che è ancora più bello. 《Dicono che più il vino invecchia, e più è buono.》Sorrido divertita e guardandolo mi rendo conto che porta bene i suoi trentotto anni. Ha un fisico asciutto e muscoloso e un viso molto attraente. Mi ritrovo a passare la lingua sul labbro superiore, poi però la mia mente fa un pensiero. 《Quante cose mi nascondi ancora?》Vedo il suo volto trasformarsi, cupo. 《Sono preoccupato per te. - Dice in un sospiro. - Hai immagazzinato troppe informazioni in un colpo.》Subito mi raddrizzo ansiosa. 《Che mi stai nascondendo ancora? Dimmelo!》 Vedo il suo volto combattuto, mentre si muove nel traffico. 《Te lo dirò al momento giusto. Per oggi basta con le emozioni.》Ora sono più agitata di prima. 《Non capisci che ora sto peggio? Sapendo che tu mi nascondi delle cose. E che sicuramente queste cose riguardano mio marito e mia figlia!》Si ferma davanti alla mia agenzia. 《Ti prometto che saprai ogni cosa.》La sua voce calda è rassicurante, come gli abbracci che oggi ha regalato a mia figlia. 《Ma con calma. Devi metabolizzare tutto. E... - riecco il sorriso - imparare a conoscermi e fidarti di me.》Lo fisso angustiata, ma so che ha ragione, sapere tutto ora sarebbe la mia distruzione, specie se la portata del segreto è abbastanza grande. Sposto lo sguardo altrove e faccio una smorfia. 《Hai ragione. Anche se...》Torno a guardarlo e vedo che aspetta che finisco la frase. 《Anche se...》Ripete piano. 《Non lo so, è come se ti conoscessi. Ed è molto strano, visto che non ci siamo mai visti.》Un altro sorriso illumina il suo volto. Un sorriso particolare e meraviglioso, senza tracce di tattica, pulito. 《È bellissimo.》Mormora. Sì. Lo è. Ci fissiamo ancora un attimo e poi capisco che è il momento di andare. 《Okay. Sarà meglio che vada. - Un altro sorriso. - Ma perché mi sorridi sempre?》Chiedo con una nota di fastidio, ma che invece adoro. 《Non riesco a farne a meno. Il tuo nome ti rispecchia.》Mi lascia tramortita. Nessuno mi ha mai detto una cosa così. 《Okay, vado.》In modo confusionale apro lo sportello e scendo con le gambi molle. Ma ho come il cuore spezzato. Non voglio lasciarlo. Quando lo rivedrò? Non ho neanche il suo numero. Voglio rivederlo, e non solo per sapere cosa mi nasconde, o perché in un modo nell'altro dobbiamo frequentarci per il bene di Azzurra, ma perché ormai mi è chiaro che provo un attrazione per lui. Vorrei dirgli qualcosa, ma non so cosa. Mi giro per chiudere lo sportello e lo vedo fuori dalla macchina che fa il giro per venire verso di me. Chiudo piano lo sportello e ansimo appena. Che vuole? 《Perché tu e Azzurra non venite a cena a casa mia stasera?》Cosa? Sbatto le ciglia confusa. Mi ha preso alla sprovvista. Non mi aspettavo questo. 《Io... io... è solo che...》《Facciamo che vengo io?》Improvvisamente mi sento alleggerita. E poi Azzurra può passare più tempo con lui. 《Certo. Certo. - Farfuglio imbarazzata. - Dirò a Clara di aggiungere un posto a tavola. Hai preferenze?》Sorride furbetto. 《Mi piace la carne.》Ovviamente. Mette maggiore enfasi nella voce calda, smuovendomi qualcosa di proibito. Rido per stemperare. 《Pensare che Arthur preferiva il pesce.》Ed ecco che succede di nuovo. Mi spoglia con gli occhi. 《A più tardi Tinki.》Fa il suo sorrisetto e si muove verso la macchina. Poi mi riprendo e gli urlo:《Non fare tardi! Azzurra va a letto presto!》《Alle sette sono da voi.》Ammicca ed entra in auto.

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...