Carter. Capitolo 187

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La colazione è ottima come sempre, Clara è davvero un'ottima governante ed è sempre molto discreta. Stamattina mi sento più unito a Bell, la sento completamente parte di me. Dopo la notte di passione davanti al camino, sento che ci siamo uniti ancora più profondamente. La guardo di sottecchi mentre sorseggio il mio caffè. La chioma fluente e morbida è spostata da una parte e un ciuffo le copre parte dell'occhio. È così bella. È cambiata molto da quando ci siamo visti quella mattina nella sua agenzia. Non si truccava e i suoi vestiti neri, informi, non esaltavano la sua bellissima figura, che ora è decisamente più formosa e mi fa impazzire. Era sulla difensiva, diffidente e piena d'insicurezze. Ora è rinata, sbocciata come una bellissima rosa in inverno. Gli occhi mi cadono nelle sue mani, sono un pò arrossate, ieri non ha messo i guanti e la sua pelle sensibile ne ha risentito. 《Oggi non dimenticare i guanti.》Le ricordo con dolcezza. Smette di sorseggiare e mi sorride timidamente. Mi guarda per un pò in silenzio e i muscoli dello stomaco mi si contraggono. Che cosa sta pensando? Che sono assillante? Poi noto che si perde nei suoi pensieri e sorride. Starà pensando sicuramente a qualcosa che le ho fatto. Chissà quale. Rido sotto i baffi e do un sorso al mio caffè. Poso la tazza con un sospiro, perché tra poco parlerò con Azzurra per capire cosa è successo ieri notte. Non nascondo che la cosa mi spaventa, perché sono sicuro che ha a che fare con quel figlio di puttana di Baker. Guardo la mia bambina che fa colazione con i suoi cereali a forma di stelline rosa che brillano e ha il visetto ancora addormentato. Dio, quanto darei perché potesse sempre essere felice e spensierata. Vorrei tanto avere dei super poteri per cancellare quella terribile disavventura che le è capitata. Ma fortunatamente sono riuscito ad intervenire, perché quello che sarebbe potuto succedere è... Gesù! Penso ancora alle sedute della dottoressa Cooper e tutto ciò che Azzurra confidava. Alcune di quelle confessioni mi tormentano ancora. Come riuscirò a dirlo a Bell? 《Vado di sopra a vestirmi.》La voce di Bell richiama la mia attenzione. 《Certo.》Rispondo serio. Alza un sopracciglio e si avvicina per stamparmi un bacio. 《Va tutto bene?》Mormora. Annuisco abbozzando un sorriso e la seguo con lo sguardo fin quando non è più sul mio campo visivo. 《Tutto okay tesoro?》Chiedo ad Azzurra con un sorrisetto. Ma annuisce soltanto e comprendo che non è okay. Mi alzo dalla sedia e vedendo che ha finito la colazione la prendo in braccio e vado nel mio studio. 《Dimmi che succede Azzurra.》La sprono sempre con molto tatto. Mi fissa con i suoi grandi occhioni azzurri, tali e quali a quelli di Arthur. Leggo paura e mi preparo al colpo. 《L'ho rivisto.》Sgrano gli occhi incredulo. 《Non è possibile. Con te c'è Jesse. Dove lo hai visto?》Stringo i denti e sento che la rabbia monta. 《Durante la ricreazione, in un angolo del giardinetto. Non l'ho detto a Jesse perché ho avuto paura di cosa poteva succedere e tutti mi avrebbero presa in giro. E poi è sparito subito, come se fosse stata una mia visione.》Cosa? Aggrotto la fronte, sentendomi più agitato. 《Quando lo hai visto Jesse non era con te?》Lo ammazzo! 《Sì, ma non lo ha visto. Te l'ho detto che è sparito subito. È per questo che mi fa da guardia del corpo? Perché è tornato?》Leggo il terrore nella sua voce e nel suo sguardo. Inspiro a lungo e mi passo una mano tra i capelli. Jesse mi sentirà! 《Sì. Ma tua madre non sa ancora nulla e non posso dirglielo per il momento. Ma stai tranquilla, ci penserò io adesso. Quell'uomo non si avvicinerà più a te.》《Lo so.》Mormora piano abbassando lo sguardo. 《E allora perché hai tanta paura?》C'è qualcosa che mi sfugge. 《Perché avevo dimenticato per stare bene, invece ora ricordo ogni cosa e... non riesco a sopportarlo. Mi fa male.》L'abbraccio forte e inevitabilmente le lacrime scendono. 《Cancellerò tutto il male che ti affligge, piccola mia. Te lo prometto.》Riesco a dire tra i denti, faticando a deglutire. 《Lo so papà.》Il mio cuore è gonfio e la stringo più forte.



Non esito a prendere da parte Jesse per parlargli. 《E io che pensavo di potermi fidare di te!》Sono ferocemente incazzato, Jesse ha il volto serio, non dev'essere gratificante per lui tutto ciò. 《Com'è possibile che non hai visto quel figlio di puttana?! Azzurra non doveva vederlo e tu dovevi afferrarlo! Cazzo! Ne ho pieni i coglioni di questa situazione! Non capisco come riesce a sfuggire da tutti!》《Mi creda signore, quest'uomo è sicuramente un maestro dell'annidarsi. Molto probabilmente si sarà fatto vedere dalla bambina di sfuggita. Ma è l'unica cosa che può fare, perché le garantisco che non potrà avvicinarla.》È molto serio e gli credo, neanche Carl ha notizie. 《È un maledetto e voglio ammazzarlo con le mie stesse mani!》Ringhio rabbioso, perché non posso dimenticare le parole di Azzurra, il suo stato d'animo e ciò che ha passato. Jesse mi fa uno sguardo di approvazione. 《Quel giorno sarò con lei signore, a coprirle le spalle.》Quelle parole mi danno conforto, non so perché, forse nelle mie esternazioni troppo forti, pensavo che si sarebbe dimesso. Ma infondo Jesse mi conosce da molti anni ormai, nelle occasioni mi ha sempre protetto, magari è affezionato, non è solo una questione di soldi. 《Ti ringrazio Jesse.》Bussano. Bell entra mostrandosi nel suo aderente tailleur pantalone nero. La giacca è stretta in vita da un cinturone e lascia in mostra l'appetitoso decolté con un top in pizzo nero. Il trucco scuro sfumato rende l'azzurro dei suoi occhi ancora più vivo e le scarpe... Cazzo! Rosse, altissime e decisamente molto sexy. Ha legato i capelli in una coda bassa e morbida, alcune ciocche ondulate le incorniciano il volto disneyano. 《Tutto okay?》È sospettosa. Tutto okay? L'ho appena vista e ho dimenticato tutto. Bell è cambiata molto ed è in continuo cambiamento, riscoprire la sua femminilità la rende una femme fatale. Cerco di dischiudere la bocca spalancata e di tirare molto le redini, ma non so se riuscirò a controllarmi in macchina. 《Certo.》Mento completamente imbambolato. Mi fa un sorriso malizioso che mi fa ribollire il sangue. 《Bene. Ti aspetto fuori.》La sua voce bassa, calda, profonda... esce lasciando la scia del suo profumo fiorato che ha delle noti pungenti e mi sento sedotto, completamente. Mi accorgo dell'espressione di solidarietà di Jesse e intuisco che anche a Jesse Bell non è indifferente. Quindi non mi ero sbagliato la prima volta che ho visto come la guardava affascinato. Ma del resto, come ha detto George, Bell è una donna che non passa inosservato, è molto bella e ogni giorno che acquista sicurezza diventa carismatica. 《Di sicuro non è di me che deve preoccuparsi, signore.》Dice serio. Ha afferrato i miei pensieri. 《Bene. Perché non mi va di sostituirti.》Lo reguardisco. Annuisce con rispetto.

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