Carter. Capitolo 14

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Sono le sei in punto quando suono alla porta, mi sento elettrico, non vedo l'ora di vederle. Mi apre la porta Clara e subito sono deluso, mi aspettavo lei, proprio come l'altra sera. Forse ha deciso di non farsi trovare. 《Mr Scott.》Mi saluta e mi fa entrare, la seguo verso la zona giorno. 《Zio! Zio! Zio! Che bello!》Azzurra mi viene incontro a braccia spalancate e anch'io sono felice di riabbracciarla. 《Eccola qui la mia bellissima ragazza.》Ride felice, le piace che la faccio sentire più grande e bella. Mi stringe tra le braccia e ci baciamo affettuosamente. 《Quanto ti voglio bene!》Quelle parole mi emozionano. 《Anche io tesoro mio.》Rispondo dolcemente. D'un tratto scorgo la sua esile figura. Porta un pantalone e un dolcevita rigorosamente nero. Però i suoi capelli sciolti in morbide onde, stasera sono più vaporosi. 《Ciao Carter.》Mi saluta con un leggero sorriso che non coinvolge gli occhi. 《Ciao Tinki.》Le mostro uno dei miei sorrisi più luminosi, che riservo solo a lei. 《E allora, com'è andata oggi?》Chiedo a mia nipote, che non smette di avere quell'aria felice. 《Insomma, la maestra di matematica mi fa impazzire.》Rido. 《Ah quindi è lei che fa impazzire te?》《Sì, vorrei tanto che mi aiutassi con i compiti. Come tempo fa. Non ci riesco e Clara rompe.》《Azzurra!》La richiama Tinkerbell e capisco che l'idea non le piace. Ma se voglio entrare nella sua vita, devo provarci. 《Mi piacerebbe molto poterti aiutare. Ma devi chiederlo a tua madre.》Azzurra subito si volta verso di lei che è già accigliata. 《Mamma ti prego!》Si allontana da me per andare ad abbracciarla, per cercare di riuscire a persuaderla. 《Per favore, per favore.》《Potrei passare a prenderla e portarla con me in ufficio e all'orario stabilito riportarla a casa.》Cerco di convincerla. 《Sì! Sì! Sì! Ti prego, ti prego mamma!》Esulta Azzurra saltellando e non dando tregua a Tinkerbell, forse ho un pò esagerato. La vedo in difficoltà, così cerco di evitare di farmi odiare. 《Oppure posso passare alle sei e aiutarti solo dove sei più indietro. Così la mamma è più tranquilla.》Mi rivolgo infine a mia nipote. Vedo di averla colpita, mi guarda attentamente e indecisa sul da fare. 《Okay. Puoi portarla con te in ufficio e qualche volta passare alle sei. Non voglio che ti prendi questo impegno, hai già un lavoro impegnativo.》Esclama infine, rendendomi felice. 《Siiiii!! Che bello! Grazie mamma!》Urla Azzurra abbracciandola e baciandola. 《Per me Azzurra non è un impegno. - Preciso subito con serietà. - Sono molto felice di passare il mio tempo con lei.》Azzurra si tuffa tra le mie braccia e le bacio la testa. È così dolce. Le voglio un bene infinito. La vedo annuire piano e mi scruta sempre più attenta. 《Mi fa piacere.》Dice con gratitudine. 《Mamma può restare a cena con noi?》Azzurra è davvero incredibile e mi fa sorridere. Lei la guarda con ammonimento. 《Azzurra tuo zio ha una vita. Sicuramente ha altro da fare. Non puoi tenerlo sempre con te.》Vedo Azzurra intristirsi di colpo e mi addoloro, la guardo accigliato. 《Sicuramente Azzurra ha la priorità d'ora in poi. Credimi non sono così mondano come ti hanno riferito.》Abbassa lo sguardo come se fosse in imbarazzo e la cosa mi gratifica. 《Non c'è limite di tempo per Azzurra.》Vedo mia nipote fissarmi con un sorriso amorevole e colpito, Tinkerbell trattiene un sorriso compiaciuto. L'ho colpita! Sì! Finalmente! 《Vado in cucina ad avvisare Clara. Ma non aspettarti un'altra bistecca.》Mi avvisa sottilmente. Mi volto a fissarla mentre si allontana e mi sembra stia sculettando. Sento risvegliarsi la zona sud e subito mi contengo, sono con la mia nipotina. Quando torno a guardare Azzurra, ha un'aria perspicace, e la mia intuizione non tarda ad arrivare. 《Quanto si vede che la ami.》Scoppia a ridere e mi lascia interdetto. Ho sempre saputo che Azzurra è una bambina molto sveglia, ha ereditato la scaltrezza di Arthur, ma questa cosa mi mette un pò a disagio. 《Mi prendi in giro?》Mi rivolgo in tono giocoso, facendole un pò di solletico sui fianchi e facendola ridere, poi mi fa una smorfia di una che ha capito tutto. 《No, sei bellissimo quando la guardi con quegli occhi.》Aggrotto la fronte. 《Che occhi? I miei occhi sono sempre uguali.》Ride ancora con le guance più colorite. 《Non è vero, quando guardi mia mamma sei diverso.》《Ah sì? - Le chiedo con un sorrisino. - Io dico di no.》Fa una smorfia arricciando il nasino piccolo un pò all'insù, conferendole un aria più furba ed elegante, anche quello era di Arthur. 《Fai presto, così puoi diventare mio padre.》Quello che mi dice mi spiazza e la fisso gravemente. 《Azzurra, io ho sempre cercato di essere per te come un padre, pensi che sposando tua madre sarebbe diverso? Ti voglio molto bene. Questa cosa non muta.》La vedo mettere il broncio. 《Se tu sposi mia madre potremmo vivere tutti qui e io potrei stare tutto il tempo con te.》Le sorrido teneramente. 《Tesoro da domani passeremo più tempo insieme.》Vedo dal suo sguardo che non è felice.《Si ma non posso chiamarti come voglio.》Oh! Sento un dolore al petto. Io e Azzurra abbiamo passato molto tempo insieme in passato, e lei si è affezionata molto e so che le sono mancato in maniera insopportabile, come lei a me. Capisco quale sarebbe il suo desiderio, e comprendo che è sempre una bambina a cui è successo qualcosa che non doveva capitare e che ha sostituito la mia persona con quella di mio fratello già tempo fa e quindi non me ne stupisco. 《Azzurra puoi chiamarmi come vuoi. Lo sai tesoro. Solo che non è giusto per tua madre e...》《Perché non hai incontrato prima mia mamma? A quest'ora saresti tu il mio papà!》Questa è una cosa che mi ferisce molto. Mi fa male. Soprattutto perché non solo è successo veramente e poi l'ho persa, ma anche perché Arthur non si è fatto ben volere da lei. Giustamente. 《Azzurra, lascia che ti spieghi una cosa. Delle volte non è importante che io sia tuo zio, ma ciò che il tuo cuore sente per me e del ruolo che tu vuoi dargli. Se tu vuoi che io sia tuo padre, lo sarò. - Le parlo con il cuore in mano. - Ma questo è a prescindere dal rapporto con tua madre. Ricordi tempo fa? Io ti ho sempre trattata come mia figlia e mai come una semplice nipote. Quindi non essere spaventata di potermi perdere ancora. Perché ti prometto che non succederà.》Le faccio una carezza sulla guancia. 《Vorrei che mamma s'innamorasse di te. Tu non sei come mio padre. Lui era cattivo. Ricordo ancora quel giorno. - Aggrotto la fronte con dolore. - Ti urlava e...》《Basta. - Le accarezzo i capelli e sono molto preoccupato. - Non voglio che ci pensi più. Ricordi quello che ti ha detto la dottoressa Cooper? - Annuisce. - Vuoi parlarle ancora?》《No. Ma da quel giorno tu sei diventato mio padre.》Lo so. E vorrei tanto che Tinkerbell ne fosse a conoscenza. 《Tra non molto lo dobbiamo dire alla mamma. Lo sai vero?》Annuisce con un broncio triste. 《Papà non voleva.》Chiudo un attimo gli occhi e serro le mascelle. Ho ancora voglia di spaccargli la faccia, è una fortuna che si trovi sotto terra. Respiro rumorosamente.《Non voleva per tanti motivi. Ecco perché noi glielo diremo con calma.》《Ti prego diglielo tu.》L'abbraccio forte. 《Non avere paura. Glielo dirò io.》

𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼‍♀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora