Carter. Capitolo 191

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Dopo cena sono nel mio studio per sistemare alcuni documenti, controllare gli ultimi progetti, quando sento bussare alla porta. 《Sì?》《Sono Sean signore, posso entrare?》《Entra pure.》Sean entra e resta in piedi di fronte la mia scrivania. 《Puoi sederti Sean.》Lo invito. China rispettosamente il capo e si accomoda. 《Mr Scott, sono venuto ad informarla che stamattina una donna ha interagito con Mrs Scott.》Mi raddrizzo sulla sedia. 《Di chi tratta?》《Miss Roberts.》Ancora Megan! Mi cruccio. 《Cosa voleva?》《Ha solo messo in guardia la signora da Miss Moore, dicendole che prova qualcosa per lei e di stare molto attenta.》Stringo i denti dal nervoso. Come si è permessa?! 《Altro?》Chiedo nervoso. 《No, signore.》《Puoi andare. Grazie.》Fa un altro cenno rispettoso con il capo ed esce. Non posso crederci. Che serpe! Ma la cosa che mi lascia più basito, è che Bell non mi ha detto nulla. Ecco perché mi ha fatto quella scenata su Sara. Fortuna che ora si va in ferie, almeno sta fuori dalle balle per qualche settimana. Devo intrappolarla per togliermela di torno. Sono fuori di me. Questo è troppo!

Prima di andare in camera passo dalla cameretta di Azzurra. Apro molto piano la porta, la piccola lucetta ad unicorno illumina la stanza di un bel lilla e la mia dolce principessa dorme tranquillamente abbracciata al suo unicorno di peluche. Sorrido, per ora ha una cotta per gli unicorni. Ma a me basta vederla serena e le riempirei la cameretta di unicorni. Fortunatamente stasera sembra sia tranquilla e il mio cuore è più leggero. Mi avvicino cauto e le bacio la fronte. 《Ti voglio bene fino alla luna e ritorno.》Bisbiglio quelle parole che Bell le dice sempre. Ora che sono suo padre, posso dirle anch'io. Sembra sorrida, ma forse sta solo sognando e non voglio svegliarla, così esco silenziosamente. Entro in camera e trovo Bell sotto le coperte che legge il suo romanzo. Porta un bellissimo pigiama in seta grigio perla. Il pigiama di flanella con le farfalle colorate è solo un ricordo di una dolce notte di qualche mese fa. E Bell non è più la stessa donna di prima. Ora è più sensuale, più consapevole. Alza gli occhi dal libro in modo birichino. 《Hai finito?》Annuisco spogliandomi. Pensare che mesi fa, nessuno mi aspettava a letto dopo il lavoro, ora è così confortevole e dolce. Tanto che mi dispiace rovinare l'atmosfera, ma devo farlo. 《Hai parlato con Megan oggi?》Inizio mentre sbottono la camicia. Chiude il libro e ha un'espressione come di chi è stato colto in fallo. 《Quindi è questo che fa? Oltre che a vigilare sulla mia incolumità? Ti racconta ogni cosa? Ogni dettaglio? Allora non è un bodyguard. È una spia!》La inchiodo con lo sguardo. 《Bell!》Arrossisce e sposta il libro dalla mia parte per sporgersi in avanti. 《Lo so. Hai ragione. Avrei dovuto dirtelo e non stare a sentirla. Mi ha solo detto che Sara è innamorata di te da sempre e che tu non lo sai. Quindi di stare attenta.》Il tono è alterato e mentre mi tolgo le scarpe controbbatto. 《Ma come puoi credere a quella serpe? Mette solo zizzania tra noi, e tu che fai? Glielo permetti?》《Non è così!》Si agita portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. 《E allora com'è?》Getto le scarpe in cabina e slaccio la fibbia dei pantaloni. 《Mi sembra che sono stato chiaro sin dall'inizio, dicendoti che tra due persone mature bisogna avere rispetto e fiducia. E che certi giochetti non mi piacciono.》Aggrotta la fronte e si passa una mano sul petto anch'esso arrossato. 《E pensi che io ti abbia mancato di rispetto?》Tolgo i pantaloni e li piego posandoli sul poggia abiti. 《Sì.》Ammetto sincero e la rabbia sul suo volto muta in dispiacere. 《Non ti fidi di me per caso? Bell, Gesù! Penso sia chiaro quanto ti amo. Io gioco a carte scoperte. Sono un libro aperto. Come puoi pensare che possa flirtare o tradirti con altre donne? Addirittura con Sara? Una grande amica, che ti vuole bene per altro. È molto infantile da parte tua e onestamente mi offende.》È senza parole, mi fissa scioccata e mortificata. Mi tolgo il Rolex. 《Devo pensare che domani un tizio qualunque possa montarti contro di me?》I suoi occhi fissano le mie mani che tengono il Rolex. 《M ma la mia è solo gelosia.》Mormora in maniera appena udibile. 《Allora devi incominciare a gestirla come faccio io. Io mi fido di te, perché tu non ti fidi di me?》Poso il Rolex in modo che mi fissi in faccia, e quando lo fa i suoi occhi sono pieni di lacrime. 《Perché tu sei perfetto. Sei bellissimo, colto, raffinato, potente.》Si mette in ginocchio e deglutisce. 《E sei insuperabile a letto. Ti amo da sempre e troppo, e l'idea che potrei perderti ancora...》Sono subito da lei, prendendole il viso tra le mani. 《Non voglio più sentire altre stupidaggini da una donna intelligente come te.》Con il pollice le sfioro il labbro inferiore e butta l'aria in un tremito. 《E poi hai dimenticato una delle mie qualità migliori: la devozione assoluta.》Annuisce consapevole. 《Delle volte non sono così intelligente. Ma solo una stupida.》Faccio una smorfia di approvazione che la fa ridere. Lascio il labbro per toccarle il ventre. 《Non facciamo agitare i nostri bambini. E la prossima volta dimmi subito cosa succede.》Annuisce con l'espressione innamorata.

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