Dopo aver parlato con i poliziotti, ci troviamo in macchina verso l'abitazione di Asla, per andare a prendere Azzurra. Bell ha telefonato la sua amica avvisandola di quanto è accaduto e ora lei ci aspetta. Mi sento inquieto e molto nervoso, fino a quando si trattava di casa mia potevo anche ricondurlo a quel delinquente di Baker, ma ora? Che motivo avrebbe Baker di incendiare la casa di Bell? Non poteva avercela con Arthur, perché sono stato io a sbatterlo dentro. Quindi si tratta di qualcun'altro. Serro i denti perché l'unico nome possibile che mi viene in mente è quello di Megan. Ma come ha potuto spingersi fino a questo punto? È folle. Solo perché è stata rifiutata e umiliata? O c'è una terza persona? E a quel punto chi può essere? Qualcuno che aveva un conto in sospeso anche con Arthur? La mano di Bell mi stringe una coscia e mi scuoto da quei pensieri, mi volto a guardarla fugacemente e vedo che mi fissa seria. 《Stai considerando su chi potrebbe essere stato?》La fermezza con cui me lo chiede mi lascia esterrefatto. 《Sì.》Ammetto sincero. 《E a quale conclusione sei giunto?》Questa domanda mi fa vacillare un pò. Ancora non posso parlarle di Baker. Prendo un respiro profondo. 《Penso che potrebbe essere stata Megan. Ma non ne ho la certezza. È solo un ipotesi.》Non replica, così mi volto a guardarla ancora una volta ed è ancora seria, un'espressione imperscrutabile. Torno a fissare la strada e il silenzio si protrae, così prendo una decisione. 《Oggi stesso dirò a Sara di comunicarle che è licenziata.》Ancora una volta non replica e ammetto che mi sta stupendo e mi sento in colpa per non averlo fatto prima. 《Scusa se non l'ho fatto subito. Ho sbagliato.》Aggiungo e mi prende una mano portandosela alle labbra, baciandola, mi ritrovo senza respiro e mi volto a guardarla. 《Non devi scusarti di nulla. Se quella donna è pazza non è una tua responsabilità. Mi preoccupa se al licenziamento potrebbe fare di peggio. Sei sicuro di volerlo fare?》Non devo neanche pensarci. 《Assolutamente sì.》《Okay. So, che sai ciò che fai. E fin quando non ci fanno del male, compresa Azzurra, del resto me me frego.》Mi stupisce ancora di più e mi esce un sorriso. 《Ancora una volta reagisci stoicamente alle avversità. Sei ammirevole. Sono molto orgoglioso.》《Pensavi che avrei continuato a piangere disperandomi? Ho vissuto momenti peggiori.》Risponde risoluta e la fisso con orgoglio, portando la sua mano alla mia bocca e baciandola profondamente.
Arrivati da Asla, ci accoglie preoccupata per quanto è accaduto, stringe Bell in un abbraccio, poi Bell va in camera a prendere Azzurra ancora addormentata e io mi ritrovo da solo con lei. Mi sorride a disagio nel sua vestaglia di pile viola. 《Carter, volevo chiarire il discorso dell'altro giorno...》《Lascia stare.》La interrompo conciso, non è il momento giusto, sono nervoso. Sento che respira rumorosamente e mi muovo avanti e indietro nella piccola zona giorno. 《In realtà ci tengo particolarmente a dirti che hai frainteso la mia conversazione con Bell.》Alzo gli occhi al cielo. 《Asla, non offenderti, ma temo che è un momento sbagliato per parlarne. Sono nervoso e stanco. Ti sono molto grato che ti sei presa cura di Azzurra, ma capisci che non è il momento di far agitare Bell? È successo! Questa è una cosa che non ho frainteso! Quindi ti chiedo per favore di non farlo più e andremo d'accordo.》Chiarisco, cercando di essere il più cordiale possibile. Non è mio carattere mostrarmi ineducato con il sesso femminile. Ma stanotte sono al limite. Decisamente non è un buon momento. 《Okay.》Replica annuendo. 《Mi auguro che andremo d'accordo, perché Bell è la mia migliore amica e tu la stai rendendo molto felice. - È sincera e parla con cautela, così mi fermo a fissarla. - Non ho mai visto Bell così innamorata, piena di vita... Ho fatto bene quella sera a spronarla ad accettare il tuo invito.》Ah! Rimugino sulla cosa, lisciandomi la barba sul mento. 《Ti ringrazio Asla. Ma temo che anche senza il tuo contributo lei sarebbe comunque diventata mia moglie. Perché in caso contrario sarei andato a prenderla io stesso.》La vedo sussultare appena, non si aspettava questa risposta. Ma è così. Alla fine sarei andato io a prenderla. 《Non ho dubbi. Si vede quanto sei appassionato e innamorato.》Mormora un pò intimorita e butto l'aria pesantemente. 《Sono molto più simpatico quando non sono nervoso. Non prenderla sul personale è... non è davvero il momento.》Cerco di chiarire. Annuisce stando zitta per fortuna. 《Vuoi qualcosa da bere?》Chiede muovendosi nervosamente. Faccio di no con la testa. 《Dovremmo andare a casa.》《Sì. Hai ragione.》Niente, sembra davanti al presidente della nazione e in piena crisi. Eppure in agenzia sembrava più sicura di sé, controllata. Ecco che finalmente compare Bell con in braccio Azzurra e il suo zainetto. Subito mi muovo. 《Dai a me.》《Papà! Papà!》Azzurra si volta e allarga le braccia, così la prendo in braccio e la stringo baciandola ripetutamente. Mi bacia anche lei. 《Ti voglio tanto bene.》Mormora poggiando la testa sulla mia spalla, Bell mi guarda sorridente. Sento il mio cuore pulsare colmo d'amore. 《Anch'io ti voglio tanto bene tesoro mio.》《Grazie Asla.》Mormora Bell abbracciandola. 《Quando vuoi. Per me è un piacere.》《Ciao Asla.》La saluta Azzurra muovendo la manina. 《Ciao tesoro.》《Buona notte Asla. E grazie!》Esclamo uscendo, mentre sento che dice a Bell: 《Ti chiamo.》

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomansaAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...