Tinkerbell. Capitolo 73

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Sono emozionata da morire, Azzurra ha dato quell'angioletto a Carter, che ancora lo custodiva gelosamente. La ama come se fosse sua e sentire Azzurra appellarlo come papà è stato molto forte. Non ho mai provato niente di simile con Arthur. Forse perché la gravidanza è stata forzata... ma anche quando è nata Azzurra lui proprio non riusciva ad emozionarmi come ci riesce Carter. È meraviglioso. Continuo ad osservarlo mentre passa i decori ad Azzurra. Il suo fascino è in contrasto con il suo carattere così rassicurante e pacato. Ovviamente conosco anche un altro aspetto del suo carattere, in intimità è un abile amante. Mi ha baciata di fronte mia figlia e lo ha fatto con naturalezza, con passione. Vuole trasmettere ad Azzurra una vena passionale e voglio assolutamente assecondarlo, anche io voglio che Azzurra cresca appassionata, senza paura di sentirsi sbagliata, come mi sono sentita io per anni. Conosco mia figlia e la sua natura, e posso affermare con sicurezza che è una bambina entusiasta, vivace e curiosa, ma non voglio assolutamente che cambi, mi somiglia in questo punto e devo ammettere che somiglia molto a Carter, ogni giorno di più. Ha il suo stesso spirito e ingegno, potrebbe davvero essere sua figlia. E a quest'ultimo pensiero ritorno con la mente a stamattina, in bagno. Ieri notte una tegola si è schiantata sulla mia testa. 《Mamma! Guarda che bello!》 Guardo una stella tutta brillantata che Azzurra ha appena appeso. Sorrido. 《È favolosa, ma del resto l'hai scelta tu amore mio.》Si agita tutta sulla scala. 《Piano! Sei sulla scala.》La richiama Carter. Mi alzo dal divano e Carter mi guarda interrogativo. 《Salgo un attimo di sopra.》Corruga la fronte sospettoso, ma io mi affretto senza dare nell'occhio, una volta fuori dalla sua vista, salgo di corsa le scale e mi precipito nel nostro bagno personale, alzo la tavoletta del water e vomito. Dopo un pò mi rialzo, tiro lo sciacquone e mi sciacquo il viso. Mi asciugo e fisso la mia immagine pallida allo specchio, ho il trucco sbavato, così lo ritocco con calma. Butto un sospiro e so che siamo solo all'inizio. Sono stata stupida? Forse. Ma dopo due anni che non prendo la pillola perché non mi serviva più, non ho ricordato che avrei dovuto ricominciare o semplicemente avvertire Carter di usare una precauzione. Non sono arrabbiata. Quando ieri notte ho capitolato, dentro di me è scattato qualcosa. L'ho guardato e per la prima volta dopo tanti anni ho desiderato essere incinta, avere un figlio nostro, con i suoi geni, qualcosa di realmente nostro e stamattina sono corsa in farmacia, ho avuto paura, una paura tremenda per l'esito, ma quando è risultato positivo ho pianto, ho pianto di gioia. È stato tutto naturale, il destino ha voluto per noi un bambino ed è meraviglioso. Mi porto la mano sul ventre ancora piatto e non vedo l'ora di dirlo a Carter. Non so come reagirà, può anche pensare che lo abbia incastrato velocemente, anche se so che mi vuole sposare e mi vuole più di ogni altra cosa nella sua vita. Ma ancora non mi ha fatto la proposta ufficiale, so che è irrilevante dato che conviviamo da un giorno. Ma sta succedendo tutto troppo in fretta e ho paura che possa succedere qualcosa che distrugga la nostra bellissima bolla. Guardo il ventre con le mani che non smettono di accarezzarlo e mi emoziono. 《Ciao piccolo. Sono tua mamma. Mi chiamo Bell... bè non proprio... ma non ha importanza perché tu mi chiamerai mamma. - Piango. - Tua sorella sarà felicissima e il tuo papà... - sarà felice? - Ti amerà sopra ogni cosa, di questo ne sono sicura. Ecco perché glielo diremo in un giorno speciale, ma tu, ti prego aiutami. Non farci scoprire.》Sorrido tra le lacrime come una stupida. 《Dio, non ti conosco ancora e già ti amo da morire.》《Bell? Amore?》Sento la porta della camera aprirsi e subito mi asciugo le lacrime. Bussa e piano piano apre la porta, si acciglia. 《Ehi... che succede?》È subito al mio fianco e mi accarezza il viso e inevitabilmente scoppio a piangere. E io che dico a mio figlio. Mi farò scoprire da subito. Mi stringe forte tra le braccia. 《Bell... dimmi che ti prende. Mi metti in agitazione così.》《È che mi hai commossa di sotto con Azzurra. Sei un padre meraviglioso.》Sento la sua risata bassa e calda e lo stringo più forte afferrandogli la chioma mossa. 《Ti amo infinitamente Bell. E ti ringrazio per avermi concesso di essere un padre per Azzurra.》Lo stringo sempre più forte e premo il naso sul suo collo assaporando il suo stupendo profumo virile, che fortunatamente non mi dà la nausea, anzi... scatena dentro di me delle reazioni profonde. Nostro figlio riconosce già suo padre e lo ama. 《Non devi ringraziarmi. Tu sei il padre di Azzurra, perché lei ti riconosce in questo e tu in tua figlia.》E presto avrai TUO figlio. Una fitta al cuore e le viscere si aggrovigliano piacevolmente e ho voglia di lui. 《Abbiamo finito di sotto. Vieni a vedere com'è. Azzurra vuole mostrarti la sua creatività.》Sorrido e capisco che non è il momento per fare l'amore e sospiro sconfortata al pensiero che saranno mesi molto pesanti, perché se con Arthur che era un incapace avevo voglia, figuriamoci con Carter di cui provo un'attrazione pericolosa e fa l'amore come un Dio. Si scosta per guardarmi. 《C'è qualcosa che non va?》Ha intuito dal mio respiro il mio malcontento. 《No, anzi. Non vedo l'ora di vedere il risultato, è molto brava.》Sorrido, ma le rughe sulla sua fronte e agli angoli degli occhi dicono che non l'ho ancora convinto. 《Ha ereditato dalla sua mamma, che vorrei tanto lavorasse con me.》Alzo gli occhi al cielo e mi stringe più forte al suo corpo. 《Che hai? Niente bugie tra noi. Siamo adulti. I bambini dicono le bugie. Forza.》È perentorio. Oh signore! Che gli dico? Che gli ormoni hanno già iniziato a complicarmi la vita? Che voglio fare l'amore con lui? Le viscere si aggrovigliano ancora più dolorosamente e avvampo. Mi mordo il labbro e la sua espressione si assottiglia e fa il suo ghigno da iena. Il cuore mi sta esplodendo, mi spoglia sempre con gli occhi, ma mi ha già messa a nudo. Scuote appena la testa interrogativo con quel ghigno sardonico, invitandomi a parlare. Deglutisco a fatica e ho già le vampate, non posso mentirgli, anche perché ormai ha capito perfettamente, ma vuole sentirlo dalla mia voce. Prendo un respiro profondo e increspa gli occhi grigi, le rughe agli angoli lo rendono ancora più eccitante. 《Mi era venuta una certa voglia, ma so bene che ho una figlia e che devo per prima cosa occuparmi di lei e poi...》Corruga la fronte così tanto che il solco al centro sembra essere profondo tanto quanto ogni piega sulla fronte. Ho paura. Che gli passa per la testa? Dirà quello che mi ha sempre detto Arthur: che sono una ninfomane. Si avvicina alle mie labbra e le guarda come se le volesse mordere vorace e sento la sua erezione premere insistente, ora è la fine. La mia intimità ha iniziato a palpitare insistente e non so come uscirne, perché è impossibile che Carter lasci Azzurra ad aspettarlo. 《Scendiamo di sotto. - Ecco appunto. - E tra quindici minuti ti riporto qui e ti piego a novanta gradi.》I suoi occhi mi penetrano dissoluti e io sono già tutta trapanata e ansimante. MIO. DIO. Mi sa che ancora non conosco bene Carter. Mi fa ancora quel ghigno prima di staccarsi e poi appena superata la porta si volta e spara un'altra cartuccia. 《E per favore, non pensare più che voler fare l'amore con me ti rende una cattiva madre. Io adempirò ai miei doveri anche se siamo genitori. Doveri? No, non mi piace questo termine. Piaceri mi piace di più. Il sesso tra noi non potrà mai essere messo da parte.》Sorride e scompare dalla mia vista. Sono ancora ansimante in bagno, la mano poggiata sul lavandino per sorreggermi e ora so che tra quindici minuti Carter mi sconvolgerà, perché non so neanche che diavolo abbia voluto dire con il discorso dei novanta gradi. Poi rifletto e ho le vampate. 《Hai sentito?》Mi rivolgo di nuovo al mio ventre. 《Quello è tuo padre.》

𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼‍♀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora