Tinkerbell. Capitolo 172

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《Succo di fragola per la signora.》Uno steward è al mio fianco con un vassoio e subito cerco con gli occhi Carter, che mi fissa penetrante e un accennato sorriso. Il cuore mi batte all'impazzata, il mio respiro si fa più pesante e contrazioni piacevoli allo stomaco mi fanno vorticare la testa. I suoi occhi lampeggiano con desiderio, mi irrestiscono con possesso e il sangue s'incendia trapanando le mie mutandine. 《Grazie.》Mormoro al ragazzo, come appena uscita da una tempesta, prendo il flûte che mi porge. Bevo rinfrescandomi la gola arsa. La sensazione di benessere ha breve durata, quando una mano si posa sulla mia schiena nuda e una voce che non appartiene a Carter mi fa irrigidire tutta. 《Bell! Che bellissima sorpresa.》Mi scosto all'istante, voltandomi a guardare il volto sornione di George. 《George!》Esclamo a mo' di saluto. I suoi occhi grigi mi percorrono tutto il corpo, indugiando di più sul mio seno. Sicuramente ha fascino, ma la cosa mi disturba e mi ritrovo a respirare pesantemente. 《Sei davvero una bellissima fata Bell. La più bella di tutte in questa sala.》Mormora catturandomi una mano e baciandomi il dorso con sensualità. Mi guardo intorno avvampata e vedo Carter. Gli occhi spalancati e spiritati, le narici dilatate e sta ringhiando. Sembra voglia ucciderlo, non batte ciglio e le sue mascelle pulsano. Quest'immagine di lui m'inquieta. Un brivido dal collo in giù mi fa rabbrividire. Di sfuggita mi accorgo anche del volto contratto di Michael. Oddio! Un altro cane rabbioso. Deglutisco a secco e faccio un sorriso nervoso. 《Che esagerato. Hai visto Sara? Bè se fossi uomo mi salterebbe subito agli occhi. Le rosse sono decisamente intriganti.》Confesso sorridendo a Sara che mi sorride gratificata e ammiccandomi con sensualità. È davvero molto bella, com'è che Carter non ci ha provato? O lo ha fatto e sono comunque rimasti in buoni rapporti? Oddio, non voglio pensarci, non voglio pensare che hanno avuto un trascorso o non riuscirò ad avere un rapporto con lei. 《Carter è ramato, sei molto coerente. È un vero peccato che sei la fidanzata del mio capo... se no saresti già mia.》Dice in tono provocante mettendosi al mio fianco e accennando un sorrisetto complice. Sta scherzando? O fa sul serio? Non ho mai sospettato che a Sara potessero piacere le donne. Forse è per questo che con Carter non c'è stato nulla. 《Io sono molto più rossiccio di Carter.》Ci fa sapere George, come se non saltasse all'occhio... Decido comunque di stare al gioco e le sorrido maliziosa, ignorando George al mio fianco che ci guarda sconcertato. 《Sono molto lusingata.》Mormoro sorridente, mentre lei sbatte le ciglia e butta un'occhiata sul mio decolté. 《Io molto di più.》Bisbiglia accattivante. Rido di gusto sotto gli occhi divertiti di Michael e Asla. 《Che succede qui?》La voce di Carter interrompe il nostro gioco. Posa la mano sui miei reni e mi stringe a sé. 《Sto assistendo ad un flirt saffico tra la tua assistente e la tua fidanzata.》Lo informa George. Carter ci osserva sbalordito, sbattendo ripetutamente le palpebre e io non riesco a trattenermi dallo sghignazzare, mentre i suoi occhi severi inchiodano Sara che rimane impassibile a quell'occhiatina e che anzi risponde ridendo. 《Andiamo, non puoi pretendere di sceglierti la più bella del reame, senza avere attorno chi sbava per lei. - Cinguetta con aria mefistofelica. - Fattene una ragione.》Mormora infine ridendo e sorseggiando il suo drink. Sicuramente sa come interagire con lui, che la guarda ancora accigliato e con aria di avvertimento. 《Sarà meglio prendere posto a sedere.》Dice serio. 《Asla.》La saluta con un cenno del capo e sorride al fratello mentre mi trascina via. 《Ci vediamo George.》Borbotta teso. 《Certamente, la serata è lunga.》Risponde istigandolo. Allungo una mano sua schiena per abbracciarlo. 《Stavo giocando con Sara, per allontanare quell'idiota. Non prendertela con lei... O con me.》Si ferma e mi scruta con il solco profondo sulla fronte aggrottata. Sembra che stia per dirmi qualcosa, l'intensità del suo sguardo è palpabile e mi toglie il respiro. Dischiude le labbra mentre la presa sui miei reni si fa più pressante e sento il suo respiro farsi pesante, il cuore mi batte in modo preoccupante, tutti i miei sensi sono in allerta, perché ho capito che ciò che vuole dirmi è un avvertimento. Muove appena la bocca, come per proferire parola, ma subito la richiude continuando a fissarmi serio. Non vuole impormi niente, lo capisco, perché è un suo modo di credere come debba essere l'amore. Ma una parte di lui lo sta logorando, la parte che lo rende vulnerabile e quindi possessivo. Ancora non riesce del tutto a rompere quelle catene che lo rendono così controllato e lucido. All'improvviso la sua espressione cambia, si fa rammaricata e sento una fitta di dispiacere al cuore, sento il mio sangue fluire più velocemente, mentre la sua stretta si allenta. No! 《Carter, non c'è niente che non puoi dirmi.》Gli ricordo le stesse parole che lui mi ha ripetuto più volte. Distoglie lo sguardo e mi trascina via, spezzando il mio cuore.







Al tavolo siamo insieme a Sara, Michael, Asla e Sam, un ragazzo che lavora nel settore creativo dell'azienda. Mi volto a guardare in un angolo della sala Jesse a braccia incrociate che mi fissa. È un bell'uomo sulla quarantina, alto, muscoloso, biondo e i suoi occhi chiari e piccoli sembrano poter congelare chiunque lo guardi. Non porta una fede, e sembra che tutte le volte mi fissa affascinato, ma ovviamente è discreto e attento a mantenersi il suo lavoro. Quando i nostri occhi s'incontrano una volta di più, distolgo lo sguardo a disagio. Chissà se ha già mangiato qualcosa prima di prendere servizio. Non sono abituata ad avere guardie del corpo, Arthur non ne ha mai avuto bisogno. Ma Arthur non era neanche la metà dell'uomo che è Carter. Lo guardo, il suo profilo perfetto che mi contrarre subito il ventre. Chiacchiera con Sam e Michael. Asla studia il menù, mentre Sara mi fa un sorriso rassicurante. Carter si è infastidito con lei, sa che a Sara piacciono le donne? Dovrebbe, visto da quanto tempo si conoscono. Dopo un attimo le mie labbra s'incurvano in un debole sorriso. Mi sento strana. Questo posto non mi è piaciuto sin dall'inizio e l'umore di Carter mi mette ansia. Perché non riesce a distruggere questo selfcontrol? Ci riuscirà mai? Abbasso lo sguardo sulle mie mani intrecciate e i miei occhi cadono sulle sfere, sorrido e le tocco. La mano di Carter si posa sul mio ventre, mentre mi bacia delicatamente la guancia. 《Ti amo da impazzire Bell! - Mi sussurra roco all'orecchio. - La gelosia mi sta accecando, tanto da dimenticarmi di essere un signore, e davvero non voglio che tu mi veda così. Ma non pensare mai per un attimo che ce l'abbia con te. Quello mai.》Mi viene da piangere e il mio cuore ha ripreso a battere in modo frenetico. Ci guardiamo a pochi centimetri, la sua espressione dolce e protettiva mi fa uscire un sospiro tremolante, presagio di lacrime. Così mi accarezza la guancia e mi bacia piano, con tanta dolcezza, sotto agli occhi dei commensali e di tutta la sala. Ci sorridiamo e un calore mi pervade tutta, quasi facendomi sciogliere sulla poltrona di velluto. Asla mi lancia un'occhiata di affetto e le sorrido, mentre i camerieri portano la prima pietanza che noto essere diversa da quella degli altri commensali. È cibo da donna incinta e non posso fare a meno di rivolgere un'occhiata piena d'amore a Carter, che mi guarda penetrante. Di sicuro mi mette sempre al primo posto, non gli sfugge nulla. "Grazie." Articolo in silenzio. Mi ammicca con il suo ghigno che mi fa palpitare nelle parti basse.

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