Tinkerbell. Capitolo 140

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Le mani di Carter si sono spostate sul collo del piede ora, lo guardo ed è ancora silenzioso mentre mi studia. 《Michael è così affettuoso. Ha proprio bisogno di affetto, poi visto che...》Mi blocco. Carter alza un sopracciglio con sospetto. 《Che c'è?》Sono immobile e penso ad un dettaglio molto interessante. Michael ha parlato della morte di sua madre, ma non ha accennato nulla su suo padre. E se lo avesse abbandonato? 《Bell?》Mi richiama serio. 《Stavo pensando che non ha una famiglia ed è molto triste, sua madre è morta, ma non mi ha detto nulla su suo padre. Tu sai qualcosa?》Scuote la testa come disgustato. 《Non ha un padre, porta il cognome della madre. - Butta l'aria pesantemente. - A quanto pare suo padre non si è voluto fare carico di lui. Un bastardo senza anima che non ha mai conosciuto.》Il petto mi si stringe in una morsa. 《Povero Michael.》Lo fisso seriamente addolorata. 《Lui tiene molto a te Carter, forse perché appunto come me gli è mancata una grossa figura di riferimento e in te vede... - lo guardo e le parole mi escono spontanee - un fratello maggiore.》Vedo che assorbisce le mie parole con riflessione. 《È molto probabile, sì.》Ammette. Ci fissiamo a lungo e l'intensità delle nostre occhiate si fa più accesa. Mi fa il suo bellissimo sorriso e rieccomi nella giusta dimensione, piacevolmente contratta nell'intimo, che prende a palpitare. 《Dove eravamo rimasti? - Sorrido provocante. - Ah sì, al tuo sogno. Raccontamelo.》Faccio una smorfia capricciosa, intanto che lui mette in bocca una delle mie falangi, l'avvolge nella bocca, l'accarezza con la lingua, la succhia e la graffia con i denti, a quest'ultimo un brivido di piacere mi percorre dalla schiena fino alla nuca e gemo. La lascia lentamente, fissandomi con sguardo erotico. 《Allora? Me lo dici? O devo tirartelo fuori a modo mio?》 Hmm... A modo suo... Mi esce un sorrisetto gongolante e mi abbandono appoggiando la testa al poggiatesta chiudendo gli occhi e sospirando. 《Ho capito.》Mormora roco e subito sento la sua bocca su un'altra falange. Sento il calore umido della sua bocca e mi abbandono ancora di più. Il fruscio dell'acqua dovuto ai getti mi massaggia dolcemente tutto il corpo, stimolandomi, nell'aria si respira l'odore di salsedine che si mescolano con quella del verde e quella dei sali da bagno, dentro sento accrescere dei bisogni primordiali, proibiti, il tutto è amplificato dai suoi denti che graffiano sensualmente il mio alluce. È bellissimo. Una sensazione voluttuosa, molto erotica. 《Hai dei piedi bellissimi.》Mormora sensuale e arrossisco. 《Ne riparliamo tra qualche mese, quando diventeranno due zampogne.》Non risponde, così apro gli occhi e vedo che mi fissa con aria di rimprovero. 《Non dire più sciocchezze. E comunque amerò anche le zampogne.》Scoppio a ridere, mi bacia il plantare e poi lascia la presa per avvicinarsi con l'aria di un felino affamato. Mi ritorna in mente Azzurra e rido. Mi viene addosso bloccandomi contro la vasca, portando le sue labbra ad un millimetro dalle mie. 《Perché ridi mio dolce cuore?》Oddio! Sento lo stomaco capovolgersi e riecco le palpitazioni. 《Niente, - sussurro sulle sue labbra - pensavo ad Azzurra, a quando ti dà del leone.》Solleva un sopracciglio e un angolo delle labbra con aria sexy. 《E...?》Sussurra. Dio, com'è sexy, con questa barba incolta, i capelli bagnati tutti arricciati e portati indietro, e subito passo le mie mani a toccarglieli. 《E... credo che abbia ragione.》Aggrotta la fronte con un sorriso bellissimo. 《Effettivamente ricordi un leone, con la tua bellissima criniera ramata.》Le sue labbra catturano all'istante le mie, voraci, appassionate, esigenti e metto all'istante lo stesso impeto. Porto le mie gambe ad avvolgergli la vita e immediatamente sento la sua erezione. Le sue mani mi stringono il culo e gemo sulla sua bocca. Il bacio si protrae per un bel pò, una delle sue mani mi cattura un seno e lo palpa, sento la lussuria impadronirsi ancora di me. 《Cosa sognavi? Dimmelo.》Chiede serio mentre prende a tirami con le dita un capezzolo. Urlo, perché i muscoli della mia intimità si contraggono con un dolore piacevole che mi toglie il respiro. I suoi occhi scuri di desiderio sono molto più belli e anche loro mi eccitano. 《Ho ricordato la prima volta che mi hai accarezzata intimamente.》Gli confesso come implorante. Apre la bocca e spalanca gli occhi, come sorpreso. 《È stato... un'esperienza molto estatica.》Mi fissa smanioso con il respiro accelerato. 《Lo ricordo anch'io. - Sussurra con voce carica di erotismo. - Sei sempre stata molto ricettiva e sensibile.》Poi si fa serio e mi accarezza il viso, sento le viscere aggrovigliarsi piacevolmente. 《Io sono stato il tuo primo uomo. Mi guardavi con desiderio e amore. Ti sei fidata subito.》《Ti volevo più di ogni altra cosa Carter. Non resistevo più e... - lo fisso con il respiro spezzato - mi hai dato tre orgasmi.》Sorride dolcemente. 《Ricordo ancora i tuoi urli. Ti sei aggrappata a me e mi stringevi con forza.》Annuisco e sento che l'aria è diventata decisamente irrespirabile, tanto è torbida. I lineamenti del suo viso si induriscono e il suo respiro caldo è più pesante. 《Stringevo i denti, stavo impazzendo perché volevo fare l'amore con te, ma non era la serata giusta. Non sulla sabbia, non dove potevano vederci. Tu meritavi molto di più.》Sorrido. 《Il tappeto di fronte al camino.》Annuisce con aria innamorata. Chiudo gli occhi e strofino il naso al suo. 《E io che credevo che non mi desiderassi abbastanza.》《È una cazzata che pensi ancora amore mio, e la cosa mi fa infuriare.》Apro gli occhi e leggo la veemenza nei suoi occhi, il fuoco della passione ardere, mi colpisce violentemente al cuore. 《Io muoio per ogni tuo ansimo, non capisci quanta gioia mi dà farti godere, donarmi a te e, non immagini il dolore che mi ha devastato a pensarti a letto con lui. Morivo tutte le volte che mi veniva in mente che tu godevi tra le sue braccia.》Oddio! Gli metto due dita sulle labbra, sono disperata per il dolore che ha passato a causa mia. 《E dipingevi ogni parte del mio corpo.》《Eri mia.》《Lo sono sempre stata e lo sono ora.》Mi fa un sorriso emozionato che mi fa venire il magone. 《La mia dolce ragazza impulsiva. - Sorrido trattenendo il nodo in gola. - Nel mio cuore ci sono stati troppi inverni, alcuni molto rigidi. Ho aspettato per troppo tempo la primavera e l'ho avuta quando passavo del tempo con Azzurra. Lei è stata il mio albero di ciliegio, profumando e colorando le mie giornate.》Singhiozzo, le lacrime scorrono come un fiume in piena. 《In lei rivedevo te. Vispa, allegra, passionale, stupenda e la stessa anima bianca. - Il suo pollice raccoglie una mia lacrima. - Ora, il mio cuore è decisamente in estate. È caldo, arde, brilla, e mi sta scoppiando nel petto. Non conoscerà più inverni, ma solo altre primavere.》Rido tra le lacrime, capendo perfettamente il senso di quelle parole, e lui sorride con gli occhi lucidi. 《Vivendo per sempre in una bellissima estate ricca di farfalle.》Lo travolgo in un bacio, sentito, inteso, d'amore, poi mi penetra dolcemente ed inizio ad urlare.

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