Tinkerbell. Capitolo 175

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Sollevo il volto disastrato dalle lacrime, incontrando il suo terribilmente in ansia. 《Portami a casa.》Riesco a dire tremante. Annuisce sconvolto e non perde tempo a trascinarmi via dalla sala. 《Che è successo?》Mi chiede agitato, una volta in corridoio, l'ontano da occhi indiscreti. 《Mi... U uno...》《Carter? Ma cosa è successo? - Sara c'interrompe agitata e disorientata da quanto accaduto. - Hai lasciato...》《Sta zitta!》L'aggredisce verbalmente. Ha le vene del collo e delle tempie che gli pulsano spaventosamente, mentre i suoi occhi ghiacciati la trafiggono. Michael e George si avvicinano. Non aiuta, perché mi stringe più forte a sé e la sua espressione nervosa si fa più pericolosa. Ma non mi spaventa, dovrebbe spaventarsi quel... come ha detto di chiamarsi? 《Che diavolo volete?》Sbraita contro ai due. 《Calmati fratello.》Michael cerca di stemperare, ma il volto aggressivo di Carter non scema, anzi... vedo raggiungerci Jesse, che mi fissa con attenzione, ancora una volta mi mette a disagio. 《Ho trovato Bell nella morsa di un maniaco.》Molla il carico George con gravità e quello che vedo sul volto perfetto di Carter è agghiacciante. La sola espressione potrebbe uccidere. Tremo. 《COSA?!》Ruggisce come un pazzo furioso. George senza alcun timore si avvicina, sempre con espressione seria, fino a poggiargli una mano sulla spalla. 《Un uomo la teneva stretta, coprendole la bocca con la mano. È scappato non appena mi ha visto.》《Oh mio Dio.》Mormora preoccupata Asla, raggiungendo Michael che ha il volto cupo. Il respiro di Carter accelera in modo preoccupante. Stringe i denti come un cane rabbioso, lo noto dalle mascelle serrate che pulsano come le vene sul collo. Mi duole lo stomaco, Carter è irriconoscibile. Non sbatte le palpebre, tiene gli occhi come due lame di ghiaccio appuntite, fissi su George e non deglutisce da un pò. La presa sul mio corpo è più serrata, mi inumidisco il labbro superiore con la lingua e cerco di controllare la respirazione. 《Non lo hai acciuffato?》Scandisce in un suono profondo e sinistro. Anche la sua voce è cambiata e sento un brivido percorrermi dal collo fino alla spina dorsale, fino a farmi rabbrividire. Si volta verso di me e la sua espressione muta di colpo. 《Stai bene? Ti ha fatto del male? Vieni.》Mi porta a sedere su un divanetto della grande hall tetra. 《Sto bene. - Dico di getto, rassicurandolo. - Non è riuscito a fare niente.》Lo dico più forte, anche per tranquillizzarmi. Mi accarezza il viso con espressione amorevole e poi mi stringe a sé facendomi delle carezze sulla schiena. 《Non sono riuscito a fargli niente perché la tua fidanzata è caduta a terra e vomitava. Così l'ho soccorsa.》Replica George. L'espressione di Carter subisce di colpo un altro cambiamento. È di nuovo spiritato. 《Ti sono molto riconoscente George. Jesse!?》Chiama in modo imperioso, tanto da farmi sobbalzare. 《Sì, signore.》Jesse si palesa con aria solenne. 《Chiama tuo fratello. Voglio che da domani mattina diventi la guardia del corpo di Bell e tu quella di Azzurra.》《Certo signore.》Jesse non perde tempo e recupera il cellulare dal taschino della giacca e si sposta di un metro per telefonare. 《Voglio assolutamente sapere chi cazzo è!》Il tono basso e profondo è pericolosamente duro. Non conosco questo Carter. 《Possiamo risalire alle videocamere.》Interviene Michael. 《Perfetto! Chiamate qualcuno del personale! Dove cazzo sono?! Soprattutto perché diavolo non c'era nessuno quando è successo?!》Sbraita nero. Cerco ancora di controllare il respiro e mi porto una mano alla pancia. Lui riesce ad intercettare il mio movimento e si volta a guardarmi allarmato. 《Che succede? Va tutto bene?》Annuisco. 《Sono solo agitata e spaventata.》I suoi occhi sono penetranti e preoccupati e i muscoli del mio ventre si contraggono ancora e qualcosa di intimo e segreto si risveglia nel vederlo così diverso: forte, imperioso e vendicativo. Vengo distratta da quella bellissima visione, vedendo alle sue spalle il direttore di GQ e altri giornalisti, Carter si volta e serra le mascelle. 《Sara! Occupatene tu!》Sara annuisce con aria ancora frastornata e dispiaciuta. Jesse si avvicina e Carter non perde tempo. 《Jesse recupera la pelliccia di Mrs Scott, ce ne andiamo.》Jesse annuisce e si muove, guardo Sara gestire quella gente affamata d'informazione e desiderosa di avvicinarsi a noi, soprattutto il direttore di GQ. 《Ma chi potrebbe essere mai stato?》Chiede sottovoce Asla sedendosi al mio fianco e accarezzandomi un braccio. 《Lo scoverò come un roditore, e a quel punto farà una brutta fine.》Mormora con un ghigno malefico Carter. Torno a guardarlo e i suoi occhi ghiacciati sono roventi, possessivi. Ghiaccio e fuoco insieme. Il cuore prende a battere impazzito, togliendomi quasi il respiro. 《Ho già visto quell'uomo. - Interviene George. - Non ricordo se nella tua azienda o altrove.》Un guizzo oscuro gli attraversa gli occhi e mi metto in allerta, subito ricordo un particolare. 《Ha detto di essere un caro amico di Arthur, ma Arthur non me lo ha mai presentato.》I suoi occhi si allargano e sembrano decisamente pericolosi. 《Ha anche fatto intendere che ti conosce.》Mormoro ancora un pò confusa e agitata. 《È lui.》Dice in tono basso Michael con il viso teso dal nervosismo. Li osservo. George che cerca di capire, Michael e Carter complici di un loro segreto. 《Mr Scott, che succede?》Il direttore del Beekman si avvicina a noi con aria preoccupata. 《Ah! Adesso vi siete palesato? Dove eravate nascosto prima? Nella tana del bianconiglio?》Lo rimprovera sarcasticamente Carter. Il direttore farfuglia parole senza senso, è visibilmente rammaricato e anche impaurito. Carter si alza e gli si mette di fronte. 《Mia moglie è stata molestata e qui non c'era nessuno! Avete finito, perché vi faccio chiudere battenti!》Lo minaccia con un dito. Ho mal di testa, oltre la nausea. 《Bell? Ti senti bene? Vuoi un pò d'acqua?》Mi chiede Asla con premura. 《Acqua. Sì, portatele dell'acqua!》Ordina Carter stando con le orecchie ben tese. Asla si alza, ma Michael è già andato in missione. 《Mr Scott sono davvero mortificato, possiamo risolvere la questione diversamente...》La voce tesa del direttore del Beekman non intenerisce Carter. 《Ci penseranno i miei avvocati.》Jesse è di ritorno con la mia pelliccia e mi alzo, Carter la prende subito e mi aiuta ad indossarla, mentre Michael arriva con il bicchiere d'acqua. 《Grazie.》È stato molto gentile e premuroso e cerco di bere un pò d'acqua, ma lo faccio molto lentamente, il bicchiere d'acqua non cancellerà quello che è successo. Sbircio Sara che è ancora intenta a gestire quei giornalisti, gesticolando. George mi fissa in silenzio e leggo il suo dispiacere. 《Fortuna che stavo andando alla toilette.》Bisbiglia. Già... proprio una fortuna. 《Non si ripeterà più. - Scandisce in modo fermo Carter e guardandomi attentamente. 《Ti accompagnerò personalmente in bagno.》Sposto il bicchiere dalle labbra e sorrido appena. Michael mi prende il bicchiere dalle mani e mi stringo di più nell'abbraccio di Carter. 《Mio fratello controllerà le registrazioni.》Carter avvisa il direttore del Beekman e poi mi trascina via da quel luogo tetro.

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