Tinkerbell. Capitolo 174

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La nausea cresce e stringo più forte gli occhi, dove scendono lacrime calde. Il suo naso si preme sulla mia guancia, annusandomi, ansimando apro gli occhi proprio quando le sue mani stanno per entrare nella scollatura, e vedo George. Subito riprendo a strattonarmi e gemere forte. 《Porca puttana!》Sibila nervoso, mentre gli occhi di George incontrano i miei. 《Lasciala andare! Figlio di puttana!》Urla George correndo verso di noi. Cado a terra, in ginocchio e vomito. Mi rendo conto che il malintenzionato è scappato, mentre George corre verso di me. Tossisco e vomito ancora conficcando le unghie sulla pochette che tengo ancora stretta. Oddio! Respiro a fatica tra le lacrime salate e sbavamenti di vomito, mentre tremo forte. George subito mi prende tra le braccia, aiutandomi a rialzarmi. Nella mia confusione mentale riesco appena a capire parole dispiaciute e di orrore verso quel maniaco, mi porge il suo fazzoletto e non esito ad asciugarmi il viso. Respiro ancora a fatica e sono molto confusa. Che mi nasconde Carter? Chi è questo tizio? Come fa a conoscermi? Amico di Arthur? Mi volto per fissare la direzione che ha preso Baker, non c'è più. È scomparso. 《Andiamo. Dobbiamo andare da Carter. Appoggiati a me.》Eseguo come un'automa, sorpresa che per una volta non ci provi, ma che cerchi di portarmi da Carter. 《Conosco quel figlio di puttana! Ma non ricordo dove l'ho già visto. Se non era per il fatto che stavi a terra in quelle condizioni... lo avrei massacrato.》Mi gira la testa e tento di deglutire a vuoto, non ho più saliva e mi brucia la gola. Devo essere uno spettacolo orrendo per come sono ridotta. Sollevo appena il viso per incontrare quello seriamente preoccupato di George, non l'ho mai visto così. È davvero preoccupato. 《Grazie.》Mormoro scoppiando in un pianto a dirotto. 《Oh no, non dirlo neanche.》Mi abbraccia e io mi stringo a lui come un'ancora di salvezza, non m'importa se è giusto o sbagliato, so solo che mi ha salvato la vita, come anni fa ha fatto Carter, con la differenza che ha anche salvato i miei figli. 《Calma. Non è successo niente Bell, ma dobbiamo andare ad avvisare Carter.》Carter. Mi stacco dall'abbraccio e tiro su con il naso cercando di ricompormi i capelli e il vestito, notando l'espressione attonita di George. Mi muovo in quel cupo corridoio, dove il rumore dei miei tacchi viene attutito dai persiani, che ora trovo inquietanti tanto quanto i quadri. Mi accorgo che Michael viene verso di noi e i suoi piccoli occhi si allargano gravemente nel vedermi sconvolta. Aumenta il passo e serra le mascelle guardando George e prima che lo prenda a pugni... 《Sono stata molestata e George mi ha salvata da quel pazzo!》I suoi piccoli occhi blu si allargano di più e subito mi stringe tra le sue braccia. 《Chi cazzo è stato?!》Ruggisce, anche questa è una novità: non ho mai visto Michael così furioso. È sempre stato molto dolce e sorridente. 《So di averlo già visto, ma non ricordo proprio dove, o come si chiama.》Risponde George. 《E non lo hai fermato?!》Sbraita tenendomi ancora stretta. 《Come avrei potuto se Bell stava in ginocchio tra le lacrime mentre vomitava pure l'anima.》Sento un forte moto di nervosismo da parte di Michael. 《Non prendertela con lui.》Parlo debolmente, scostandomi qualche ciocca di capelli dal viso. 《Cristo! Carrer sta per iniziare il suo discorso, ecco perché sono venuto a cercarti.》Subito lo allontano e mi muovo verso la sala, lasciando i due interdetti. Non so cosa mi passa per la testa. Ma so solo che devo guardarlo negli occhi. E lui deve guardare i miei. Ora! Cammino spedita, sentendo i due dietro di me. Raggiunta la sala, non posso non notare che molti occhi si voltano su di me. I miei invece lo trovano. È lì sul piccolo palco, pronto ad incantare tutta la sala con la sua voce suadente e il suo fascino. L'amore che sento per lui mi travolge e non riesco a trattenere le lacrime. Devo smetterla! Sto dando spettacolo! Ma quando i suoi occhi mi trovano, sorridenti, improvvisamente rendendosi conto del mio stato, s'incupisce, il grigio diventa ghiaccio, il solco si fa profondo, le narici si dilatano e le labbra si dischiudono impercettibilmente. Riesco a notare ogni singolo dettaglio anche a distanza e anche se sono agitata, non posso non trovarlo stupendo. Il silenzio nella sala viene rotto da sussurri che via via si fanno più animati quando Carter non proferisce ancora parola ma resta fermo a fissarmi, sempre più teso. Sento George e Michael alle mie spalle, fin quando Michael mi stringe affettuosamente un braccio. Ora i suoi occhi mandano saette di ghiaccio e un singhiozzo mi sfugge. 《Bell...》Sussurra Michael. In quello stesso momento Carter lascia il palco e corre verso di me, lasciando tutti sconcertati e il brusio si tramuta in chiacchierio e sussulti di sorpresa. Ovviamente non è un comportamento da un uomo come Carter. Mi libero dalla presa di Michael e gli vado in contro sempre più agitata, fin quando non sono stretta tra le sue braccia forti, avvolta dal suo calore confortante, inebriata dal suo profumo virile. Il calore che mi avvolge mi rincuora, tanto da dimenticarmi tutto ciò che ci circonda. Voglio restare così per sempre, morire tra le sue braccia. Sono a casa.

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