Carter. Capitolo 181

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Mi avvolge il collo con le braccia e preme piano le sue labbra carnose sulle mie. 《Non essere troppo preoccupato.》Mormora corrucciata. Piego appena le labbra in un debole sorriso. 《Sei tutta la mia vita. Mi stai chiedendo l'impossibile.》Scandisco serio. Mi fissa consapevole e in silenzio. 《Scusate, non vorrei interrompervi, ma dobbiamo correre sul set.》Si scusa Sara. 《Ha ragione, dobbiamo precipitarci.》Aggiunge Michael. Guardo il mio Rolex e mi accorgo che abbiamo giusto il tempo per arrivare in orario. Bell mi fa un sorrisetto affascinato e non posso dimenticare che le piace molto l'orologio sul mio polso, e sicuramente ha ricordato quel giorno, il giorno che l'ho piegata a novanta gradi. Ricordo quando ne parlava in sogno. Le faccio un sorriso d'intesa e mi riprometto di farle rivivere quell'esperienza. Arrossisce abbassando lo sguardo e subito la prendo nella mia stretta possessiva. Ha letto perfettamente il mio desiderio, il nostro amore è magia. 《Andiamo...》O finisco per fare un casino. Ovviamente non finisco la frase, ma anche lasciata in sospeso credo si intuisca, e lo confermano i sorrisetti intorno. Il volto di Bell è ancora ben colorito e l'immensità del mio amore per lei aumenta. Stiamo per muoverci, quando suona il mio telefonino. Mi fermo all'istante. 《Buon giorno Carl, cosa hai scoperto?》《Buon giorno Carter. Ho i tabulati dell'agenzia della tua fidanzata.》Mi tendo tutto in attesa. 《Allora?》Lo sprono agitato. Bell è ancora ferma al mio fianco, ma mi guarda grave, Michael e Sara sono già in corridoio, fermi, mi guardano anche loro attenti. 《Le telefonate venivano intercettate ad un altro telefono.》Non muovo più un muscolo, tanto sono sconcertato. 《Dimmi dove!》Drigrigno dilatando le narici, Bell mi stringe il braccio e i suoi occhi azzurri sono più grandi. 《Dalla tua azienda.》Il cuore perde un battito, prima di riprendere a battere furiosamente. La sensazione di un ago mi punge la gola, tanto da non riuscire più a deglutire. Stringo il mio cellulare ultra sottile e credo che potrebbe spezzarsi nelle mie mani. Una domanda si ripete all'infinito nella mia testa: Perché? 《In pratica intercettavano solo le chiamate a cui erano interessati. E queste venivano tutte dal tuo numero.》Chiudo gli occhi sentendo come una forte botta in testa. Non riesco quasi a respirare. Quanto ho sofferto... 《Carter? Carter, sei ancora in linea?》《Carter?》La voce di Bell mi fa riaprire gli occhi, mi fissa più grave di poco prima e mi ritrovo a fissarla con lo stesso stato d'animo di quando la cercavo come un pazzo in pena. 《Carter?》Mi richiama ancora Carl. 《Ci sono ancora.》Rispondo debolmente. 《Ho anche scoperto chi ha incendiato le vostre ville.》Sicuro che non può essere stato ancora opera di quel vile di mio fratello, dovrebbe essere ancora seppellito! Ma quella del telefono è stata una diavoleria ben fatta! Al di sopra della sua piccola mente! 《Chi è stato?》Il tono della mia voce baritonale fa comparire il cipiglio a Bell. È molto preoccupata. 《Eric Evans.》Stringo le labbra infuriato. 《Fallo sbattere dentro! Non deve più circolare attorno a mia moglie e la mia bambina.》《Consideralo già fatto.》Metto giù e sono pieno di adrenalina. Tre paia d'occhi mi puntano pieni di aspettative, ma in quelli di Bell leggo l'angoscia. 《Eric Evans ha dato fuoco alle nostre ville.》Dico come senza alcuna emozione. Strabuzza gli occhi. 《Non posso crederci. Ha perso il lume della ragione!》《E ora anche una vita, perché tra poco sarà dietro le sbarre.》Bell scuote il capo incredula. 《Tutti quelli che credevo per bene si rivelano dei pazzi seriali.》Commenta vagando con lo sguardo. 《Non proprio tutti.》Esordisce Michael. 《No, non proprio tutti.》Conferma Bell voltandosi verso di me e stringendomi in un forte abbraccio che mi sorprende e mi riscalda, tanto da stringerla a mia volta. Chiudo gli occhi e inspiro il suo profumo, la stringo forte come se potesse scapparmi dalle braccia, per troppi anni l'ho cercata e mi è mancata facendomi sentire metà uomo, una parte di me non c'è stata per tanti anni, ora finalmente sono completo. Bell mi completa. Ho bisogno di lei. 《Stai bene Carter?》La voce strozzata di Bell mi ricorda che sto esagerando, non devo stringerla così tanto. 《Ora sì.》Mi esce un sospiro, mentre la libero dalla mia morsa possessiva. Mi fissa come se mi stesse scavando dentro e so già che ha letto il mio stati d'animo. 《Andiamo.》Dico perentorio, prendendole la mano e uscendo dall'ufficio. Sean ci viene subito incontro, chinando appena il capo. Ma mentre ci muoviamo per andare sul set, Bell si stringe al mio corpo e non perdo tempo a stringerle un braccio intorno alla vita. Non posso dirle delle intercettazioni ora, o la turberei, ed oggi è il suo primo giorno da copywriter sul set, più tardi la metterò al corrente. 《Non vuoi dirmi che altro c'è?》Mi blocco davanti le porte dell'ascensore e la guardo sconvolto. Sì sconvolto, perché mi sconvolge come ha imparato a leggermi dentro come nessuno ha mai fatto. 《Non voglio rovinare il tuo primo giorno sul set. Per te oggi è importante, non solo perché è il tuo primo giorno da copywriter... ma perché è la tua campagna.》I miei occhi non smettono di fissarla fin dentro l'anima e le sue palpebre si abbassano cogliendo appieno il significato delle mie parole. 《Finalmente attraverso Lily potrai...》Non continuo, i suoi occhi emozionati dicono ciò che il suo cuore contiene. Bell non meritava quella merdaccia di Arthur! Non meritava tante menzogne e sporco, lei è la mia anima bianca. Nel silenzio dei nostri sguardi dimentico gli altri e la bacio teneramente, con rispetto e un amore che mi consuma. Poi prendo dalla tasca dei pantaloni la spilla con il nastrino rosa che io ho già appuntato sul bavero della giacca, e l'appunto sul tessuto fine del suo vestitino, sopra il seno sinistro. Dove il suo cuore batte forte per l'emozione.

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