Tinkerbell. Capitolo 55

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《Non voglio tornare a casa senza te.》Sono seria e vedo che anche lui si fa serio. 《Ti accompagno in mattinata e vengo da te per la colazione. Poi possiamo decidere come muoverci.》Gli accarezzo la barba sul mento rosso a causa dei miei morsi. 《Quando, e come dirlo ad Azzurra e, se vuoi venire tu da me, o io da te.》Da me? No! Mi viene in mente subito l'immagine di Arthur che mi fa venire la nausea e non ho più voglia di vivere lì. 《Non voglio più vivere lì. Non tra le sue cose. Voglio...》《Una casa nostra.》Completa per me la frase con un sorriso. Annuisco. Lo esce e il liquido caldo si sparge tra le mie cosce piacevolmente. Mi prende tra le sue braccia, sospiro beata, sentendomi a casa. 《Questa casa non è adatta per Azzurra. - Esclamo pensierosa. - Però...》Aggrotta la fronte attento. 《Mi piacerebbe il cottage negli Hampton. Quello è...》《Caldo. È nostro amore mio.》Sussurra giocando con i miei capelli. 《Trovo che è perfetto. Questo fine settimana è il Thanksgiving, lo addobberemo. E possiamo trasferirci quando vogliamo.》Il cuore mi batte forte per l'entusiasmo genuino che mostra, è felicissimo di avere la sua famiglia, sento che via via batte più forte. 《È complicato. - Osservo tristemente. - È a due ore da qui e Azzurra ha la scuola e noi i nostri lavori.》《Faremo dei sacrifici, come tutti. E comunque per le vacanze di natale possiamo stare tranquilli e pensare a delle soluzioni.》Annuisco rincuorata. 《Posso tenere Clara? Per me ormai è come una di famiglia.》《Certo che sì. E poi ci serve chi baderà alla nostra bambina quando ci prenderemo i nostri spazi.》Rido a come ha definito Azzurra e al pensiero di prenderci dei momenti solo per noi. Perché comunque io non sono una donna libera, ho una bambina e quindi è normale che non saremo sempre da soli. Non saremo in due, ma in tre e il modo in cui l'accetta come se fosse la cosa più normale di questo mondo, mi rende orgogliosamente felice. È un uomo responsabile. 《È bellissimo che consideri Azzurra tua figlia.》I suoi occhi brillano con calore, accompagnati da un lieve sorriso. 《Ha il mio stesso sangue e il tuo. È nostra.》Lo bacio dolcemente. 《A scuola è migliorata, e questo è perché la segui tu.》《È molto intelligente, come te. Ma con l'italiano ha ancora qualche difficoltà.》《Lo so.》《Ma so già cosa fare.》《Cosa?》L'osservo attenta. 《Le parlerò in Italiano, così se vorrà interagire con me dovrà imparare per forza.》Strabuzzo gli occhi e sbatto le palpebre, è geniale. 《È geniale, davvero. Ma la farai arrabbiare perché è pazza di te e non poter interagire con te la farà infuriare.》Ride caldo e sento un dolce languore al ventre. Lascio il mento e prendo a giocare con i peli del petto, mentre lui ha preso ad accarezzarmi la schiena fino al culo. 《Lo so. Ma lo faccio per lei. Devo essere severo, se no prevaricherà.》Ha ragione. 《Arthur voleva portarla in collegio, ho insistito io per la scuola privata.》Fa una smorfia disgustata. 《Coglione incapace.》Gli bacio il petto. 《Tu sei un padre meraviglioso, capisci perfettamente come interagire con lei.》Mi bacia dolcemente, le nostre labbra si accarezzano piano, insieme all'unione delle nostre lingue. 《Ha una bella mente, potrebbe seguire i miei stessi indirizzi. Ma andando avanti deciderà cosa sarà meglio per lei.》 Sorrido e gli mordo la spalla muscolosa e poi la succhio. 《Che pensi?》Mi chiede con un sorrisetto bastardo, quello che sconvolge il mio intimo, lascio la spalla notando un altro succhiotto che gli ho appena lasciato. 《E che... - alza le sopracciglia in attesa - sembriamo già marito e moglie. È tutto così ... Normale. Come negli Hampton.》Porta la mano sul mio viso e mi accarezza le labbra. 《Anche per me lo è. Ti sento già mia. Mi sento a casa. Mi piace progettare insieme, amarci... è naturale come respirare.》《Con te respiro anch'io.》E gli lecco ancora una volta i peli del petto. 《Quest'anno passerò un vero Natale. Con la mia vera famiglia.》Mi fermo e lo guardo, ha uno sguardo così sereno e appagato, sento il battito cardiaco arrivare in gola. 《E gli altri a venire.》Aggiungo con slancio. Sorride così felice, come un bambino. 《Sei davvero la mia mattina di Natale con il fuoco acceso.》La sua voce ora è più roca per l'emozione. 《Oh Carter!》Lo bacio con foga, voglio trasmettergli tutto il mio immenso amore, lui ricambia con lo stesso impeto e ci perdiamo in quel bacio, accarezzandoci in ogni parte, come per sentirci, per far sì che ogni singola parte sia nostra. I nostri corpi umidi sono caldi e il mio corpo pizzica sensibile. Il suo è tutto pieno di marchi, ma sono felice, perché questi siamo noi. Quando ci stacchiamo abbiamo il fiatone e ridiamo, una risata di cuore che ci unisce, poi scende a baciare il mio ventre. 《Mentre dormivi ho dato un nome a loro.》Tocca con un dito le mie smagliature. 《Non ci credo.》Ride, con quel tono così caldo e basso che trovo irresistibile. 《Certo. C'è stellina: che corre lasciando la sua scia.》E lascia che il dito percorra quella di cui sta parlando. 《Brillantina: sembra voglia spiccare. Principessina: fa la preziosa fermandosi subito. Corallina: ricorda la forma. Farfallina: sembra prendere il volo...》《Hai davvero dato un nome a tutte quante?》Mi sollevo sui gomiti e lo guardo sbalordita. Solleva il viso dal mio ventre con un sorriso genuino. 《Sì. Non c'è una singola cosa che non amo di te. Ma vuoi sapere chi è la mia preferita?》Alzo le spalle e l'osservo sempre più impressionata. 《Fragolina: piccola e dalla forma che la ricorda.》L'accarezza e le dà un bacio appassionato. Il mio sguardo si fa serio, perché comprendo chiaramente quanto sono importante per quest'uomo che addirittura ha impiegato il suo tempo a dare un nome alle mie tremende smagliature. 《Perché tutte finiscono per ina?》Chiedo ridendo e lui solleva il volto per guardarmi. 《Non lo so. Forse perché sei una fatina Bell.》Si stende sopra di me e avvicina il suo viso al mio, le rughe sulla fronte si fanno più vistose quando mette il cipiglio e con un dito accarezzo il solco che scende vicino alle sopracciglia. 《E tu sei il maghetto più potente.》Scoppiamo a ridere. 《Sento che sta per accadere una magia.》Dice in tono ironico e lo sento nuovamente duro contro di me. 《La bacchetta a ripreso vita.》Ancora altre risate. 《E questo è perché la tua magia è ancora più potente Bell.》Ci guardiamo in silenzio per qualche minuto, i nostri sguardi si scambiano messaggi. Abbiamo ancora voglia di perderci. 《Portami ancora sull'isola che non c'è, amore mio.》Bisbiglia serio. Prendo il suo viso tra le mani e lo bacio profondamente, finché i nostri corpi si fondono ancora una volta.

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