Carter. Capitolo 19

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Restiamo così per un bel pò, mentre non smetto un attimo di tenerla stretta me e sentendomi male perché detesto vederla soffrire. Poco dopo si scosta da me e si asciuga le lacrime con le mani. 《 Che succede?》Le chiedo ancora preoccupato. Mi guarda disperata ed è come se volesse comunicarmi qualcosa con gli occhi, che ancora mi sfugge. 《Se è perché vuoi sapere...》《No. Non voglio sapere nulla. - Mi spiazza ancora. - Non voglio che mi dici più nulla al momento. Non ce la farei. Non sono ancora pronta per subire la botta. Non lo sopporterei.》Fa smorfie di dolore e mi sento come lacerato. Io che da subito l'avevo protetta, poi ho fallito, lei ha sposato quel maledetto che le ha fatto di ogni.《Non ti ho più detto nulla appunto per questo.》《Ma quanto sono stupida!》Si rimprovera con disgusto e sono sempre più sofferente. 《Io ... sono cresciuta...》Un singulto la blocca e credo che a breve piangerò anche io. 《Mio padre è morto quando avevo due anni. E lui era così...》Scoppia di nuovo a piangere e si copre il volto con le mani. Gliele sposto dolcemente per guardarla negli occhi. 《Non sei stupida. Ha toccato un tuo punto debole. Ti ha ingannata, ma tu non ne hai colpa. Sei così pulita che non avresti mai potuto percepire il male. Ma questa non è stupidità, come ti ho detto al nostro primo incontro: sei un'anima bianca.》Spiego accalorato, voglio che comprenda che persona bellissima è. 《Non è così bianca, abbiamo litigato molte volte. Perché poi alla fine in parte mi ero resa conto che lui era un bluff. Solo non volevo ammetterlo a me stessa, perché in quel caso sarei arrivata ad una conclusione. - Dice arrabbiata con sé stessa. - La stessa che mi sono data l'ultimo giorno che era vivo e quando ci siamo incontrati.》《Sarebbe?》Chiedo impaziente. 《Che ho sbagliato tutto. Ho fatto l'errore più grande della mia vita.》Improvvisamente mi sento sollevato nel sentirglielo dire, e non so cosa c'entro io in questa conclusione, vorrei dirle chi sono, ma mi ha appena detto che non vuole più emozioni e io non voglio distruggerla. La fisso in silenzio e in quel silenzio vorrei dirle un mare di cose, spero che ne colga almeno una. Lei non batte ciglio, continua a guardarmi con una attenzione particolare, che mi fa accelerare i battiti cardiaci. 《Sarà meglio che vada ora.》Le comunico inquieto, ma mentre sto per alzarmi mi prende una mano bloccandomi. 《Non voglio che te ne vai. Da quando sei entrato nella mia vita mi sento al sicuro, come mai lo sono stata. E questo non è solo perché ho come la sensazione di conoscerti. - Si ferma e io tremo, a stento riesco a deglutire. - Ma perché c'è più di questo.》Sento di avere la tachicardia. 《Cosa?》Riesco a chiederle. Mi fa un sorriso e porta una mano a toccarmi la fronte, la mia piccola cicatrice e in un attimo il mio corpo non regge alla troppa emozione trattenuta e piango. 《Perché non me lo hai detto subito?》Mi chiede tra le lacrime. 《Perché avevo bisogno di sapere che non mi avevi dimenticato.》Le confesso. Mi guarda dolcemente e la rivedo dopo tanto tempo, scuote lentamente il capo. 《Quando sono venuta a casa tua, mi sembrava di andare incontro al demonio, per qualche giorno l'ho pensato. - Si ferma un attimo per prendere fiato. - Ma quella sera... quando Sara mi ha portato da te... o dovrei dire: riportata... ho riconosciuto i tuoi occhi, e ho riconosciuto il tuo sorriso. La conferma è arrivata il giorno che siamo andati a prendere Azzurra, lì ho riconosciuto la tua cicatrice. Non avrei mai potuto dimenticarti. Tu, non sei un uomo che si dimentica.》Dice l'ultima frase ridendo, mentre una lacrima le scende lungo la guancia. È stupenda. 《Perché allora sei stata ostile?》《Perché ero arrabbiata con te! Ti ho aspettato, e quando tu non sei più arrivato ho pensato che quell'estate magnifica l'avevo solo sognata. Come se fosse stata solo una mia fantasia.》《Ti ho cercata, quando ti ho trovata. Sono passato in agenzia e una delle tue colleghe mi ha detto che eri malata. - Mi alzo e sono nervoso mentre ne parlo, perché questa cosa mi fa incazzare. - Poi sono dovuto partire per il Canada per otto fottuti mesi. Ho chiamato alla tua agenzia ripetutamente, ogni santo giorno, chiedendo di te, ma mi dicevano che eri fuori, occupata, giorni liberi. - La vedo accigliarsi. - Mi è sembrato davvero assurdo non trovarti mai. E quando sono rincasato mio fratello ha comunicato alla mia famiglia che vi eravate fidanzati e tu eri incinta e che quindi ti avrebbe spostata.》Spalanca occhi e bocca. 《Cosa avrei dovuto fare Tinki? Cosa? Sai che uomo sono. Pensi che avrei potuto mettermi in mezzo ad un' ipotetica gravidanza? - Comincio a camminare nervosamente per la stanza. - E poi ho scoperto che non era niente vero. Ma tu eri già sua moglie.》La vedo subire il colpo, sprofondando di più sul divano. 《Scusa. Hai detto che non volevi sapere più altro per il momento. Ma non ho potuto non dirtelo. Questa cosa mi ha logorato l'anima per anni. Ecco perché tra noi sono cessati i rapporti.》Fa di no con la testa, è palesemente scossa. 《Che razza di individuo ho sposato? - Mi guarda con amarezza. - Per lui ero solo una ripicca contro di te. Che stupida gli sarò sembrata. - Altre lacrime le rigano il viso. - E io che pensavo lui mi amasse.》Prende il bicchiere di Bourbon sul tavolino e ne ingurgita un bel pò tossendo convulsamente fino a diventare rossa in viso e subito mi faccio al suo fianco e le prendo il bicchiere. 《Piano.》Mormoro e le prendo il viso tra le mani, guardandola finalmente come ho sempre voluto fare da tempo. 《So che non è facile. So che ti senti tradita. Ma non merita una lacrima in più. Quindi non piangere più per lui.》Mi osserva confortata. 《Mi hai salvata ancora. Pensare che portavo ancora il lutto. Vorrei distruggerlo! Figlio di put...》Si blocca, perché sa che sono il fratello. 《Puoi dirlo tranquillamente, perché è ciò che è realmente. Un figlio di puttana.》Sono nervoso. 《Non ricordo che Asla o Thish mi hanno detto se qualcuno mi avesse cercato.》La vedo assorta nei ricordi, ma le accarezzo il viso, riportando la sua attenzione. 《Non ci pensare più. Adesso ci siamo ritrovati. Per me conta solo questo.》Vedo che piano piano mi fa un lieve sorriso e ancora una volta desidero baciarla e amarla. Ma so che non è ancora il momento. Restiamo a fissarci in silenzio e questa volta capisco ogni sua parola non detta, come un tempo, e so che questo weekend sarà importante per noi. Non smetto di accarezzarle il viso e poi mi avvicino piano, Tinkerbell chiude gli occhi, ma io le sfioro una guancia con un bacio delicato, quando ci troviamo a fissarci a mezzo centimetro e sento il suo respiro sulle labbra, tengo più a freno le briglie e le comunico silenziosamente il mio desiderio, che ancora non è completamente ricambiato dal suo sguardo. Ma so che è ancora troppo presto, ma voglio che sappia. 《Buona notte Tinki.》Mi alzo e mentre m'incammino... 《Carter?》Mi fermo e torno a guardarla, ha gli occhi velati di malinconia. 《Se tu mi avessi trovata prima... io avrei sposato te.》《Lo so.》Ammetto tristemente.

𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼‍♀️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora