《Zio vieni anche tu?》Sto accompagnando in camera Azzurra, è assonnata e vuole che Carter salga con noi per la buona notte. 《Un attimo e salgo.》L'avvisa e lo vedo togliersi il cappotto. La cameretta non è molto arredata, tutto è color frassino, non ha dato un sesso ai suoi ipotetici figli e di nuovo vengo colta da una leggera malinconia per lui. Svesto Azzurra e l'aiuto con il pigiama, quando si mette a letto sentiamo bussare. 《Posso?》《Siii!》Urla raggiante Azzurra. Carter entra e noto che ha tolto il maglioncino e le maniche della camicia sono già svoltate, ha proprio il fuoco in corpo. 《Ti sei divertita stasera?》Annuisce con sguardo appagato. 《Domani ti porto a vedere la spiaggia.》《Che bello!》Esulta e io lo guardo incantata. Come fa? Non è suo padre, ma Azzurra lo considera tale, ne è innamorata e lui di lei. Come ho potuto sposare un uomo come Arthur? Carter si abbassa e la bacia e Azzurra lo stringe per il collo e gliene dà uno con lo schiocco, come ha fatto sempre con me. 《Sogni d'oro principessa.》Un'altra dolorosa fitta piacevole al cuore. 《Notte zietto.》Lui le ammicca e fa per uscire, così sto per alzarmi e baciarla, ma lei mi prende la mano. 《Aspetta, devo dirti un segreto.》Ha il viso cospiratorio e rido. 《Okay, esco.》Ci avverte Carter uscendo e chiudendo la porta. 《Mamma, ti ama da morire, per favore non fartelo scappare.》È seria e io le sorrido facendole una carezza. 《Azzurra. Non immischiarti nelle faccende tra adulti.》Mette il broncio e io la bacio. 《Dormi bene.》《Ti voglio bene.》《E io ti amo fino alla luna e ritorno.》Spengo la luce ed esco. Sospiro e ripenso alle parole di Azzurra, mi mettono una certa ansia, Carter è un uomo molto attraente e ha un carattere meraviglioso, è molto desiderabile, quale donna non lo vorrebbe? Ho notato stasera molti occhi femminili posarsi su di lui, qualcuna gli ha anche ammiccato. Scendo le scale, Azzurra se ne sarà accorta? È una bambina troppo sveglia. Vado in cucina e trovo Carter riversare le caldarroste in una ciotola. 《Cosa vuoi bere?》Mi siedo e per la prima volta in vita mia voglio del vino. 《Vino. Quello che hai aperto a cena mi è piaciuto.》Mi guarda attentamente assorto. Cosa starà pensando? 《A cena mangiavi.》Mi fa notare. Indico la ciotola con le caldarroste che ha in mano. 《Lo accompagnerò con quelle.》Sulle prime è incerto, poi mi sorride, posa la ciotola sul tavolo e prende i calici e il vino in frigo, si siede vicino a me e prende a versare un pò di vino. Sorrido, non sono mai stata una donna che beve vino e mi sento un pò trasgressiva per la prima volta e l'idea mi piace. 《Grazie.》Bisbiglio sorseggiando e mi sorride. Inizia a sbucciare le caldarroste e io lo seguo. 《Faccio io.》Dice con premura, osservando le mie mani di un bel colorito, tiene particolarmente alle mie mani, noto che il suo sguardo è soddisfatto ora. 《Non mi va di stare con le mani in mano, lasciami fare.》《Okay.》《Azzurra non si è mai divertita tanto in vita sua. Arthur commissionava chi ci veniva addobbare la casa. Ma Azzurra ha sempre desiderato addobbare lei, tu le stai dando un piacere infinito.》Gli confesso. I suoi occhi sono concentrati sulla pulizia delle caldarroste, ma noto le rughe sulla fronte e il solco che dalla fronte scende tra i sopraccigli, e questo significa che non è contento. 《Voglio vederla felice.》Noto che non aggiunge nulla su Arthur, così cambio argomento e sorseggio dell'altro vino. 《Stasera ho notato di essere stata invidiata da molte donne che ti guardavano insistentemente.》Sorride, ma non accenna a guardarmi e mi ferisce. Forse non avrei dovuto dirlo, ma ora sono a disagio. Di che parlo? 《Tieni.》Mi porge la caldarrosta perfettamente pulita, quella che sto ancora tentando di pulire è un disastro. 《Grazie.》La prendo e la mangio. 《Sei sempre la benvenuta.》A quella risposta quasi mi strozzo e il cuore inizia a battere forte. Avrebbe potuto rispondermi semplicemente con un prego. Finalmente mi guarda. 《Com'è?》《Ottima.》Sorride compiaciuto e ritorna a sbucciare. 《Sul serio vuoi riportarci qui per il Thanksgiving?》《Certo. Dobbiamo addobbare casa, no?》Casa. Prendo il calice e dopo un attimo ne bevo un sorso, è fresco, frizzante, mi piace. 《Mangiane qualche altra prima di continuare a bere.》Mi avvisa dolcemente. 《Okay.》Ne ha già sbucciate tre, ma non le mangia, me le porge, rido. 《Tu non ne mangi?》《Tra poco, preferisco sbucciarle prima.》Com'è organizzato. 《È una vita che non mangio castagne.》Mi mordo la lingua. Ma purtroppo tutto il mio passato riguarda Arthur. Lo sento buttare l'aria pesantemente e capisco che tutto ciò che gli rivelo mi sia stato negato, lo innervosisce. 《Scusa. - Sussurro. - Non è mia intenzione parlare sempre di lui, solo che tutto il mio passato ha a che fare con lui. Ma comprendo che non lo sopporti.》《Non preoccuparti, è normale.》Replica calmo. Bevo un sorso di vino. La sua voce mi mette tranquillità, è molto calda, rassicurante. 《Cosa hai fatto quando ti ha detto che mi avrebbe sposata perché ero incinta?》Chiedo con coraggio. Si ferma e mi guarda. 《Non mi sembra ancora il momento giusto per dirtelo.》Abbassa di nuovo l'attenzione alla pulizia e io ci rimango male, bevo ancora un pò di vino. Mi fermo a guardare le sue bellissime mani eleganti, una volta quelle mani mi hanno toccata dappertutto e sento un calore avvolgermi. 《Te lo dirò.》Dice di punto in bianco e poi torna a guardarmi sorridendomi. È bellissimo. Vorrei accarezzargli il viso, i capelli... 《Ti ricordi quel pomeriggio alla spiaggia? - Increspa la fronte. - Eravamo distesi e un'ondata ti ha bagnato tutti i vestiti.》Scoppio a ridere al ricordo. 《Come dimenticare quel disastro. Avevo tutti i vestiti bagnati.》Ride anche lui. Mangiamo le castagne. 《E poi hai dovuto togliere i vestiti e sei rimasto in mutande.》Ridiamo a crepapelle. Bevo un sorso di vino e ricordo un altro particolare. Era eccitato e per me era stata una bellissima scoperta. Lui torna a fissarmi con uno sguardo nuovo ora, è intimo e capisco che è arrivato allo stesso mio pensiero. Mi mordo il labbro, ma lui distoglie lo sguardo. Sento delle palpitazioni nel mio intimo e ho caldo, ma ho bisogno di dirgli una cosa. 《Non posso dimenticare la nostra prima notte insieme. Per me è stato qualcosa di molto forte, piacevole... tutte le sensazioni che ho provato sono state... indescrivibili.》Sospiro. Mi fissa grave e mi prende la mano, carezzandomela. 《Ti è piaciuto.》Sorrido. 《Tantissimo.》Rido e lui mi allontana il calice di vino. 《Non sono ubriaca.》《Non lo penso. Ma sicuramente ha sciolto i tuoi freni inibitori. Quindi basta vino.》Rido ancora ma lui è ancora serio. 《Il primo rapporto è stato così perfetto, ma gli altri...》Increspa ancora la fronte, con un accenno di sorriso. Prendo un sospiro e mi sento leggera e sempre più smaniosa, sicuramente il vino mi è andato alla testa. 《Quando ci siamo intrecciati, mi è sembrato di toccare il cielo con un dito.》Sorride insieme ai suoi incantevoli occhi grigi. Chiudo gli occhi e sospiro. 《I tuoi baci, le tue carezze...》Mi bacia la mano e apro gli occhi. 《Mangia.》M'imbocca una castagna e riesco a sfiorargli con la bocca il dito. Deglutisce piano. 《Sei così sensuale.》Mormora roco, con le pupille dilatate e subito mi acciglio al pensiero di Arthur. 《Arthur mi chiamava bambolina. Per lui non sono mai stata "Sensuale". - Si acciglia. - Aveva un'aria così per bene. Quando l'ho visto ho creduto... io ... - mi sento le lacrime e tiro su con il naso. - Invece mi sono sbagliata su di lui. Non era così per bene, soprattutto a letto.》Sbatte le palpebre accigliato, chiude per un attimo gli occhi e serra le mascelle, subito si alza dalla sedia, si appoggia con le mani al marmo del piano lavoro della cucina. Vedo le mani stringere forte il marmo, le vene delle braccia pulsare, le nocche diventare bianche e improvvisamente piango e non capisco che mi succede. Lui si volta con il volto sconvolto, mi tira su dalla sedia e mi stringe, accarezzandomi i capelli. 《Scusa, non so che mi prende.》《No. Non scusarti tesoro. Ma non voglio che bevi più vino. Da domani solo succo di fragole.》Pensavo che avrei potuto reggerlo, invece mi sento così leggera e con un mare di emozioni dentro. 《Pensavo che sarei riuscita a tollerarlo e invece sono come una bambina. Azzurra lo avrebbe tollerato.》Si stacca un pò e mi prende il viso tra le mani. 《Non essere sciocca, non lo hai tollerato perché non hai bevuto accompagnandolo, hai solo mangiato tre castagne e io ti ho permesso di bere più del dovuto.》《Ti sei innamorato di una povera stupida.》S'incupisce. 《Non dirlo più. Siedi.》Mi aiuta a sedermi e sento la testa girarmi appena e porto una mano a tenerla. Apre il frigo e prende l'acqua riempendo un bel bicchierone. 《Bevilo tutto.》Ubbidisco. È freschissima. 《Mangia.》Mi porge una castagna e mangio. Si siede al mio fianco e lo vedo molto attento. Una vena nella tempia ha iniziato a pulsare e vedo che ha le mascelle irrigidite e un pugno serrato, capisco che riguarda la confessione di prima. 《Ti ha fatto del male?》Sbatto le ciglia un pò disorientata mentre mastico, sento che inizio a sentirmi un pò più lucida. 《No. - I suoi occhi sono tormentati. - Però delle volte era un pò ... beh... non so come dire... - il suo volto è allarmato - diciamo non delicato.》Perché gliel'ho detto? Gli occhi gli schizzano da una parte all'altra e ha ancora il pugno serrato e le mascelle contratte, un rivolo di sudore gli scende dalla tempia, credo che trattenga il respiro. Non so più che dire. 《Forse è meglio che vado a letto.》 Mi alzo e il suo volto da nervoso passa a preoccupato. Ci guardiamo ancora un attimo, poi mi volto ed esco.
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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...