Tinkerbell. Capitolo 31

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Dopo colazione, Carter esce per andare a prendere gli acquisti della sera precedente e io sistemo Azzurra, l'aiuto a lavarsi e vestirsi e quando lei scende di sotto a giocare con le Barbie, io ripiego tutto nel borsone, sistemo il mio e il suo letto e poi mi blocco davanti la porta della camera da letto di Carter, vorrei sistemare pure il suo letto, entrare e curiosare tra i suoi effetti personali, ma ho un certo timore nel farlo, così scendo di sotto insoddisfatta. Vedo Azzurra sul divano vicino al camino con il fuoco che Carter ha ravviato, fa parlare le sue Barbie, è così presa dalla conversazione che sta facendo che rido con amore. La amo da morire. Mi reco di nuovo in cucina, io e Carter abbiamo riordinato tutto prima che uscisse e ora non so davvero che fare. Così mi muovo e inizio a curiosare nei cassetti, tutto è in ordine e pulito, non mi sorprende, è da Carter. Poi apro un cassetto, dove si trovano dei servizi per le tavole e una agendina mi salta agli occhi. La fisso attentamente e so che non dovrei farlo, mi mordo il labbro e guardo la finestra della cucina che si affaccia nel viale d'ingresso. Non è ancora arrivato e riguardo la piccola agendina, è come se mi chiamasse. Così con il cuore in gola la prendo e vado a sedermi, è di morbida pelle e ha le incisioni della Scott Advertising. Prendo un sospiro e la apro. Riconosco la bella calligrafia di Carter, così elegante e chiara, mi trovo a sorridere e leggo una serie di appunti, come: tagliare la legna, riattivare il gas, fare la spesa. Mi sento improvvisamente triste, ricorda le cose da fare in una agendina e poi mette una linea a segnare ciò che ha eseguito. Giro ancora e: comprare il caffè, pulire la grondaia, lucidare il pianoforte. Distolgo lo sguardo dall'agenda e mi viene da piangere, ho un nodo in gola, tutto questo tempo nessuno si è occupato di lui. Mentre io ho Clara, lui non ha nessuno. Mi passo le mani sul viso e non so cosa fare, è un uomo molto impegnato con il lavoro che fa, e trova anche il tempo per occuparsi di tutto il resto... è incredibile. Ha bisogno di una mano, di una donna. Prendo un profondo respiro, lo aiuterò. Gli occhi mi cadono su: pulire il giardino e chiudo gli occhi. Forse nei weekend non era poi così impegnato a scopare in giro. Giro le pagine e trovo un appunto: torta di mele. Oddio che dolce, non oso immaginarlo alle prese con la ricetta, avrebbe potuto comprarla e basta. Ma forse cerca altro... calore familiare, come quando mi ha accennato dei mercatini di Natale. Improvvisamente voglio fargli una torta di mele. Ma non ci sono mele, mi mordo il labbro, è un peccato. Vuol dire che gliela farò questa settimana o il prossimo weekend. Ripenso a stamattina: ha cucinato degli ottimi pancake, peccato che io sia diventata una frana in cucina. Svolto le pagine piene di appunti, alcuni mi fanno sorridere: andare in sartoria, passare in lavanderia, cambiare le lenzuola, chiamare Sthephy per le pulizie. Capisco che a causa dei suoi mille impegni ha bisogno di scrivere le cose che deve fare per ricordarselo. Nelle ultime pagine il cuore prende a battermi. Assicurarsi che il catering serva succo di fragole. Oh Carter. Trovo la linea di conferma e ripenso al modo in cui me ne sono andata, ma non ero ancora certa che fosse lui, e comunque per me restava un estraneo. Sento la macchina sul viale e chiudo l'agendina, subito la ripongo nel cassetto e lo chiudo. Vado ad aprire la porta e Azzurra esce entusiasta. Carter scende dalla macchina sorridente e io ora lo guardo con occhi completamente diversi. 《Wow! Che bello!》Urla allegra Azzurra. Carter inizia a svuotare la macchina e io gli do una mano. 《Non ti permettere.》Mi richiama quando vede che prendo alcuni sacchetti. 《Non esagerare, non mi rompo.》Replico perentoria. Quando la macchina è completamente svuotata, Azzurra prende a saltellare per la voglia di scartare gli addobbi. 《Tesoro non è il momento, è ancora presto.》Ma non mi dà ascolto. 《Lasciala divertire.》Sorride mentre la guarda con occhi amorevoli. È davvero un padre eccezionale, oltre che un uomo meraviglioso. Il mio cuore palpita forte mentre non riesco a smettere di fissarlo in piedi con le mani in tasca che guarda mia figlia. 《È tutto così bello zio!》Urla e lui ride. 《Sono felice che sei contenta.》E lo è veramente. I suoi occhi grigi brillano e ho voglia di abbracciarlo, ma non so se posso, non so se è il caso, così mi avvicino piano piano a lui, annuso nell'aria il suo buon profumo e sento delle contrazioni nel basso ventre. Mi fermo ad un soffio da lui, si gira a guardarmi con trasporto e trattengo il respiro. Com'è bello... lo voglio così tanto... i suoi occhi mi percorrono piano e so che mi sta spogliando, poi si fermano sui miei, sono torbidi ora. Respiro a fatica, mentre Azzurra è tutta presa dai decori, da non guardarci neanche. Ho voglia di baciarlo. Lo voglio mostruosamente e mi guarda le labbra, ha capito. Lo sento respirare a fatica e mi appaga avere la conferma che anche per lui è una sofferenza resistere. Poi il suono del telefono rompe l'incantesimo. Fruga nella tasca dei jeans, guarda lo schermo accigliato, e increspo la fronte, noto Azzurra bloccarsi e lo guarda in allerta.《Ciao - ride - no, sono fuori.》Chi è? Si allontana da me e cammina verso l'uscita della stanza fermandosi all'ingresso e io non smetto di seguirlo con lo sguardo come un falco rapace. 《Ahahahah! - Ride ancora e mi infastidisce. - Non sono affari tuoi.》Non si volta neanche un attimo nella mia direzione e mi agito, inizio a sudare. 《Smettila di fare l'offesa.》Offesa? È una donna! Inizio a boccheggiare. Ha un'altra? Lo ha chiamato. Non riesco più a muovermi o fare una qualunque cosa. È come se mi avessero strappato il cuore dal petto. 《Okay, okay.》Torno a guardare Azzurra e la trovo imbronciata, ma quello che si sta scatenando dentro di me è più forte da poterle chiedere cosa le prende. 《Adesso devo chiudere.》La voce di Carter esce più dura ora, e mi volto a guardarlo e vedo che mi sta guardando con il cipiglio e le rughe sulla fronte confermano il suo malumore. Come un automa mi sposto e inizio a salire le scale. 《Buona giornata a te.》Sento appena, prima di chiudermi la porta della camera da letto alle spalle. Non so cosa mi stia prendendo, ma mi scendono le lacrime. Eppure ieri sera non ho avuto questa reazione, quando tutte lo guardavano, che mi sta succedendo? Qualcosa è cambiato? Mi muovo piano verso il letto e mi siedo angosciata. Che mi prende? Non riesco neanche a pensare ad Arthur, non ricordo di aver mai reagito così alle sue telefonate, mi sento male. Forse Carter è troppo importante per me. E sento che ho paura. Paura di perderlo. Perché quella donna gli ha telefonato? Sicuramente è un'intima. Qualcuno che... è stata a letto con lui. Ho una forte fitta allo stomaco, mi manca quasi l'aria, non posso pensarlo a letto con un'altra. Ma fino a ieri sì. Cosa è cambiato? Bussano. Sobbalzo. Sarà Azzurra? Mi asciugo frettolosamente le guance e gli occhi. Chissà cosa penserà di me. Che ha una madre ingenua, ieri sera mi ha avvertita, ma io mi sentivo serena. 《Sì?》《Posso entrare?》È Carter. Chiudo gli occhi e le budella si aggrovigliano. 《Sì, certo.》Dico mettendomi in piedi e dirigendomi verso la portafinestra che si affaccia sul giardino. Lo sento entrare piano. 《Azzurra vuole andare alla spiaggia, è giù a giocare ancora con le decorazioni, ma ci aspetta per andare.》La sua voce calda è calma, ma percepisco una tensione trattenuta. 《Okay, scendo tra un attimo.》Invece la mia esce rauca e mi mette allo scoperto. Mi mordo il labbro così forte da farlo sanguinare e stringo gli occhi. In un attimo è a toccare alla mia schiena, il suo respiro caldo mi accarezza una guancia e le sue braccia mi stringono forte, portando il mio corpo ad unirsi al suo. Respiro a fatica e sento che il cuore si ricompone per tornare a battere. Porta la sua bocca sul mio orecchio e tengo gli occhi chiusi. 《Non pensarlo neanche per un attimo. Non farlo mai.》Sussurra caldo e ho la pelle d'oca, cercando di trattenere le lacrime. 《Io non sono quel tipo d'uomo.》Preme le labbra sull'orecchio, come a darmi un bacio. 《Scusa. - La voce mi trema. - Non so che mi sia preso.》Schiocca piano il bacio sull'orecchio e porta le labbra sul mio collo, tremo incontrollabilmente. 《Ti è preso una cosa bellissima tesoro.》《Non devi giustificarti con me. Non sei mio marito. Sei un uomo libero.》Esclamo con amarezza e lo sento irrigidirsi un pò. 《Puoi avere tutte le donne che vuoi.》《Non è così. Non sono un uomo libero Tinkerbell. Da quel giorno sento di appartenere solo ed esclusivamente a te. - Fa un respiro profondo. - Voglio solo una donna nella mia vita. E quella sei tu.》Sospiro, mi sento rincuorata ed è tutto così strano... mi sciolgo dall'abbraccio e ci guardiamo, le rughe gli segnano il volto preoccupato e lo trovo incredibilmente attraente, non so cosa è cambiato, ma lo vedo con occhi diversi. Improvvisamente è come se lo conoscessi da tempo. 《Andiamo giù, Azzurra ci aspetta.》Annuisce riluttante e io mi muovo verso l'uscita.

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