Tinkerbell. Capitolo 131

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Sono senza parole, elettrizzata di stare in un luogo tanto suggestivo e spettacolare. Questo posto rispecchia in pieno lui, come la casa a Long Island. Ama il parquet, perché è sempre presente, anche in ufficio. Le vetrate come la casa di Long Island e il mare. Sono ancora ferma nella hall, ma devo muovermi perché vuole fare l'amore con me. Ammetto che anche io sono molto eccitata. Mi devo spogliare, così tolgo il cappello che gli piace, sollevo il prendisole e lo sfilo poggiandoli sul divano, resto nel mio costume intero e mi muovo nell'immenso spazio. Cammino in un luminoso salone, noto che i muri che dividono diversi spazi, sono di vetro e vedo altri tre saloni, uno ha un'enorme schermo al plasma, ci sono divani disseminati ovunque, pouf, tavolini, vasi etnici, piante e persino una bella libreria. Oddio che meraviglia! Cosa ama leggere? Mi avvicino e noto diversi volumi di storia dell'arte, tra cui Magritte, oddio c'è anche la Turandot, addirittura anche sulla mitologia greca. Oddio! Mi porto la mano al petto affascinata. Voglio leggere qualcosa, o che mi racconti una delle sue cronache preferite. Devo muovermi. Anche se vorrei leggere uno di questi libri. Mi avvicino ad una vetrata e scorgo almeno due zone giorno. Che meraviglia, guardo la vetrata e lo vedo in spiaggia. Che veduta paradisiaca. Mi sembra di vivere in un sogno. Mi muovo tra queste zone giorno, trovo persino un'enorme cucina tutta in acciaio, mi muovo sempre più rapida e sempre più stupita da tanto lusso, non ho mai vissuto in un lusso così sfrenato, mai. Non ho chiesto a Carter quanto guadagna, ma adesso sto capendo che miliardario è proprio il termine giusto, Arthur era un uomo ricco, ma non miliardario e questa cosa mi fa sentire a disagio, ma tutto ciò è Carter e quindi lo amo. Ma lo avrei amato anche se fosse stato un normale stipendiato, perché è un uomo meraviglioso. Mi ritrovo in zona notte e noto che ci sono due camere con due letti. Mi manca il respiro perché anche qui ha pensato all'ipotesi di figli e subito rimango scioccata al calcolo dei letti: quattro in tutto. Mi ritornano in mente le sue parole: "Potrai partorire altre tre volte, ma per me non cambierebbe nulla." E il quarto ovviamente è di Azzurra. Il cuore mi esplode dalla gioia che non riesco più a contenere e mi emoziono. Le camerette hanno una bellissima vista sul verde, hanno una protezione in vetro nei balconi e le tende, pure nei due bagni da camera. Mi tocca il fatto che è attento in tutto. Continuo a muovermi velocemente e trovo una palestra super accessoriata con tanto di schermo al plasma, con orrore mi accorgo che ho finito e che il resto è dall'altro lato e quindi devo ripercorrere tutto per andare dove desidero. Devo affrettarmi e inizio a correre ridendo al pensiero del sogno ad occhi aperti di quando mi rincorreva nella sala degli specchi. Rivedo ogni stanza e vedo altre due splendide verande con divani e tavolini, ma non ho tempo ora di ispezionare, mi affaccio ad una vetrata della zona giorno e non lo vedo più. Cazzo! Corro e finalmente raggiungo l'altra zona notte. E bravo Carter, ha piazzato alle due estremità le zone notti, per la privacy. La cosa mi fa sorridere. Una camera ha la testata in legno nera, al capezzale il dipinto di Magritte: gli amanti, e rimango senza parole. Qui non ci sono foto mie. Ma un dipinto che amiamo entrambi, la grande vetrata dà sul verde, anche qui il balcone ha la protezione in vetro ed è ammattonato con lo stesso parquet ciliegio che si trova in casa a differenza del dark grey che si trova all'esterno. Ci sono una poltrona e un tavolino giallo che danno un tocco più esotico, la stessa testata del letto, dietro sporge formando un tavolino da scrivania con una sedia dello stesso legno. Ama proprio il legno. Da una parte c'è il bagno e la cabina armadio. Vado avanti e sento la porta di vetro chiudersi. Cazzo è arrivato! Subito proseguo e finalmente entro nella camera che mi porta dove voglio andare. È subito la mia preferita. Il letto ha la testata in pelle bianca, c'è un divanetto nell'angolo, con un tavolino in legno laccato bianco lucido, una bella piantana e un mobile porta oggetti dalla forma moderna. Anche qui cabina e bagno personale. Questa camera ha due aperture e qui non ci sono protezioni, qui c'è la piscina. Sono elettrizzata. 《Sto venendo a prenderti.》Sento la sua voce roca che subito mi procura una dolce contrazione nell'intimo e mi fa bagnare. Mi tolgo il costume lasciandolo cadere sul tappeto a pelo alto color nocciola. Quando sollevo il volto sul capezzale, rimango folgorata. Mi tocca il cuore, lasciandomi senza respiro, sento il cuore esplodermi per l'emozione che sto controllando. La mia foto. Quella gigante che si trova a Long Island. Io bendata con le labbra dischiuse che ansimo e i piccoli seni esposti, la cosa fantastica è che non si tratta di una foto, ma bensì di un dipinto e tutt'intorno ci sono delle farfalle bellissime, una marea di farfalle di ogni dimensione, ma disegnate sulla parete in maniera impeccabile, meticolosa, ogni ala, con le piccole venature, le zampette, le antenne e i colori madreperla. Come calamitata salgo sul materasso e mi avvicino, allungo una mano alla parete, tocco il contorno delle mie labbra, poi l'ala di una farfalla lilla che sfuma sul rosato e oro e sento sotto ai polpastrelli il rilievo della pittura.

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