Scendo dalla macchina esasperato, mi ha chiamato cinque volte, cinque! Chissà che diavolo avrà in mente oggi! Mi volto e vedo la macchina di Arthur sfrecciare via. Ho subito un moto di rabbia e serro le mascelle. Quel testardo ha cercato di riunirci nello stesso luogo, ma che gli dice la testa?! L'ho avvisato che se lo vedo lo ammazzo! Fortuna che si é tolto dai coglioni. Mi dirigo velocemente da Cartier ed entro. 《Buon giorno.》Le commesse salutano sorridenti e con rispetto. Indossano tutte e tre un tailleur blu scuro, l'ambiente è illuminatissimo da faretti che emanano una forte caloria che insieme al parquet scuro sembra soffocante. Ci sono diverse vetrine che brillano di gioielli e anch'essi illuminati da altri faretti all'interno e poi, eccolo, mio padre. Ha l'aria incazzata, le mani ai fianchi e già mi girano parecchio. 《Ma insomma! È questa l'ora di arrivare? Sei sempre puntuale. Perché hai deciso proprio oggi di arrivare in ritardo?》Lo guardo truce. Come si permette di farmi una piazzata del genere come se fossi tornato ad avere cinque anni? Capisce l'antifona dalla mia occhiata infuocata e si contiene, ma è furibondo e non ne capisco la ragione. 《Mentre tu sei qui a scegliere un altro stupido gingillo da regalare a chissà chi, io ero a lavoro a contrattare con una delle più importanti case automobilistiche.》La sua fronte si spiana per l'orgoglio che nutre nelle mie capacità, ma qualcosa lo rende ancora nervoso. 《Volevi che io e Arthur ci incontrassimo? Non è così? Bé SCORDATELO!》Si acciglia. Nel frattempo le commesse ci osservano e ad un certo punto spariscono chissà dove, lasciandoci soli. 《Arthur? Io non ho chiamato Arthur.》Piego la testa di lato, accigliato. 《L'ho appena visto mentre se ne andava con la sua DB11. Piantala!》Sibilo molto incazzato. Fa di no con il capo e una smorfia amareggiata. 《Io non dico le bugie Carter, ma se ti farà dormire la notte il fatto che io sia un bugiardo, allora finiamola qui. Per te sono solo un uomo frivolo, un puttaniere.》Fa un'espressione sofferta e quasi mi stupisce. 《Non mi stimi e...》Assottiglio gli occhi per capire dove sta andando a parare. Vuole per caso dirmi che non gli voglio bene? Perché? Lui me ne vuole? Non gli permetterò di far crollare le mie difese. 《Perché sono qui?》Chiedo duramente interrompendolo. Fa un sorriso incredulo, perché ho cambiato discorso. Ma i rapporti d'affetto con i miei genitori sono archiviati. Non ci ritornerò più! 《Vorrei che mi aiutassi a scegliere un gioiello per la tua nipotina.》Sollevo le sopracciglia. Sono stupito e sento che dentro qualcosa di forte si smuove. Il cuore inizia a battere impazzito e non riesco più a respirare. 《E perché non Arthur?》Si acciglia brutalmente. 《Smettila! Lo sai perché ho voluto te qui! E ora dammi una mano!》Mi lancia uno sguardo che non riesco a decifrare, sembra affettuoso, ma anche nervoso. 《Allora, c'è qualcuno qui?!》Alza la voce, dandomi le spalle. Una ragazza rossiccia torna dietro il banco di vetro, tutta sorridente e mi avvicino. 《Cosa posso mostrarvi?》La voce della ragazza esce un pò intimidita, forse teme mio padre, o forse... arrossisce quando mi guarda e mi sorride. Le sorrido carinamente. È graziosa, ha gli occhi verdi, sul viso bianco un bel pò di lentiggini, ed è formosa, una qualità che amo in una donna. Forse ci avrei fatto un pensierino, se non fosse che il pensiero di dover scegliere un gioiello che finirà nelle mani di Tinkerbell mi sconcentra. Tinkerbell... era così magra... anche se per me il suo corpo era il più bello in assoluto, nessuna donna è riuscita a farmi dimenticare la sua perfezione. Chissà se adesso si è arrotondata dopo la gravidanza. Sarebbe ancora più bella e desiderabile. 《Qualunque cosa.》La voce burbera di mio padre frantuma quei pensieri che smuovono i miei boxer e metto una mano in tasca. 《Si chiama Azzurra. Magari una pietra. Un'acqua marina.》Rispondo sicuro, lasciando la ragazza a bocca aperta. 《È un'idea bellissima, soprattutto perché è una neonata.》Replica sorridente e arrossendo sempre di più. Le sorrido lusingato. 《Allora ce li mostri!》Esclama mio padre serio, riscuotendo la ragazza che subito torna seria e va in stanza a prenderle. 《Sei stato scortese, dove sono finiti i tuoi modi da seduttore?》Lo derido. 《Smettila Carter! Se fossi venuto prima neanche avresti sorriso a quella sciocca.》Ma che diavolo dice? 《Ti sbagli, sarebbe successo comunque, lavora qui da prima dei cinque minuti in cui non ero qui.》Sta per rispondermi, ma la ragazza ritorna con una custodia di cuoio marrone scuro. Quando la apre vedo tante pietre, ma una cattura la mia attenzione. È una goccia di acqua marina. È così brillante, pura. E ripenso alla mia anima bianca.
Chissà se qualche volta l'ha indossata la mia Bell. Le do un altro profondo bacio sulla tempia, stringendola più forte, mentre chiudo gli occhi.

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𝑺𝒕𝒂𝒓𝒕 𝑶𝒗𝒆𝒓🧚🏼♀️
RomanceAll'età di ventisette anni Tinkerbell Williams si ritrova vedova con la figlia Azzurra di sei anni. La morte del marito Arthur la getta nella malinconia, tanto da trascurare la sua immagine. Ma che matrimonio era? Chi era veramente Arthur Scott? Qua...